Venezia
Dal 10 aprile al 23 novembre 2025
Nel 1992 Venezia ospitò un’iconica retrospettiva internazionale dedicata a Robert Mapplethorpe (New York, 1946 – Boston, 1989), a cura di Germano Celant. A trentatré anni da quella mostra presentata a Palazzo Fortuny, le fotografie del famoso e controverso artista americano tornano nella città lagunare, nello specifico presso gli spazi espositivi de Le Stanze della Fotografia.
Robert Mapplethorpe. Le forme del classico – questo il titolo della mostra, a cura di Denis Curti – sarà il primo atto di una trilogia che comprende altri due eventi espositivi in programma nel 2026: Robert Mapplethorpe. Le forme del desiderio, che si terrà a Palazzo Reale di Milano e Robert Mapplethorpe. Le forme della bellezza, che sarà esposta al Museo dell’Ara Pacis di Roma, con una selezione dedicata ad alcune significative immagini scattate in Italia e mai esposte prima.
Robert Mapplethorpe. Le forme del classico
Con oltre duecento immagini, alcune delle quali presentate in Italia per la prima volta, la retrospettiva Robert Mapplethorpe. Le forme del classico alle Stanze della Fotografia di Venezia, rende omaggio al grande artista statunitense e prosegue il percorso tracciato dal curatore Germano Celant nella sua rassegna Tra antico e moderno. Un’antologia (Torino, 2005), reinserendo l’opera di Mapplethorpe nel contesto dell’arte e della cultura statunitense di metà Novecento.
È proprio la dimensione classica della fotografia di Mapplethorpe, fortemente evidenziata a Venezia attraverso puntuali confronti con le immagini della statuaria antica, a rendere i corpi ritratti, colti nella loro plasticità e bellezza, atemporali: si tratta di rappresentazioni antiche e al tempo stesso presenti, plasmate dalla geometria della luce e trasformate in icone eterne, quasi divine, sebbene sempre umane.
La mostra riporta l’attenzione sulla ricerca di Mapplethorpe di una perfetta sinuosità, di una rotondità sensuale e sacrale, che è possibile riscontrare nelle fotografie esposte a Venezia dei perfetti corpi maschili e femminili, così come nelle magnifiche immagini dei fiori, vere e proprie composizioni poetiche, ambigue e delicate al tempo stesso.
“Mapplethorpe”, osserva Denis Curti, “usa la fotografia per reinterpretare e rinnovare l’estetica classica, accentuando il dialogo tra il corpo vivo e la scultura ideale. Il confronto evidenzia la sua abilità nel trasporre la perfezione e la grazia della scultura classica nella fotografia contemporanea, attraverso l’attenzione al dettaglio e alla luce, creando un ponte tra passato e presente. Le statue, dominate da una sessualità incompiuta, ci mettono davanti all’importanza della carne nel linguaggio seduttivo. Mapplethorpe ne scioglie le membra marmoree per far emergere una bellezza sensuale che pulsa sotto tonnellate di rigidità, dando loro una nuova vita”.
I primi ready-made di Robert Mapplethorpe
Lungo il percorso espositivo sono presentati i primissimi collage, ready-made realizzati sul finire degli anni Sessanta del Novecento, molti dei quali mai esposti prima. Queste prime opere sono realizzate combinando originali disegni e ritagli di riviste omoerotiche e oggetti trovati e riflettono la ricerca di identità e l’interesse di Mapplethorpe nella sperimentazione, sin dagli esordi della sua carriera, usando una sovrapposizione di elementi.
Nudi maschili e femminili nelle fotografie di Robert Mapplethorpe
La retrospettiva espone molti nudi maschili che celebrano il corpo con un inno alla perfezione classica, enfatizzando forza, sensualità e simmetria attraverso un uso raffinato della luce e della composizione, esplorando il desiderio e l’erotismo e sfidando gli schemi sociali tradizionali. Analogamente, nei nudi femminili esposti a Venezia, Mapplethorpe gioca con le forme, le pieghe e le linee per creare un’estetica elegante e minimalista, volta a rappresentare, come ha osservato lo storico dell’arte americano Arthur C. Danto, “donne consapevoli, dalla potenza quasi regale”.
I ritratti
Molti i ritratti presentati alle Stanze della Fotografia, dalla celebre serie dedicata alla compagna e amica Patti Smith, immortalata in pose intime e iconiche che esprimono la sua figura androgina e la sua vulnerabilità, alle fotografie di Lisa Lyon, bodybuilder e musa dell’autore, simbolo di vigore, resistenza e femminilità oltre le convenzioni di genere.
In mostra anche i ritratti di Truman Capote, Glenn Close, Richard Gere, Keith Haring, David Hockney, Annie Leibovitz, Yoko Ono, Robert Rauschenberg, Isabella Rossellini, Susan Sarandon, Susan Sontag, Andy Warhol, e molti altri.
Perturbanti gli autoritratti dell’autore, che rivelano la sua esplorazione dell’identità, sempre concepita come qualcosa di fluido e mutevole. Attraverso pose studiate e simboli provocatori, il fotografo si presenta come artista e soggetto, indagando i confini tra sé e l’immagine pubblica.
Curata dal direttore artistico de Le Stanze della Fotografia, Denis Curti, la rassegna Robert Mapplethorpe. Le forme del classico è organizzata e promossa da Marsilio Arte e Fondazione Giorgio Cini in collaborazione con la Fondazione Robert Mapplethorpe di New York.
La trilogia è accompagnata da un catalogo preordinabile edito Marsilio Arte, che sarà pubblicato in data 18 aprile. Il volume indaga l’intera produzione e l’evoluzione del linguaggio di Mapplethorpe attraverso 257 opere.
Titolo Robert Mapplethorpe
Fotografie di Robert Mapplethorpe
Formato 24,9×33,2cm
Pagine 272
Immagini 257
Prezzo 57€
Lingua italiano e inglese
Editore Marsilio Arte
Data di pubblicazione 18 aprile 2025
ISBN 979-1254632772
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Robert Mapplethorpe. Le forme del classico
- A cura di Denis Curti
- Le Stanze della Fotografia, Isola di San Giorgio Maggiore – Venezia
- dal 10 aprile al 23 novembre 2025
- tutti i giorni 11-19. Mercoledì chiuso
- intero 14 euro, ridotto 12 euro
- lestanzedellafotografia.it
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