Rinko Kawauchi vince il titolo di Outstanding Contribution to Photography dei Sony World Photography Awards 2023. Oltre venti fotografie della celebre fotografa giapponese saranno esposte presso la Somerset House di Londra dal 14 aprile al primo maggio 2023 in occasione della mostra annuale dei Sony World Photography Awards, concorso internazionale indetto dalla World Photography Organisation.
La selezione delle immagini in mostra è stata effettuata dalla stessa autrice, e si compone di venti immagini tratte dalle sue serie più iconiche: Illuminance (2011), AILA (2004), Utatane (2001) e Ametsuchi (2013).
Nata nel 1972 in Giappone, nella prefettura di Shiga, Rinko Kawauchi fotografa da quando aveva 19 anni e ha sviluppato uno stile inconfondibile che punta su una serie di elementi ricorrenti con cui cattura alcuni momenti della vita di tutti i giorni. Le sue fotografie intime mostrano spesso bagliori, riflessi, dettagli; la sua ricerca punta sull’individuazione di assonanze visive che le consentono di costruire sequenze o dittici poetici, brillanti e mai troppo criptici.
Capace di cogliere analogie cromatiche, richiami di forma o connessioni concettuali anche a distanza di tempo tra una foto e l’altra, la fotografa colleziona con pazienza gli attimi di quotidianità che reputa significativi per poi attendere l’intuizione che le suggerirà come combinare i tasselli del suo interminabile puzzle dai toni delicati e poco contrastati.
Influenzata dal pensiero shintoista Kawauchi sfrutta un approccio sensibile per riflettere sul ciclo della vita, per celebrare gli elementi naturali e per mettere in comunicazione tutti i soggetti animati o inanimati con cui entra in contatto, e che ritiene siano dotati di uno spirito.
L’Outstanding Contribution to Photography premia una persona o un gruppo che abbia avuto un impatto significativo sul medium fotografico. Come 16ª persona ad essere insignita di questo titolo, Rinko Kawuchi si affianca a mostri sacri della fotografia quali William Eggleston (2013), Mary Ellen Mark (2014), Martin Parr (2017), Candida Höfer (2018), Nadav Kander (2019), Gerhard Steidl (2020), Graciela Iturbide (2021) e Edward Burtynsky (2022) solo per citarne alcuni.