Completiamo il primo contatto realizzato in occasione del lancio della Sony ZV-E10 Mark II con l'analisi dei file RAW e qualche ulteriore banco di prova utile soprattutto ai fotografi. Ma prima di procedere oltre, vi consigliamo di ripassare rapidamente le caratteristiche tecniche principali di questa mirrorless.
Se siete di nuovo “sul pezzo” dopo il breve ripasso delle caratteristiche tecniche della fotocamera, sarete senz’altro curiosi di approfondire l’argomento con qualche ulteriore considerazione e analisi. Di seguito, oltre a lasciare spazio alle immagini, vi accompagneremo nella lettura con ulteriori notazioni sulla ZV-E10 II. In particolare, vi racconteremo cosa ci è piaciuto e cosa invece non ci ha convinto del tutto.
L'ergonomia della Sony ZV-E10 II: ci piace
Eccezionalmente compatta pur senza rinunciare a un discreto numero di comandi per il controllo diretto della ripresa, la Sony ZV-E10 II è pensata soprattutto per i Vlogger che arrivano dallo smartphone. Non è un caso che la regolazione di molte funzioni, per impostazione di fabbrica, passi proprio dall’interazione con il monitor. I fotografi, però, si tranquillizzino, perché spendendo qualche minuto tra i menu della fotocamera sarà un gioco da ragazzi riassegnare le regolazioni principali ai comandi fisici presenti tra dorso e calotta. Crediamo che a quelli più preparati, ad esempio, serva a poco il tasto dedicato alla sfocatura dello sfondo, perché sapranno benissimo come aprire il diaframma: potrebbero sfruttarlo, invece, per spostare da un’occhio all’altro la messa a fuoco fotografando con la rilevazione del soggetto attiva. E così vale per la posizione assegnata alla funzione “Priorità al prodotto”, sicuramente utile ai Vlogger, ma spendibile diversamente dai fotografi: noi ci abbiamo associato la funzione per passare rapidamente da un soggetto all’altro, visto che la commutazione automatica sulla ZV-E10 II non è presente. E se fotografiamo ma non vogliamo rinunciare al video? Nessuna paura perché tutti i tasti della ZV-E10 II sono configurabili distintamente per le due modalità di ripresa. Ottimo pure il vano schede posizionato lateralmente e non di fianco alla batteria. A proposito: l’accumulatore è lo stesso utilizzato dalle mirrorless Alpha professionali, quindi sul fronte autonomia con la ZV-E10 II c’è da stare sereni. Per ricaricarlo, però, servono un cavo USB-C e un caricabatteria, che non sono inclusi nella confezione; ci vuole poco più di un’ora e mezzo per caricare completamente la batteria con un caricabatterie Power Delivery.
I menu della Sony ZV-E10 II: ci piacciono, con riserva
Siamo stati sempre molto critici, in passato, sul modo in cui il Costruttore giapponese ha organizzato i menu delle proprie fotocamere, ma è innegabile che con gli ultimi modelli proposti, tra cui anche questa ZV-E10 II, le cose siano migliorate. Finalmente le funzioni fotografiche e video sono distinte e accessibili solamente nelle relative modalità (fatte salve alcune eccezioni sempre utili da avere sotto mano) e anche la loro distribuzione nei menu di secondo livello segue una logica piuttosto convincente. Restano presenti, tuttavia, abbreviazioni criptiche che in certi casi nemmeno la guida rapida aiuta a comprendere immediatamente. Chissà, poi, con quale logica i traduttori italiani di Sony abbreviano alcuni termini: ce lo siamo chiesti appena giunti nella schermata che vi mostriamo in basso, dove il termine “messa a fuoco” viene abbreviato in “mes. a fuoco”, poi “mes. fco” e, ancora, “ms. fco”. Eppure lo spazio c’è.
Il sistema AF della Sony ZV-E10 II: ci piace
Pur senza fare affidamento su un database AI con annesso “motore” di elaborazione delle immagini, il sistema AF ibrido della Sony ZV-E10 II è particolarmente abile nel riconoscere e tracciare soggetti umani e animali (compresi gli uccelli). E pure di fronte a forme più complesse quali potrebbero essere un’automobile, una moto o una bicicletta – escluse dai soggetti noti alla fotocamera – il tracking tradizionale risulta particolarmente affidabile. Alla massima cadenza di scatto la Sony ZV-E10 II permette di archiviare fino a 11 fotogrammi in un secondo: il buffer di memoria è tutt’altro che esagerato scattando in RAW compresso senza perdita di qualità, perché concede massimo 22 scatti, equivalenti a 2 secondi di raffica, ma diventa più che accettabile in JPG laddove sono assicurati oltre 140 scatti consecutivi senza rallentamenti, né interruzioni (circa 13 secondi di raffica). Per sparare raffiche in vacanza o durante le uscite occasionali certi di tornare a casa con una certa quantità di immagini perfettamente a fuoco, la ZV-E10 Mark II è una di quelle fotocamere da tenere in considerazione.
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Il sensore della Sony ZV-E10 II: ci piace e... non ci piace
Il sensore APS-C BSI da 26,1MP di risoluzione della A6700 è a dir poco eccezionale sul fronte della risoluzione (a patto di valorizzarlo con ottiche migliori di quella offerta in kit) e della flessibilità offerta nei recuperi di ombre e alteluci, ma paga la sua densità con prestazioni ad alti ISO non esaltanti. La Sony ZV-E10 Mark II scatta lungo una scala delle sensibilità che raggiunge i 102.400 ISO in estensione, ma a 12.800 ISO e in entrambi i formati le immagini sono fortemente penalizzate dalla presenza di rumore soprattutto nella sua componente di luminanza. Chi scatta in RAW consideri questa soglia come limite, preferendo i 6400 ISO o, ancora meglio, i 3200 ISO per preservare la qualità. A chi preferisce il JPG, invece, suggeriamo di non eccedere i 1600 ISO.
Sony ZV-E10 II ultime considerazioni e verdetto
La ZV-E10 II abbandona l’otturatore meccanico, ma raddoppia la velocità di lettura del sensore rispetto al modello di precedente generazione: ciò non basta, tuttavia, a scongiurare del tutto il rischio di incappare nel rolling shutter filmando o fotografando soggetti che attraversano velocemente l’inquadratura: probabilmente la “vecchia” ZV-E10 (che non abbiamo avuto modo di provare) soffriva particolarmente questo fenomeno. I fotografi che sono soliti utilizzare il flash, sappiano inoltre che su questa fotocamera il tempo di sincronizzazione più veloce tra lampo e otturatore è di appena 1/30sec. Al netto di quanto riscontrato ed espresso non possiamo che promuovere questo aggiornamento: finalmente c’è sul mercato una mirrorless che costa il giusto, senza fronzoli e con specifiche adeguate anche per le aspettative di chi fotografa e filma sul serio. All’occorrenza questa mirrorless è sfruttabile anche con ottiche di qualità – di cui il catalogo Sony è pieno – sapendo di rinunciare alla compattezza, ma restando certi di non correre il rischio di mortificarne le qualità.
- Costruzione robusta nonostante il largo impiego di plastica
- Ottima miniaturizzazione
- Prezzo adeguato alle specifiche del prodotto
- Ergonomia favorita da numerose ghiere di controllo e comandi personalizzabili
- Monitor full touch e completamente orientabile
- Qualità di immagine anche in JPG
- Resa ottima fino a ISO 1600 in JPG
- AF continuo piuttosto reattivo e altamente personalizzabile
- Ottima autonomia
- Innesto E compatibile con un elevato numero di ottiche originali e universali
- Comparto video articolato e ben sfruttabile
- Manca il Joystick AF
- Sensore non stabilizzato
- Rolling shutter evidente in foto e in video
- Rumore di luminanza percettibile già a 1600 ISO in JPG
- Buffer di memoria poco profondo in RAW
- Abbreviazione di alcune delle voci nel menu rivedibile
Sony ZV-E10 II: la nitidezza
Il CMOS da 26MP della ZV-E10 Mark II mostra già in JPG una risoluzione a dir poco esuberante, eccellente in RAW. Questo nonostante l’ottica del kit 16-50mm f/3,5-5,6 OSS II sia tutt’altro che perfetta. È ovviamente il centro dell’immagine quello da osservare per rendersi conto della massima qualità ottenibile con questa accoppiata, ma anche una rapida occhiata ai bordi permetterà di avere le idee chiare sui limiti del piccolo zoom proposto da Sony come ottica di primo equipaggiamento (qui analizzato alla focale minima di 16mm, equivalenti a 24mm su full frame). L’allineamento non perfetto dipende dai profili di correzione applicati sul JPG e sul RAW, rispettivamente, dalla fotocamera e da Adobe Camera RAW.
Sony ZV-E10 II: gamma mista in JPG e RAW
Nel primo confronto, uno scatto realizzato a Pienza, in Toscana, vi mostriamo l’intervento del D-Lighting sul JPG quando si fotografano scene dal moderato contrasto. L’elettronica della fotocamera agisce principalmente sulle ombre, schiarendole, ma è discretamente efficace anche sulle alteluci se si è avuta l’accortezza di mantenerle minimamente leggibili. Ovviamente il RAW è il formato ideale per chi desidera avere un controllo maggiore sull’esposizione ed è da preferire assolutamente quando i contrasti sono esasperati. Le maggiori potenzialità del formato grezzo rispetto al JPG ve le mostriamo con la seconda coppia di immagini qui in alto, uno scatto realizzato a piazza di S. Maria in Trastevere a Roma.
Sony ZV-E10 II: il recupero delle ombre in RAW
Se non esageriamo con gli ISO e abbiamo l’accortezza di scattare in RAW, con la Sony ZV-E10 II saremo in grado di recuperare piuttosto efficacemente le zone più scure di un’immagine. Scriviamo “piuttosto” perché comunque partendo da neri particolarmente tappati, la comparsa di rumore nella componente di luminanza è percettibile anche a 100 ISO. Pressoché assente, invece, il rumore cromatico.
Sony ZV-E10 II: il recupero delle alteluci in RAW
Sul fronte del recupero delle alteluci è ottimo il lavoro svolto dal sensore della Sony ZV-E10 II. Qui lo vediamo in azione a 6400 ISO, sensibilità tutt’altro che ideale per sfruttare al massimo le potenzialità di un CMOS: eppure si noti come le teste d’aglio, sovraesposte in JPG, siano rientrate perfettamente in gamma dopo un accorto sviluppo del RAW. Abbiamo scelto un’immagine scattata a 6400 ISO (secondo noi soglia limite di accettabilità per quanto riguarda la qualità delle immagini generate da questa fotocamera), anche per mostrarvi quello che succede nelle aree più scure di un’immagine, agli alti ISO, quando si tenta un bilanciamento anche molto blando. L’insorgenza del rumore di luminanza in questo caso è consistente, percettibile anche senza osservare l’immagine a forte ingrandimento. Il giudizio resta tuttavia positivo, trattandosi di 26MP distribuiti su una superficie oltre 1,5 volte inferiore al full frame.
Sony ZV-E10 II: la resa alle alte sensibilità
La Sony ZV-E10 II mostra immagini pulite (vale a dire che il rumore non è eccessivamente visibile) fino a 1600 ISO. Alle sensibilità superiori, almeno in JPG, il disturbo si fa invece più evidente soprattutto nei toni medi e nelle zone più scure. Si noti per esempio come il rumore di luminanza inizi a prevalere sulla porosità del cemento fra i mattoni. Più controllato il rumore di crominanza, mentre resta apprezzabile la fedeltà cromatica anche agli alti ISO. Scattando in RAW è lecito attendersi una qualità dell’immagine apprezzabile in termini di rumore di crominanza e luminanza – oltre una resa dei dettagli fini ancora discreta – fino a 6.400 ISO. Oltre tale soglia la resa della ZV-E10 Mark II è semplicemente limitata.
Sony ZV-E10 II: autofocus e riconoscimento del soggetto
Senza aspettarsi prestazioni da ammiraglia votata allo sport, ci si può ritenere comunque soddisfatti del lavoro svolto dalla ZV-E10 II quando impegnata nella ripresa fotografia e video di soggetti moderatamente dinamici. Per testarne le abilità la abbiamo utilizzata come, immaginiamo, la utilizzerà la maggior parte dei possessori, ossia per immortalare parenti e amici, anche a quattro zampe, nelle uscite domenicali. In questo secondo di raffica che pubblichiamo, tutti gli 11 fotogrammi sono perfettamente centrati sull’occhio del piccolo Tommaso, per l’occasione impegnato in una corsa. L’ottica utilizzata è quella del kit: non certo di focale ideale per lo sport, ma comunque utile per sperimentare e prendere confidenza con la fotocamera.
Sony ZV-E10 II: S-Log e color grading
Le S-Log sono curve di gamma sviluppate da Sony per preservare una quantità maggiore di informazioni acquisite dai sensori di immagine. I video realizzati in questo modo – l’aspetto originale delle clip è piatto, a bassissimo contrasto – permettono di effettuare il color grading, in post produzione, in maniera mirata e conservando una maggiore quantità di informazioni relative all’immagine. Il video è utile per osservare anche la moderata efficacia dello stabilizzatore elettronico nella ripresa a mano libera (chi fa sul serio consideri l’acquisto di un gimbal) e la quantità di rumore generato dalla ZV-E10 II alle sensibilità medio-alte. Tutte le clip sono state girate al tramonto, con sensibilità regolata tra 1600 e 3200 ISO.
Sony ZV-E10 II: alcune immagini
Alcune immagini realizzate con la Sony ZV-E10 II, mirrorless che ha dimostrato di saper assecondare le esigenze dei fotografi più preparati che non vogliono rinunciare al controllo diretto della ripresa ma, al tempo stesso, necessitano di compattezza e massima trasportabilità.
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