Lucas Foglia è solito occuparsi di come la natura si manifesti ai nostri occhi, indagandola. In Constant Bloom, però, cambia prospettiva, rivelando uno sguardo dalla parte della natura e specificamente di un certo tipo di farfalla, la Painted Lady – Vanessa del cardo in italiano – che si è scoperto essere la farfalla che affronta la migrazione più lunga al mondo, dal Kenya alla Norvegia e ritorno, con un “escamotage” che scoprirete tra poco. Foglia l’ha seguita per tutto il suo tragitto, osservandone le caratteristiche e le dinamiche, anche intergenerazionali. Nel suo progetto, però, il fotografo americano non si ferma al semplice racconto di un viaggio migratorio, ma porta alla luce anche come, nel suo corso, natura e uomo entrino in connessione e come nella migrazione naturale si possa trovare un insegnamento anche per la specie umana, per un futuro migliore.
Come è nato il progetto Constant Bloom e come sei venuto a conoscenza delle farfalle Painted Lady?
Il progetto è nato da una domanda che non riuscivo a smettere di pormi: è possibile seguire una migrazione selvatica e mostrare una connessione oltre i confini nazionali? Ho scoperto che alcuni scienziati stavano cercando di dimostrare che la Vanessa del cardo migra dall’Africa subsahariana all’Europa settentrionale. Sarebbe la migrazione di farfalle più lunga mai registrata: quasi 14.600 chilometri. Ho contattato gli scienziati e mi hanno accolto nella loro ricerca. Quella collaborazione è diventata il fondamento del progetto. Ho iniziato a fotografare i luoghi in cui le farfalle venivano studiate in Spagna e da lì ho seguito la migrazione.
Che apporto ha dato la ricerca scientifica al tuo lavoro e, più in generale, come reputi il crescente legame tra fotografia e mondo scientifico, nella produzione di lavori autoriali?
La scienza ha dato a questo progetto la sua mappa. Senza la collaborazione scientifica transfrontaliera, la rotta delle farfalle sarebbe ancora invisibile. Ma una volta ottenuta una mappa, la mia fotografia ha contribuito a trasformare quei dati in qualcosa di concreto. Credo che arte e scienza si completino a vicenda: la scienza cerca di misurare e dimostrare, e l’arte può rivelare la dimensione emotiva di queste scoperte. Vedo sempre più spesso artisti collaborare con scienziati per rendere visibili questioni urgenti, come il cambiamento climatico o le migrazioni, in modi che commuovano le persone. Questa connessione sembra essenziale ora.
Che viaggio hai percorso, e in quanto tempo, per documentare le farfalle? Questo tipo di farfalla ha una particolare simbologia all’interno delle tradizioni e culture dei luoghi che attraversa?
Ho seguito la migrazione delle Painted Lady dal Kenya alla Norvegia e ritorno. Il progetto ha richiesto cinque anni, dalla prima ricerca alla pubblicazione del libro e alle mostre.
Simbolicamente, le farfalle avevano un proprio significato ovunque io abbia viaggiato: in Africa, Medio Oriente ed Europa. Nei dipinti di natura morta europei, ad esempio, le Painted Lady rappresentano spesso l’estate e la fugacità. Sono comuni, ma raramente notate. Questo le ha rese, per me, il simbolo di qualcosa di silenziosamente straordinario.
Ogni generazione di questo tipo di farfalla avanza volando per cinque settimane, finché le loro ali non si strappano o appassiscono. Con il passaggio di dieci generazioni si copre la distanza tra il Kenya e la Norvegia ogni anno. Questo mi è sembrato profondamente rilevante come metafora del modo in cui anche le persone si spostano e si ricostruiscono. Anche con le ali consumate, non è troppo tardi per persistere o per unirsi insieme in risposta alle urgenti questioni del nostro tempo. E ciò che non possiamo portare a termine noi oggi, speriamo che la prossima generazione continui.
Le tue immagini non descrivono solo il flusso migratorio delle farfalle, ma raccontano anche l’interazione con l’uomo. Qual è la metafora che sta alla base del tuo lavoro?
Le farfalle sono diventate una lente attraverso cui osservare come le persone vivono e si muovono, come troviamo nutrimento e come ci ricostruiamo. Questo progetto, per me, riguarda la capacità di adattamento e racconta come esseri delicati sopravvivano attraverso la connessione.
Nel tuo progetto c’è una profonda connessione tra la migrazione delle farfalle e la migrazione umana. Ce ne parli?
Per esempio, mi trovavo su una scogliera nel nord della Tunisia, con vista sul Mediterraneo. Un incendio aveva annerito la foresta. Fiori viola sbocciavano tra tronchi carbonizzati. Ho fotografato le Painted Lady mentre succhiavano il loro nettare prima di migrare verso nord.
Da quando ll’UE ha chiuso il confine terrestre tra Turchia e Grecia, la rotta del Mediterraneo centrale percorsa dalle farfalle è diventata la rotta migratoria più letale per gli esseri umani.
Per questo motivo i parallelismi tra farfalle e persone non sono propriamente esatti: le farfalle non sono soggette a leggi di confine. Ma se comprendessimo come la loro migrazione rivela i profondi legami tra paesi e continenti, forse potremmo anche migliorare il modo in cui ci prendiamo cura delle persone che si spostano tra noi.
Sei solito indagare la natura nelle sue manifestazioni e nelle sue interazioni con l’uomo. Che tipo di evoluzione rappresenta Constant Bloom relativamente alla tua visione sulla natura?
All’inizio del mio lavoro fotografavo spesso la natura dal punto di vista delle persone, attraverso la rinaturalizzazione dei terreni, l’agricoltura, l’allevamento, l’attività mineraria, lo studio o la conservazione. Con Constant Bloom, invece, ho iniziato a guardare le persone dalla prospettiva della natura.
Non mi sono concentrato su una singola comunità, ma ho seguito un percorso migratorio di farfalle che attraversava interi continenti. Questa diversa prospettiva ha cambiato il mio modo di lavorare e ho iniziato a pensare in modo più poetico. Le farfalle sono diventate un modo per parlare del nostro futuro comune, tra specie diverse e oltre i confini.
Con che strumentazione hai prodotto il tuo progetto?
Ho fotografato con una fotocamera medioformato Fujifilm GFX.
La stabilizzazione dell’immagine mi ha aiutato a lavorare a mano libera sul campo, il che è stato essenziale con i miei frequenti spostamenti. E il dettaglio delle immagini mi permette di realizzare stampe di grandi dimensioni per le mie gallerie e le mostre nei musei. Ma più importante dell’attrezzatura era rallentare abbastanza da notare ciò che stava accadendo, stare con le persone, aspettare le farfalle e ascoltare.
Ulteriori fotografie e informazioni sul lavoro di Lucas Foglia sono disponibili sul sito del fotografo lucasfoglia.com.
Titolo Constant Bloom
Fotografie di Lucas Foglia
Formato 22,9×29,2cm
Pagine 144
Prezzo 41,30 euro
Lingua inglese
Editore Nazraeli Press
ISBN 9781590056127
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