Riccione
Dal 20 aprile al 3 novembre 2024
Fino al 3 novembre Riccione ospita la mostra Vivian Maier. Il ritratto e il suo doppio, negli spazi espositivi di Villa Mussolini. Novantadue scatti di una delle più acclamate rappresentanti della street photography portano – ancora una volta – l’attenzione del pubblico sulla sua vita trascorsa scattando fotografie nel più totale anonimato tra le strade di New York e Chicago.
È più che nota, ormai, la vicenda della scoperta casuale dello straordinario corpus fotografico di Vivian Maier: nel 2007, il suo immenso e impressionante lavoro – composto da più di centoventimila negativi, filmati Super 8mm e 16mm, diverse registrazioni audio, fotografie stampate e centinaia di rullini non sviluppati – venne scoperto in bauli, cassetti e nei luoghi più impensati da John Maloof, fotografo per passione e agente immobiliare per professione, che lo acquistò salvandolo dall’oblio per poi rivelarlo al mondo.
Vivian Maier: autoritratti in strada
Negli scatti realizzati da Maier, prima con una fotocamera Rolleiflex e poi con una Leica, capita che gli anonimi personaggi della strada si fondano, o si sovrappongano alla sua stessa immagine riflessa, in una continua ricerca di identità. Tra gli elementi ricorrenti della fotografa americana, infatti, emerge chiaramente una spiccata predilezione per gli autoritratti.
Si legge nel comunicato stampa della mostra: “Costretta in una ‘invisibile non-esistenza’, a causa del suo status sociale, Vivian Maier ha silenziosamente e discretamente iniziato a produrre prove irrefutabili della sua presenza in un mondo in cui sembrava non avere posto. Riflessi del suo viso in uno specchio, la sua ombra che si allunga sul terreno, il contorno della sua figura: ogni autoritratto di Vivian Maier è una affermazione della sua presenza in quel luogo particolare, in quel momento particolare”.
Qualcosa in più su Vivian Maier
Vivian Maier nacque a New York, il 1° febbraio 1926, i genitori presto si separarono e Vivian venne affidata alla madre, che si trasferì presso un’amica francese, Jeanne Bertrand, fotografa professionista. Negli anni Trenta le due donne e la piccola Vivian si recarono in Francia, dove la bimba visse sino ai 12 anni. Nel 1938 Maier tornò a New York e per oltre quarant’anni fu solo una “tata francese” mentre, nella stanzetta messa a disposizione dalla famiglia presso cui abitava, coltivava l’immensa passione per la fotografia.
Riprodusse la cronaca emotiva della realtà quotidiana, riprendendo le persone che incontrava nei quartieri degradati delle città, i frammenti di una realtà caotica che pullulava di vita, gli istanti catturati nella loro semplice spontaneità. La fotografia era il suo hobby totalizzante e finì per renderla una delle più acclamate rappresentanti della street photography, collocata, nella Storia della Fotografia, accanto a grandi fotografi come Diane Arbus, Robert Frank, Helen Levitt e Garry Winogrand.
Vivian Maier. Il ritratto e il suo doppio celebra il talento di una grande artista e invita il pubblico a riflettere sulla bellezza della quotidianità e dell’effimero.
La mostra, curata da Anne Morin con Alberto Rossetti, è promossa dal Comune di Riccione e organizzata da Civita Mostre e Musei in collaborazione con diChroma photography e Rjma Progetti Culturali.
Vivian Maier. Il ritratto e il suo doppio
- A cura di Anne Morin e Alberto Rossetti
- Villa Mussolini, viale Milano, 31 – Riccione
- dal 20 aprile al 3 novembre 2024
- per info sugli orari consultare il sito www.civita.art
- intero 12 euro, ridotto 10 euro
- www.civita.art
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