Il livello dell’acqua degli oceani continua a salire e il fotografo inglese Nick Brandt continua a spiazzare il suo pubblico internazionale con stupefacenti progetti fotografici che fanno pensare alla manipolazione fotografica. È la volta di SINK/RISE, il terzo capitolo di The Day May Break, una lunga serie in corso d’opera che ritrae in chiave onirica persone e animali selvatici minacciati dal degrado e dalla distruzione ambientale. Dal 7 marzo 2024 SINK/RISE è anche un imperdibile libro fotografico.
Solo autentica fotografia
Niente fotoritocco, niente intelligenza artificiale: le immagini che compongono la serie sono vere e proprie fotografie e i soggetti sono persone in carne e ossa fotografate sott’acqua, in apnea, al largo delle coste delle isole del Pacifico meridionale.
Si tratta di abitanti delle Fiji, uomini, donne e ragazzi le cui case e le cui terre saranno inghiottite dall’oceano nel corso dei prossimi decenni.
I protagonisti di SINK/RISE sono assorti nei loro pensieri, lo sguardo perso di chi occupa fisicamente uno spazio, ma sta viaggiando con la mente in un luogo diverso. Le composizioni sono essenziali, la scenografia è ridotta all’osso e si porta dietro semplici pezzi d’arredo già comparsi nei precedenti lavori dell’autore: sedie, tavoli, letti.
SINK/RISE: dietro le quinte
Le riprese di SINK/RISE sono state effettuate in sei settimane, nel 2023, in una specie di studio subacqueo allestito prima in un’area dal fondale ricoperto di frammenti di coralli distrutti dal ciclone Winston del 2016, poi in prossimità di una suggestiva scogliera. Le sessioni di scatto si svolgevano a un chilometro dalla costa dell’isola di Vanua Levu, a profondità comprese tra due e i quattro metri per garantire una maggiore sicurezza alle persone coinvolte.
I soggetti sono stati selezionati tra le comunità locali con circa duecento provini: durante i casting i candidati sono stati invitati a trattenere il respiro sott’acqua e a tenere gli occhi aperti mentre venivano fotografati. Le persone che sembravano sufficientemente rilassate hanno poi seguito un corso di formazione con un team di subacquei.
Durante gli shooting di SINK/RISE la superficie dell’acqua era sovrastata da enormi softbox quadrati con lati lunghi quattro metri; tutto ciò che compare nelle fotografie – persone e mobili – era zavorrato con pesi nascosti nei modi più ingegnosi, ed è certamente questa la trovata che più influisce sull’effetto ultraterreno delle immagini, sbeffeggiando le leggi della fisica che avrebbero portato a galla ogni cosa.
Come per i capitoli precedenti, Brandt arricchisce la sua produzione con saggi e riflessioni pubblicati anche nel suo sito nickbrandt.com, di cui consigliamo vivamente la lettura per una profonda comprensione della sua “fotografia consapevole del clima”.
Nick Brandt: non solo fotografie
L’autore butta giù pensieri e sensazioni e condivide ficcanti citazioni che lo aiutano a delineare il suo punto di vista riguardo il deleterio atteggiamento dell’essere umano nei confronti della biodiversità e, a cascata, delle tante popolazioni dei Paesi non industrializzati che per prime subiscono le conseguenze delle azioni irresponsabili delle grandi potenze economiche.
Scrive Brandt, prendendo in prestito le parole dell’astrofisico Hubert Reeves: “L’uomo è la specie più folle: adora un Dio invisibile e distrugge una Natura visibile, ignaro che la Natura che sta distruggendo è il Dio che sta adorando”.
Il fotografo, che espone una serie di dati scientifici piuttosto sconfortanti, confida nella conversione a uno stile di vita più rispettoso e nell’adozione di tutte le misure necessarie a ridurre al minimo i danni e salvare quante più vite possibile.
Brandt crede che si possa ancora garantire un futuro vivibile a quei giovani che, sott’acqua, ha fotografato con commozione. Giovani pieni di vita, entusiasmo e spirito di collaborazione, che una volta finito di farsi fotografare si tuffavano in acqua per dare una mano nel prosieguo delle riprese.
“Tutti possiamo fare qualcosa”, sostiene Brandt, “e non è necessario che sia su scala internazionale. […] Qualcuno ha definito le foto di SINK/RISE come post-apocalittiche. Non sono d’accordo. Sono pre-apocalittiche. Non siamo ancora arrivati al punto di non ritorno”.
Titolo SINK/RISE
Fotografie di Nick Brandt
Testi di Nick Brandt e Zoe Lescaze
Formato 32,4×30,5cm
Pagine 120
Illustrazioni 70+
Prezzo 59,46 euro
Lingua inglese
Editore Hatje Cantz
Data pubblicazione 7 marzo 2024
ISBN 978-3-7757-5673-0
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