Forlì
Dal 17 maggio al 20 luglio 2024
“Il giorno successivo all’alluvione, non avendo subito danni, mi sono chiesta cosa fare. Sono una fotografa, ma non una reporter, come avrei dovuto comportarmi di fronte all’accaduto? Non ho avuto dubbi: dovevo vedere. Così appena è stato possibile sono uscita e quel che ho visto è stato atroce e bellissimo insieme. Con una tuta da pesca mi sono addentrata nel parco urbano, da sola in mezzo a una enorme quantità di acqua e di fango. Sapevo che quel che facevo comportava un alto rischio, ma era troppo grande il desiderio di vedere, puntare gli occhi su qualcosa di assoluto, unico. Il parco era un lago fermo, silenzioso, dove tutto quello che eravamo abituati a vedere normalmente era scomparso. Eppure, si trattava di una visione sublime, perché la natura si riprende, trova la sua strada per riemergere. Oggi il parco è tornato quasi alla normalità, gli animali hanno ripreso a circolare; gli alberi sono rifioriti ma portano ancora le macchie del fango ed enormi cumuli di terra giacciono un po’ ovunque”.
All’indomani della terribile alluvione che ha colpito gran parte della Romagna il 16 maggio 2023, la fotografa forlivese Silvia Camporesi ha deciso di puntare la sua fotocamera sulle conseguenze del disastro naturale. Dal suo lavoro hanno avuto origine due mostre fotografiche, entrambe in corso nella città di Forlì: Fragile Sublime, esposta presso Fondazione Dino Zoli e Romagna sfigurata, visitabile presso la Sala del Monte di Pietà.
Silvia Camporesi. Fragile Sublime
Alla Fondazione Dino Zoli, dodici fotografie, quasi tutte inedite, raccontano il Parco urbano Franco Agosto, un luogo del cuore per i forlivesi con i suoi venti ettari di prati, alberi, animali e giochi per bambini. Scattate tutte nello stesso giorno, in un arco di tempo ridotto, le immagini raccontano un luogo straniante e onirico, di struggente silenzio e inaspettata quiete, in cui l’aspetto drammatico si stempera nella poesia della visione.
“In questa serie di fotografie inedite – scrive Nadia Stefanel, curatrice della mostra e direttrice della Fondazione Dino Zoli – l’artista suggerisce una bellezza così profonda e tuttavia così delicata della Natura che potrebbe frantumarsi sotto il peso della sua stessa maestosità. Questa giustapposizione invita a una contemplazione più profonda dei modi in cui gli aspetti sublimi della vita e della natura, spesso vasti, incommensurabili, potenti e travolgenti, possano essere nello stesso tempo permeati da quella sensazione di imperfezione, dal conflitto fra sensibilità e ragione, fino ad arrivare alla comprensione della loro stessa fragilità. Un momento straziante, ma allo stesso tempo effimero e sublime, che l’occhio di Silvia Camporesi è riuscito a catturare, fissandolo nella memoria collettiva, per sempre”.
Stampe fotografiche su tessuto in formato 100x140cm
Per la prima volta nel percorso di Silvia Camporesi, le fotografie sono stampate su tessuto per conferire un aspetto materico all’immagine. Il bianco cangiante del tessuto Dino Zoli Textile, selezionato dall’artista insieme al team tecnico dell’azienda, valorizza al meglio l’aspetto liquido e i cromatismi – verde e marrone – che si ripetono in tutte le immagini. La procedura, messa a punto da operatori specializzati, ha previsto la stampa su carta tramite un plotter che utilizza inchiostri sublimatici, il transfer a caldo su un fondo stampa in 100%PL e l’applicazione su pannelli in materiale riciclato di 4 cm di spessore. Le dodici immagini, stampate in formato 100x140cm, sono allestite nella prima sala della Fondazione.
Qualcosa in più su Silvia Camporesi
Silvia Camporesi (Forlì, Forlì Cesena, 1973), laureata in filosofia, attraverso i linguaggi della fotografia e del video costruisce racconti che traggono spunto dal mito, dalla letteratura, dalle religioni e dalla vita reale. Negli ultimi anni la sua ricerca è dedicata prevalentemente al paesaggio italiano. Durante l’alluvione dell’Emilia-Romagna del 2023, si è impegnata in prima persona per raccontare, attraverso il proprio sguardo d’artista, lo scenario inimmaginabile dell’alluvione a Forlì e dare voce alle persone, ai territori feriti e alla grande macchina della solidarietà.
Una sua fotografia è stata scelta come copertina da Internazionale. Le sue opere sono state pubblicate, tra gli altri, da Sette – Corriere della Sera, Il Manifesto, Rai News, Phocus Magazine e In Magazine Romagna. Cesare Biasini Selvaggi la invita nel 2024 a Stato dell’Arte su Cusano Italia Tv per ricordare l’alluvione.
Una sua fotografia del Parco urbano “Franco Agosto” viene scelta come copertina del libro Romagna 2023, storie per un’alluvione, a cura di Matteo Cavezzali (Solferino, 2023).
Nel 2023-24 espone le sue opere dedicate al salvataggio dei libri danneggiati nella mostra itinerante Sommersi Salvati, a cura di Sauro Turroni, presso la Biblioteca del Seminario Vescovile di Forlì, la Biblioteca Nazionale Centrale di Firenze e il Castello Estense di Ferrara.
La mostra Fragile Sublime è promossa dalla Fondazione Dino Zoli, prodotta e realizzata dall’azienda Dino Zoli Textile, nella convinzione che l’arte possa accrescere il senso di appartenenza, favorendo il dialogo e l’inclusione sociale.
Silvia Camporesi. Fragile Sublime
- A cura di Nadia Stefanel
- Fondazione Dino Zoli, viale Bologna, 288 – Forlì
- dal 17 maggio al 20 luglio 2024
- mar-gio 9.30-12.30; ven-sab-dom 9.30-12.30 e 16.30-19.30. Lunedì e festivi chiuso
- ingresso gratuito
- www.fondazionedinozoli.com
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