Non c’è dubbio che l’eclissi solare rientri tra i fenomeni naturali capaci di affascinare l’essere umano sin dai tempi più antichi e di spingerlo a ingegnarsi per godere senza rischi di uno spettacolo assai raro e dal sapore magico. Molte, nel corso della storia, le persone che hanno scelto di vivere collettivamente questo evento emozionante, assaporandone la splendida fugacità in compagnia di amici, parenti e persino perfetti sconosciuti. E mentre la folla è in trepidante attesa, col naso all’insù, capita spesso che ci sia un fotografo nei paraggi, che guarda altrove, intrigato proprio dall’energia positiva di una temporanea comunità intenta a vivere un’esperienza imperdibile.
Le eclissi dai tempi di Eugène Atget
Un esempio memorabile di questo sguardo alternativo, che punta alla gente piuttosto che al cielo, porta la firma di Eugène Atget – uno dei padri della street photography – ed è datato 17 aprile 1912. Quel giorno Atget ritraeva la folla riunita a Place de la Bastille a Parigi, in occasione di un’eclissi solare. Ben 112 anni dopo, l’8 aprile 2024, il film-maker e fotografo italiano Luciano Papangelo si aggirava con la sua fotocamera analogica tra le persone in attesa dello stesso fenomeno astronomico a Central Park, New York, per documentare l’evento con un lavoro fotografico successivamente intitolato Individualismo collettivo.
Individualismo collettivo: un reportage sull’eclissi solare dell’8 aprile 2024
Con il reportage Individualismo collettivo Luciano Papangelo ha voluto registrare la compresenza di momenti di intimità vissuti in solitaria e di una caotica energia sprigionata da una folla affascinata, fatta di individui appartenenti alle culture più differenti.
Il fotografo ha scelto di lavorare con l’attrezzatura utilizzata da suo padre in giovinezza – una Canon AE-1 Program con pellicola bianco e nero ILFORD HP5 PLUS 400 ISO e un obiettivo 50mm f/1.8 – sia per una questione affettiva, sia per la resa finale delle immagini. L’aspetto vintage della fotocamera e il clic dello scatto hanno spesso incuriosito le persone riprese, offrendo al fotografo un’occasione di contatto che ha arricchito ulteriormente la sua esperienza.
“Ho voluto raccontare l’eclissi solare non solo come un evento astronomico – ha spiegato Papangelo – ma anche come un momento di connessione umana e di riflessione personale. Le mie fotografie puntano a mettere in evidenza le emozioni e il senso di meraviglia e stupore di fronte alla bellezza della natura. In particolare, mi ha colpito la determinazione di molte persone in ‘giacca e cravatta’ allontanatesi dai grattacieli che ospitano i loro uffici per apprezzare lo spettacolo anche solo per qualche minuto. Mi piacerebbe che queste immagini, in futuro, fossero fonte di ispirazione per ulteriori momenti di condivisione e meraviglia, oltre a fungere da strumento per la memoria collettiva”.
Individualismo collettivo è un lavoro dal sapore vintage delle affascinanti immagini di cento anni fa, ma condito di inequivocabili tracce del nostro tempo. Chissà che tra cento anni le future generazioni non si trovino a sfogliare un album della storia fotografica delle eclissi, sorridendo con nostalgia di fronte agli antichi grattacieli e agli obsoleti smartphone immortalati da Papangelo nel lontano 2024!
Nel frattempo, a chi volesse volesse fare un tuffo nel passato – curiosando tra alcune fotografie delle persone alle prese con l’osservazione del fenomeno dell’eclissi nel corso dell’ultimo secolo – suggeriamo questo link.
Bio e contatti
Luciano Papangelo, nato a Potenza nel 1993, è un film-maker professionista che da sette anni si occupa principalmente di documentari, cortometraggi, e di contenuti nel mondo del motorsport a livello internazionale.
Appassionato di arte visiva e narrazione cinematografica, è specializzato in documentari e video corporate e ha collaborato con rinomati brand nazionali e internazionali, tra cui Ferrari, Max Mara e Sky Arte. I suoi cortometraggi hanno ricevuto riconoscimenti significativi e nel 2021 il suo soggetto di lungometraggio è stato selezionato nella cinquina finalista del Roma Independent Film Festival, confermando il suo talento anche nella scrittura.
Nel 2023, ha conquistato l’attenzione di dieci festival internazionali con il cortometraggio Conservazione di un’esistenza preordinata, vincendo al Brugger Dokumentarfilmtage la possibilità di avviare nel 2024 una tournée cinematografica di tre mesi tra Svizzera e Liechtenstein.
Attualmente l’autore è concentrato sul suo ultimo progetto, Vanitas. L’esperienza da film-maker e la pratica in ambito documentario hanno influenzato anche la sua visione fotografica.
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