Il Festival della Fotografia Etica di Lodi ha annunciato i vincitori del World Report Award 2024, i cui lavori saranno esposti nel corso della quindicesima edizione del festival, dal 28 settembre al 27 ottobre. Dopo aver esaminato le candidature di 843 fotografi, la giuria del concorso – composta da Jeffrey Henson Scales, fotografo indipendente e pluripremiato redattore fotografico del New York Times, Sandra M. Stevenson, visual editor e curatrice del dipartimento di fotografia del Washington Post, Amber Bracken, fotoreporter professionista, Alberto Prina, Aldo Mendichi e Laura Covelli, coordinatori del festival – ha selezionato cinque vincitori di categoria e assegnato due menzioni speciali, per un totale di sette riconoscimenti.
La natura del World Report Award
Il World Report Award|Documenting Humanity mira a una forma di impegno sociale attraverso la fotografia e presta particolare attenzione alle opere che si concentrano sulle persone e sulle loro storie sociali o culturali, pubbliche o private, minori o cruciali.
Il premio e il festival da cui esso ha avuto origine puntano a valorizzare il fondamentale rapporto tra etica, comunicazione e fotografia.
I vincitori del World Report Award
Giles Clarke – Haiti in Turmoil
1° classificato nella sezione Master Award. Vince 6.000 euro.
Ingmar Björn Nolting – An Anthology of Changing Climate
Menzione speciale nella sezione Master Award
Kasia Strek – The Price of Choice
1ª classificata nella sezione Spotlight Award. Vince 3.000 euro.
Francesco Comello – Oshevensk, ai confini del tempo
1° classificato nella sezione Short Story Award. Vince 2.000 euro.
Laetitia Vançon – The Other Battlefields
Menzione speciale nella sezione Short Story Award.
Camilla Richetti – Dancing Spirits
1ª classificata nella sezione Student Award. Vince 1.500 euro.
Patryk Jaracz – Rivne Region
1° classificato nella sezione Single Shot Award. Vince 1.000 euro.
Nel luglio 2021 Haiti entra in una spirale di illegalità e brutale violenza tra bande, con migliaia di persone uccise e rapite, mentre per le strade imperversano furiosi scontri per il controllo del territorio. Secondo i dati delle Nazioni Unite, nel Paese si sono registrati circa 5.000 omicidi nel 2023, più del doppio rispetto al 2022. A fine febbraio 2024, nel violento processo di richiesta di dimissioni del primo ministro Ariel Henry, il leader delle gang armate Jimmy Chérizier si è assunto la responsabilità degli attacchi mortali coordinati contro le prigioni, le stazioni di polizia e gli edifici governativi, che hanno causato la chiusura dell’aeroporto e furiose battaglie in strada contro la polizia nel centro della città.
La Germania mira a diventare una nazione industriale a impatto climatico zero entro il 2045. Questo obiettivo colloca il Paese tra i pionieri internazionali nella lotta contro la crisi climatica. Tuttavia, mentre i gruppi di attivisti continuano ad allargare i confini della protesta climatica, l’espansione delle energie rinnovabili vacilla. Il lavoro di Ingmar Björn Nolting è un viaggio attraverso una Germania divisa sulle questioni climatiche, che mira ad affrontare le difficoltà e a trovare soluzioni sostenibili alla crisi climatica in una società che rimane guidata dai consumi.
La pratica dell’aborto non sicuro provoca la morte per 130 donne al giorno e l’invalidità temporanea o permanente per 7 milioni di donne l’anno. Secondo l’OMS si tratta dell’unica causa di mortalità materna completamente prevenibile e provoca il 13% dei decessi a livello globale.
Le conseguenze dell’aborto non sicuro non hanno un impatto solo sulle donne, ma anche sulle loro famiglie, comunità e società. Come afferma l’OMS, l’inaccessibilità all’aborto sicuro costa ai sistemi sanitari dei Paesi in via di sviluppo 553 milioni di dollari l’anno, da destinare alle cure post-aborto.
Il villaggio di Oshevensk, situato nel distretto di Kargopol nella regione di Arkhangelsk (Russia), si estende lungo la riva del fiume Churiega, a circa 900 km da Mosca. Composto da cinque insediamenti, un tempo Oshevensk contava più di una dozzina di villaggi, ma nel corso del tempo molti di questi sono stati abbandonati attraverso un costante flusso migratorio verso le città. Attualmente, il villaggio ospita circa un centinaio di abitanti.
Questo progetto cerca di dar voce a una comunità resiliente che si aggrappa alle proprie radici in un’epoca dominata dalla tecnologia e dalla frenesia. Il lavoro di Comello è un invito a non dimenticare le piccole comunità rurali, custodi di un patrimonio culturale e di una biodiversità inestimabili, fondamentali per costruire un futuro più sostenibile e inclusivo.
The Other Battlefields approfondisce le conseguenze a lungo termine della guerra sulla vita dei giovani, provando a descrivere cosa significhi essere ragazzi in Ucraina, a quasi due anni dall’inizio del conflitto. Vite andate in frantumi e sogni svaniti si mescolano con la speranza che cerca di farsi largo per non essere subissata dall’oscurità. Ogni immagine funge da frammento, e racconta una storia individuale che si innesta in mosaico più ampio.
Il titolo del lavoro di Camilla Richetti, Dancing Spirits, si ispira alle credenze animistiche del popolo Bayaka nella Repubblica Democratica del Congo, secondo le quali la foresta si anima di spiriti che si rivelano attraverso danze notturne e corse con ritmici colpi di tamburo.
Gruppi indigeni come i Bayaka, che fanno affidamento sulla foresta per il loro tradizionale stile di vita di cacciatori-raccoglitori, si trovano ad affrontare una condizione di emarginazione da quando il governo ha suddiviso il territorio concedendo parte delle terre ai Parchi Nazionali e parte alle aziende che si occupano della lavorazione del legno, mettendo a rischio i mezzi di sussistenza della popolazione locale.
Alcune bambine giocano nei campi in Ucraina mentre una di loro impara ad andare in bicicletta. Sullo sfondo, le conseguenze di un attacco notturno di droni russi nella regione di Rivne e un deposito di petrolio in fiamme.
World Report Award: Nonprofit Open Call
Tante anche le candidature inviate dalle ONG di tutto il mondo per la Nonprofit Open Call. Sin dalla sua prima edizione, il Festival della Fotografia Etica ha dedicato particolare attenzione all’utilizzo della fotografia da parte di organizzazioni che si occupano di tematiche sensibili dal punto di vista sociale. Quest’anno sono state selezionate quattro organizzazioni, le cui immagini saranno esposte nell’area tematica relativa: African Women Rising, San Camilo Hospice, WeWorld e PizzAut.
African Women Rising ha lo scopo di offrire alle donne e alle ragazze colpite dalla guerra gli strumenti per poter uscire da una condizione di povertà estrema.
San Camilo Hospice un punto di riferimento per le cure palliative in Argentina, assistendo più di 2.000 persone con un’aspettativa di vita inferiore a sei mesi e accompagnando parenti e amici senza alcuna discriminazione etnica, culturale o religiosa.
WeWorld lavora per garantire i diritti di donne, bambine e bambini ai margini, geografici e sociali, promuovendo lo sviluppo umano ed economico.
PizzAut è una pizzeria rivoluzionaria fondata sull’inclusione, dove pizzaioli e camerieri sono giovani affetti da autismo.
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