Milano
Dal 28 febbraio al 2 aprile 2023
Moodboard è il titolo della mostra fotografica che riunisce i lavori recenti di Elena Ovecina e Sara Lorusso, due giovani fotografe che vivono in Italia e che da tempo hanno incentrato la loro ricerca sui temi del corpo, della femminilità, della sessualità e della fluidità di genere. Le due autrici prestano particolare attenzione all’abito come elemento identitario – nonché come mezzo di travestimento – oltre che alla moda e al costume intesi nel senso più ampio del termine.
“Il moodboard”, scrive la curatrice della mostra, Giuditta Elettra Lavinia Nidiaci, “è una rappresentazione visiva che consiste in un insieme di immagini, parole e materiali che ha lo scopo di tracciare una mappa d’ispirazione per chiarire i punti da seguire e rispettare gli obiettivi di lavoro”, e “rappresenta il punto di partenza per progettare una collezione di moda. L’insieme di immagini, parole e materiali intercettato dal moodboard (…) evoca emozioni, ricordi, sensazioni, percezioni, come una vera e propria mappatura emozionale, la stessa che abita gli scatti di Sara Lorusso e Elena Ovecina”.
Lo stile di Ovecina secondo Giuditta Elettra Lavinia Nidiaci
Giuditta Elettra Lavinia Nidiaci, curatrice della mostra realizzata in collaborazione con la galleria Giampaolo Abbondio, scrive: “Gli intrecci di emozioni e storie raccontati nelle fotografie si traducono visivamente, nel caso di Ovecina, nel pallore mortuario dei corpi dal gusto squisitamente preraffaellita, così come nella luce caravaggesca emanata da quelle carni composte e vigorose al contempo: sofferenza e tormento sono placidi, perfettamente sospesi e incastrati nel tempo dello scatto. Nel suo lavoro si ritrova una straordinaria eleganza e compostezza, anche quando si tratta di tematiche purtroppo ancora scottanti: l’estetica e l’etica della fluidità di genere s’incontrano in una perfetta traduzione visiva”.
La curatrice parla del lavoro di Sara Lorusso
“Lorusso”, scrive Nidiaci, “è una storyteller nata, da sempre interessata al ruolo della donna nella società, della femminilità che si esprime nel corpo di una donna biologica così come in forme di travestitismo, femminilità dunque come condizione di inclusività o di esclusione. Centrale nella sua ricerca risulta essere il racconto, che si esplica mediante la fotografia analogica, di un dialogo intimo di corpi, di storie, di persone a lei vicine così come sconosciute, che vivono una relazione omosessuale, eterosessuale o ibrida, incerta, persone normali come le definirebbe la scrittrice Sally Rooney, ma che la società ancora non normalizza e accoglie”.
Qualcosa in più su Elena Ovecina
Elena Ovecina è una fotografa russa naturalizzata in Italia. Nata nel 1986 a Rostov-na-Donu, in Russia, abita a Milano, dove lavora come artista e come fotografa, spaziando dalla moda all’arte contemporanea. Inizia a collaborare con Vogue nel 2016, in occasione del Photovogue Festival, specializzandosi in ritratti, con una particolare attenzione ai temi dell’identità e della fluidità di genere. Il suo lavoro è incentrato sulla raffigurazione di personaggi, per lo più maschili ma non solo, figure dall’aria fortemente malinconica sorprese in momenti di intimità e di solitudine.
Ovecina predilige tagli fortemente cinematografici, composizioni scarne e temi di incertezza, dubbio esistenziale, memoria, nostalgia e paura.
“Avevo sette anni quando ho ricevuto in regalo una Polaroid”, racconta l’artista. “Da grande ho continuato a fotografare le persone… I miei personaggi principali sono creature mute nostalgiche e strane che possono mimare i loro pensieri. Sono persi nei loro ricordi”.
Qualcosa in più su Sara Lorusso
Sara Lorusso è nata a Bologna nel 1995. Da sempre interessata al femminile, nei suoi scatti racconta il più delle volte storie vere di persone che le sono vicine, o che ha conosciuto, e che riprende spesso all’interno dell’intimità delle loro stanze da letto. La sua è una mappa documentaristico-relazionale, che mette in scena ragazze e donne di oggi, in un’atmosfera glamour ma non priva di inquietudini, incertezze, malinconie, che vengono alla luce attraverso il corpo, i gesti, momenti di solitudine o di intimità ripresi dallo sguardo della camera.
Sin da piccola, l’artista è stata affascinata dalla natura e dalle forme vive, sia nella natura che nell’ambiente sociale. Da qui la necessità di scavare a fondo nell’animo di chi le stava intorno, per cercare di captarne emozioni, sentimenti, senso di solitudine o di incertezza esistenziale. “La mia passione”, dice, “nasce un po’ per caso. Ho ricevuto la prima macchina fotografica per il mio compleanno e, come tante ragazze, ne ho fatto un uso semplice. Dopo la fine del liceo mi sono iscritta a una scuola di fotografia. Lì è nato quasi tutto. Ho davvero scoperto un mondo e da quel momento ho deciso di non abbandonarlo più”.
Elena Ovecina e Sara Lorusso. Moodboard
- A cura di Giuditta Elettra Lavinia Nidiaci
- Galleria Vik Milano, via Silvio Pellico, 8 (MI)
- dal 28 febbraio al 2 aprile 2023
- ingresso gratuito