A metà degli anni Ottanta il fotogiornalista Mario Dondero acquistò una casa in vicolo Zara n.6, nel centro storico di Fermo, per offrire alla moglie Annie Duchesne e ai suoi figli un alloggio in Italia in vicinanza del mare. Dopo aver trascorso gran parte della sua vita a Parigi, Dondero lasciò la Ville Lumière nel 1995, in seguito alla morte di Annie, trasformando la casa di Fermo nella sua residenza. Si trattava di una modesta unifamiliare, distribuita su un piano terra, un primo piano e una cantina.
Il tocco magico della casa di Mario Dondero
In quell’umile dimora marchigiana, da allora, c’è qualcosa di magico, qualcosa che abita le pareti della sala da pranzo, arrampicandosi su per la scala di accesso al primo piano: fotografie e quadri di autori amici tappezzano i muri, raccontando la fitta rete di relazioni intessuta dal fotografo nel corso della sua carriera, insieme a manifesti di mostre che ne testimoniano la prolifica e duratura attività. Dondero, infatti, ha trascorso molti anni puntando l’obiettivo sulla gente comune, ma anche sugli artisti e gli uomini politici del Ventesimo secolo, oltre a legarsi a gruppi di intellettuali in Italia e all’estero, facendosi apprezzare per il suo approccio empatico e la sua essenzialità compositiva.
L’archivio fotografico di Mario di Mario Dondero
Parte dell’archivio di Dondero era conservato al primo piano della casa di Fermo, insieme alla sua ricca biblioteca, mentre le camere da letto custodivano significative testimoniante della sua famiglia. Ora l’archivio delle fotografie di Mario Dondero (riconosciuto dal Ministero per i Beni e le Attività Culturali “Archivio di interesse nazionale” dal 16 agosto 2016) e parte della sua biblioteca sono ad Altidona, nella sede di Altidona Belvedere – Centro di documentazione e cultura fotografica APS, che ha acquisito dagli eredi – i figli Maddalena, Bruno ed Elisa – il comodato d’uso di tutto il materiale.
Dal 2013, grazie al lavoro di molti volontari, l’archivio viene ordinato e catalogato con cura. Grazie a questo lavoro, sono state organizzate molte mostre, sia in Italia che all’estero, con le foto già conosciute e molte inedite, ritrovate con il lavoro di inventario e frutto della lunga attività del fotografo, dall’inizio degli anni ’50 al secondo decennio del 2000. L’archivio comprende circa 200.000 diapositive e 250.000 negativi in bianco e nero. L’attività di catalogazione e archiviazione non si è mai interrotta, continuando a rivelare molti aspetti inediti della carriera fotografica di Dondero.
Il progetto dell'Associazione Altidona Belvedere per una casa-museo
L’Associazione Altidona Belvedere progetta di acquisire la casa di vicolo Zara per farne una casa-museo che attesti la presenza di Mario Dondero a Fermo, la sua passione civile, le sue scelte esistenziali. Il progetto dell’Associazione è di reperire in una prima fase i fondi necessari all’acquisto tramite donazioni da privati e di procedere poi al restauro per il successivo allestimento con una nuova campagna, con l’intento di mantenere il più possibile inalterato l’attuale aspetto dell’abitazione.
Qualcosa in più sull’Associazione Altidona Belvedere
L’Associazione Altidona Belvedere è un centro di Documentazione e Cultura Fotografica APS che si propone la diffusione della cultura fotografica, non disgiunta dalla valorizzazione del territorio. Oltre all’archivio Mario Dondero, ospita nella sua sede numerosi fondi fotografici storici e contemporanei, provenienti da diversi paesi delle Marche e archivi di fotografi che hanno ceduto il loro patrimonio fotografico per un utilizzo pubblico. La consistenza dei fondi custoditi dall’Associazione ammonta a oltre un milione di immagini.
Nella prospettiva di rendere sempre più rilevante la presenza dell’Associazione sul territorio, l’acquisizione della casa di Mario Dondero potrebbe diventare ulteriore strumento di conoscenza per gli amanti della fotografia, possibile luogo per organizzare mostre di piccole dimensioni e incontri culturali.
La casa di Mario Dondero è stata scelta dal FAI (Fondo Ambiente Italiano) quale luogo di interesse culturale e aperta nelle Giornate FAI di Primavera 2024. In occasione di queste visite molte persone hanno potuto apprezzare la genuinità e l’atmosfera di in una casa modesta ma ricca di ricordi e dell’”impronta” lasciata dal suo proprietario.
La campagna di raccolta fondi sarà chiusa il 31 ottobre 2024. Per info altidonabelvedere.it.
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