Jesi (AN)
Dal 21 giugno al 10 novembre 2024
Tra i nomi emblematici del panorama fotografico del dopoguerra c’è quello di Alfredo Camisa, nato a Bologna nel 1927. Trentasei sue fotografie sono esposte dal 21 giugno al 10 novembre nelle sale di Palazzo Bisaccioni, a Jesi (AN), nella mostra Alfredo Camisa, un decennio da ‘amatore impegnato’ nella fotografia italiana.
Gli scatti provengono dalla collezione del Museo Comunale d’arte moderna e della fotografia di Senigallia e sono presentati nel percorso espositivo raccolti in serie: Bancarelle di Milano, Impressioni del Sud, Ritratti, Dietro le quinte del Piccolo Teatro e Scatti oltre confine.
Alfredo Camisa: fotografo per soli dieci anni
Nel 1953 Camisa entrò a far parte del Gruppo Misa, fondato da Giuseppe Cavalli, dove strinse amicizia con Piergiorgio Branzi, Mario Giacomelli e Ferruccio Ferroni e contribuì alla costituzione dell’archivio storico del Gruppo. Nel 1956 si unì al circolo La Bussola. Si avvicinò alla fotografia perché affascinato dall’arte e iniziò seguendo la moda del tempo, ma presto sentì l’esigenza di iniziare a indagare l’uomo negli aspetti intimi della sua quotidianità, con un approccio talvolta ironico, talvolta malinconico, ma sempre molto attento dal punto di vista formale. La sua attività fotografica si limitò a un decennio della sua vita: nel 1961, amareggiato dalle limitazioni del professionismo, abbandonò la pratica per dedicarsi esclusivamente alla professione di chimico, lasciando comunque un segno indelebile nella storia della fotografia italiana.
Appunti e riflessioni di Alfredo Camisa
In una pagina del sito dell’Archivio Fotografico Alfredo Camisa, dedicata agli appunti e alle riflessioni dell’autore, si legge: “Sono stato presente e produttivo negli anni 1953-1960: la mia presenza attiva coincide con gli anni forse più innovativi e creativamente felici della fotografia italiana”. Qualche riga più su Camisa fa riferimento ad alcune biografie e descrizioni pubblicate a proposito della sua attività fotografica degli anni Cinquanta.
“Tutte, o quasi – scrive – mi definiscono come ‘fotografo non professionista, ma notevolmente impegnato’. Mi riconosco in questa tipologia? In linea di massima sì. ‘Amatore’, ‘dilettante’, ‘fotografo della domenica’ sarebbero termini riduttivi, al limite dello spregio. Come mi vedo? Fotografo di avanguardia per quegli anni. Immagini caratterizzate da toni molto aspri, forti contrasti, assenza di mezzi toni. Soggetti ‘forti’ e situazioni al limite del paradosso, rispetto e compiacimento per la forma, a volte per l’orpello, ma sempre spontaneo e mai artificiale né artificioso. Attratto dallo scavare nel personaggio e descriverlo col contribuito, con la cornice dell’ambiente”.
Nel 2002 Camisa è stato insignito dalla FIAF (Federazione Italiana Associazioni Fotografiche) del titolo di Maestro Fotografo Italiano. È morto a Pescia (PT) nel 2007.
L’esposizione Alfredo Camisa, un decennio da ‘amatore impegnato’ nella fotografia italiana è curata da Marta Camisa, Direttrice dell’Archivio Fotografico Alfredo Camisa. La mostra è promossa dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Jesi, in collaborazione con il Comune di Senigallia e l’Archivio Fotografico Alfredo Camisa.
Alfredo Camisa, un decennio da ‘amatore impegnato’ nella fotografia italiana
- A cura di Marta Camisa
- Fondazione Cassa di Risparmio di Jesi, piazza Colocci, 4 – Jesi (AN)
- dal 21 giugno al 10 novembre 2024
- lun-dom 9.30-13/15.30-19.30
- ingresso gratuito
- fondazionecrj.it
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