“Dear God, the Parthenon is still broken (Caro God, il Partenone è ancora rotto)”. È quanto avrebbe scritto Bella Baxter – l’eccentrica protagonista del film Povere Creature! – in una cartolina compilata ad Atene e indirizzata a suo padre, Godwin Baxter, in una scena poi tagliata dalla versione definitiva del film.
Del contenuto di quella stravagante cartolina il regista Yorgos Lanthimos ha fatto il titolo di un libro fotografico, nato da un’eccezionale intesa con l’attrice Emma Stone, vincitrice di un Premio Oscar per la sua magistrale interpretazione dell’irriverente Bella Baxter.
Dear God, the Parthenon is still broken – edito Void – si apre con una poesia inedita di Patti Smith ispirata al film stesso.
Dear God, the Parthenon is still broken: la finzione viene a galla
Dear God, the Parthenon is still broken ha preso vita sul set di Povere Creature!, ma abita un mondo a parte, slegato dal tempo e dai luoghi della pellicola.
Tra le centoventi pagine del libro, tuttavia, si ritrova un’analogia stilistica con il film: fotografie in bianco e nero si alternano a scatti a colori, generando l’impressione di un sogno che oscilla tra passato e presente. È solo nel volume, però, che tutti gli strati che fanno la differenza tra realtà e finzione vengono lentamente rivelati.
Il film Povere creature! è ambientato in varie località della fine del XIX secolo, tra cui Londra, Lisbona, Marsiglia e una nave da crociera, tutte ricreate a Budapest. Queste città costruite e i loro interni altrettanto artificiali fanno da sfondo alle fotografie del libro. I personaggi compaiono nelle città immaginarie, mentre gli schermi precari, le impalcature, le attrezzature, l’illuminazione e la troupe sono visibili nelle aree periferiche delle immagini.
Lanthimos ha intenzionalmente allargato l’inquadratura dei suoi scatti per mostrare il funzionamento della finzione, costruendo una nuova storia nella storia. Coerentemente con questa scelta, la pubblicazione è stata progettata con pagine pieghevoli che rivelano gli artifici intorno ai personaggi in fasi successive: di fatto il lettore sfoglia un libro nel libro, esplora più volti delle stesse immagini.
Regista e attrice stregati dalla fotografia analogica
In reazione ai tempi veloci imposti dalla realizzazione di un film, Lanthimos ha scelto di utilizzare una fotocamera di grande formato Chamonix per scattare con ritmi più lenti, concentrandosi sull’immobilità, la tonalità e la luce. Il regista ha vissuto ogni scatto come un momento di meditazione, coinvolgendo nel processo creativo l’attrice Emma Stone. Grazie anche alla collaborazione in progetti precedenti, Lanthimos e Stone hanno sviluppato un’intesa unica, trovando nell’atto alchemico della fotografia uno sbocco creativo libero dai vincoli del cinema.
Notti in camera oscura dopo intere giornate sul set
“La complicità creativa che ho con Emma – ha dichiarato il regista – ha aumentato l’eccitazione nella realizzazione del progetto. Ci spingevamo l’un l’altra a fare di più, sviluppando i negativi la sera senza badare a quanto fossimo stanchi dopo un’intera giornata di riprese… Ho sempre sperato di riuscire a ottenere un numero sufficiente di immagini decenti per produrre un libro, un lavoro che potesse esistere da solo, indipendentemente dal film. Non sapevo se ci fossimo riusciti fino a quando non abbiamo visto le prime sequenze del libro”.
L’errore fotografico che può fare la differenza
“Un giorno – ha raccontato Emma Stone – ho chiesto di provare a caricare io stessa alcuni negativi nella piccola tenda che Yorgos aveva allestito, poi sono passata alla chimica ed è nata un’ossessione. L’intenso valore meditativo del processo è per me molto speciale: dovevo mantenere il controllo per non rovinare le immagini. Certo, erano solo immagini, ma erano le sue immagini, la sua arte, non la mia. Ricordo di aver commesso un errore con un bellissimo ritratto, ritagliandolo troppo in basso durante il processo di asciugatura”.
“Ancora oggi”, ha proseguito Emma Stone, “vedo i segni che ho fatto e naturalmente riesco a concentrarmi solo su quello, perché è stato un errore. In un’altra occasione ho sbagliato a caricare la pellicola e alcune foto sono venute fuori con una barra nera lunga qualche centimetro: un immediato promemoria del fatto che tutto questo – la fotografia, i film, vita – è pieno di sbagli e di errori umani che possono anche finire per essere molto belli e vivi”.
Dear God, the Parthenon is still broken: esiste anche un’edizione speciale
La versione standard di Dear God, the Parthenon is still broken viene venduta dalla casa editrice Void a un costo di 55 euro. L’edizione speciale in tiratura limitata di cento copie contiene una stampa 12,7×17,8cm firmata dall’artista oltre al volume autografato da Yorgos Lanthimos ed Emma Stone e ha un costo di 495 euro.
Titolo Dear God, the Parthenon is still broken
Foto di Yorgos Lanthimos
Formato24x30cm
Pagine 120
Lingua inglese
Prezzo 55 euro (edizione speciale 495 euro)
Data di pubblicazione maggio 2024
Editore Void
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