Milano
Dal 12 maggio 2023 al 28 gennaio 2024
Sarà visitabile fino al 28 gennaio 2024 la tappa milanese di Amazônia, la mostra che espone l’opera del pluripremiato fotografo di fama mondiale Sebastião Salgado. Per realizzare le immagini esposte Salgado ha intrapreso una nuova serie di viaggi per catturare l’incredibile ricchezza e varietà della foresta amazzonica brasiliana e i modi di vita dei suoi popoli, stabilendosi nei loro villaggi per diverse settimane e fotografando diversi gruppi etnici. Un progetto durato sette anni, durante i quali ha fotografato la vegetazione, i fiumi, le montagne e le persone che vi abitano, per testimoniare ciò che sopravvive in un percorso di progressiva scomparsa.
Lélia Wanick Salgado a proposito della mostra
Con oltre duecento fotografie esposte, Amazônia propone un’immersione totale nella foresta amazzonica, invitando a riflettere sulla necessità di proteggerla.
Lélia Wanick Salgado, compagna di lavoro e di vita del fotografo, è responsabile della curatela e della scenografia della mostra. “Disegnando ‘Amazônia’ – ha spiegato – ho voluto creare un ambiente in cui il visitatore si sentisse all’interno della foresta, integrato con la sua esuberante vegetazione e con la vita quotidiana delle popolazioni indigene. La mia idea era quella di presentare queste immagini, accompagnate da testi pertinenti, in modo da sottolineare la bellezza di questa natura e dei suoi abitanti, nonché la sua dimensione ecologica e umana, tutti elementi che oggi sono così minacciati e che è fondamentale proteggere e preservare”.
Sebastião Salgado. Amazônia: il paesaggio
La mostra si sviluppa su due macro gruppi. Il primo è rappresentato dalle fotografie di ambientazione paesaggistica, poste a diverse altezze e presentate in diversi formati, con le sezioni che vanno dalle Vedute aeree della foresta, in cui si offre al visitatore un’ampia panoramica di immense cascate e cieli tempestosi, a I fiumi volanti: la foresta amazzonica è l’unico luogo al mondo in cui il sistema di umidità dell’aria non dipende dall’evaporazione degli oceani. Ogni albero disperde centinaia di litri d’acqua al giorno, creando fiumi aerei anche più grandi del Rio delle Amazzoni.
Le immagini delle piogge torrenziali mostrano nuvole catturate drammaticamente, che offrono uno spettacolo sempre diverso, mentre la sezione Montagne presenta i rilievi montuosi del Brasile, con cime avvolte nella nebbia e pendii ricoperti dalla foresta pluviale. Si prosegue con La foresta, un tempo definita “Inferno Verde”, oggi da vedere come uno straordinario tesoro della natura, per finire con Anavilhanas -Isole nella Corrente, l’arcipelago che conta tra le 350 e le 450 isole di ogni forma immaginabile che emergono dalle acque scure del Rio Negro.
Sebastião Salgado. Amazônia: le popolazioni
Il secondo gruppo di immagini di Amazônia è dedicato alle diverse popolazioni indigene: al centro della mostra gli ospiti trovano tre alloggiamenti che rappresentano le case indigene chiamate “ocas”. Insieme, questi spazi espongono cento fotografie delle popolazioni dell’Amazzonia, insieme a interviste video dei leader indigeni. Questa parte è dedicata a dodici gruppi indigeni che Salgado ha immortalato nei suoi numerosi viaggi: Awa-Guajá, Marubo, Korubo, Waurá, Kamayurá, Kuikuro, Suruwahá, Asháninka, Yawanawá, Yanomami, Macuxi and Zo’é.
Amazônia: audio e video
La visita è accompagnata da una traccia audio immersiva commissionata appositamente per l’allestimento della mostra Amazônia a Jean-Michel Jarre, che fa rivivere i suoni della foresta pluviale. Con una vera e propria sinfonia del mondo composta dai suoni concreti della foresta – il fruscio degli alberi, i versi degli animali, il canto degli uccelli o lo scroscio delle acque che sgorgano dalla cima delle montagne -, la mostra restituisce anche la voce e i canti degli indigeni, tutti provenienti dagli archivi sonori del Museo di Etnografia di Ginevra.
Sono parte integrante dell’esposizione due sale di proiezione: in una è mostrato il paesaggio boschivo, le cui immagini scorrono accompagnate dal suono del poema sinfonico Erosão, opera del compositore brasiliano Heitor Villa-Lobos (1887-1959); nell’altra sono esposti alcuni ritratti di donne e uomini indigeni con in sottofondo una musica composta appositamente dal musicista brasiliano Rodolfo Stroeter.
Promossa e prodotta da Comune di Milano|Cultura, da Fabbrica del Vapore e Contrasto con Civita Mostre e Musei e General Service Security, la mostra è curata da Lélia Wanick Salgado, compagna di viaggio e di vita del grande fotografo. Zurich è il global partner dell’intero tour internazionale della mostra Amazônia.
Novità assoluta della tappa milanese, è l’iniziativa Amazônia Touch, il primo volume fotografico concepito e progettato per non vedenti e ipovedenti con l’editore Taschen.
Sebastião Salgado. Amazônia
- A cura di Lélia Wanick Salgado
- Fabbrica del Vapore, via Procaccini, 4 – Milano
- dal 12 maggio 2023 al 28 gennaio 2024
- lunedì, martedì e mercoledì 10-20; giovedì, venerdì, sabato e domenica 10-22
- 24 e 31 dicembre 10-14,30; 25 dicembre e 1° gennaio 15-20
- intero 14 euro, ridotto 12 euro
- fabbricadelvapore.org