
Torino
Dal 13 giugno al 21 settembre 2025
Il 14 agosto 1945 un marinaio e un’igienista dentale si baciavano in mezzo alla folla in festa a Times Square (New York) dopo lo sgancio delle due bombe atomiche su Hiroshima e Nagasaki, o forse lui baciava lei senza averne il consenso… ma questo non lo sapremo mai con certezza. Quel giorno il fotografo Alfred Eisenstaedt era proprio lì con la sua fotocamera – questo sì, lo sappiamo con certezza – e scattava la foto più popolare della sua carriera.
C’è da dire, però, che Eisenstaedt di foto memorabili ne ha scattate un bel po’, di generi vari, in luoghi vari, con soggetti vari, sconosciuti, comuni e arcinoti. Centosettanta di queste immagini sono in mostra fino al 21 settembre presso gli spazi espositivi di CAMERA – Centro Italiano per la Fotografia.
Alfred Eisenstaedt: dalla prima fotografia ai ritratti dei nazifascisti
Sembra sia iniziato tutto con la fotografia di un lago nei pressi di Berlino, scattata all’età di quindici anni, anche se dopo quel paesaggio Eisenstaedt abbandonò la fotocamera per un po’. Tornò alla riscossa alla fine della Prima Guerra Mondiale, mentre lavorava come commerciante di bottoni e cinture: vendette la sua prima fotografia – realizzata durante una partita di tennis – e cominciò a puntare l’obiettivo sull’ascesa del nazifascismo: l’inquietante ritratto del ministro della propaganda di Hitler, Joseph Goebbels, che guarda in camera con sguardo arcigno è suo.
A quel punto il fotografo era profondamente impegnato nel fotogiornalismo, collaborava con le principali riviste tedesche del periodo e realizzava commissionati in tutta Europa. La forza fotografica di Eisenstaedt è sempre stata nel suo sguardo camaleontico: attento a tutto e a tutti, il reporter non guardava solo alle celebrità e alle personalità di spicco degli eventi che era mandato a fotografare, ma si soffermava sulle persone comuni, sui luoghi, sulla musica, sull’arte, che spesso ritrasse con approccio pittorico.
Alfred Eisenstaedt: una lunga collaborazione con Life
Le cinque sale della mostra Alfred Eisenstaedt seguono un percorso geografico che ricalca gli spostamenti effettuati dal fotografo durante la sua vita. Tra questi è opportuno ricordare il trasferimento dell’autore dall’Europa a New York, nel 1935, a causa del crescente antisemitismo. Nella Grande mela il fotografo avviò la collaborazione con la celebre rivista Life, per la quale firmò circa 2.500 servizi e più di 90 copertine. Inevitabilmente Eisenstaedt si concentrò in quegli anni sulla società americana, sviluppando uno stile più dinamico, non del tutto ostile al mosso o alla presenza di dettagli sfocati.
Fu proprio sulla cover di Life che apparve l’audace ritratto di Sophia Loren in lingerie il 16 settembre 1966. Lo scatto è esposto nella sala della mostra dedicata ai numerosi personaggi noti fotografati da Eisenstaedt, come Adolf Hitler, Benito Mussolini, Albert Einstein, J. Robert Oppenheimer, Marilyn Monroe, Roy Disney e Marlene Dietrich, solo per citarne alcuni.
Qualcosa in più su Alfred Eisenstaedt
Alfred Eisenstaedt nacque nel 1898 a Dirschau, nella Prussia Occidentale (oggi Polonia), in una famiglia di origine ebraica trasferitasi a Berlino quando lui aveva otto anni. Il suo primo approccio con la fotografia avvenne durante l’adolescenza, quando uno zio gli regalò una Eastman Kodak Nr. 3, che lo accompagnò durante gli anni di studio. Alla fine degli anni Venti, iniziò a lavorare per la Associated Press e nel 1929 vide pubblicate le sue prime immagini sulla rivista tedesca Berliner Illustrirte Zeitung. Nel 1935 emigrò negli Stati Uniti dove l’anno seguente iniziò a collaborare con Life, con la quale firmò alcuni dei suoi servizi più conosciuti. Eisenstaedt morì nel 1995, all’età di novantasette anni, nella casa di villeggiatura sull’amata isola di Martha’s Vineyard.
La mostra Alfred Eisenstaedt, a cura di Monica Poggi, comprende centosettanta immagini, di cui alcune mai esposte prima, a partire dai primi scatti realizzati in Germania negli anni Trenta, quando il reporter scattò le inquietanti fotografie ai gerarchi nazisti, come quella che ritrae Joseph Goebbels. La mostra a CAMERA – la prima in Italia del 1984 – ripercorre tutto l’arco della sua carriera, passando dalla vita vertiginosa degli Stati Uniti del boom economico, al Giappone post-nucleare, fino alle ultime opere realizzate negli anni Ottanta. Il catalogo è edito da Dario Cimorelli Editore.
Alfred Eisenstaedt
- A cura di Monica Poggi
- CAMERA - Centro Italiano per la Fotografia, via delle Rosine, 18 –Torino
- dal 13 giugno al 21 settembre 2025
- tutti i giorni 11-19, gio 11-21
- intero 13 euro, ridotto 10 euro
- camera.to
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