Dopo una serie di mirrorless destinate prevalentemente a fotografi e videomaker "navigati", Fujifilm torna all'attacco nella fascia di accesso. Ecco la X-M5, una APS-C "tascabile" ed economica per fotografi e Vlogger alle prime armi, ma che saprà regalare qualche soddisfazione anche a chi è alla ricerca di un secondo corpo macchina adatto alle gite domenicali.
Erano anni – l’ultima in ordine di apparizione è la Fujifilm A7 del 2019 – che all’interno del sistema X di Fujifilm non figurava una mirrorless APS-C amatoriale compatta e destinata prevalentemente ai fotografi alle prime armi. Erano anni, anche, che il Costruttore giapponese non proponeva una fotocamera a sistema al di sotto dei 1.000 euro. Ma “tutto d’un tratto” ecco spuntare la nuova Fujifilm X-M5, la fotocamera più piccola dell’intera serie X (con dimensioni di 111,9×66,6x38mm per 355g di peso) e prezzo solo corpo di 900 euro. Sarà disponibile dal 14 novembre anche in kit con il Fujinon XC 15-45mm f/3,5-5,6 OIS PZ a 1.050 euro. Vediamo di cosa si tratta.
Fujifilm annuncia anche due ottiche professionali, lo zoom 16-55mm F2.8 e il supertele 500mm F5.6
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Quello che vedete nell’immagine in alto è il sensore della Fujifilm X-M5, non la più recente unità da 40MP adottata a partire dalla X-H2 (2022), bensì l’X-Trans CMOS 4 da 26,1MP utilizzato già nel 2018 e visto l’ultima volta sulla Fujifilm X-S20 (2023); il suo impiego era quasi scontato per un modello in questa fascia di prezzo che non ambisce certo a rivaleggiare con le top mirrorless ibride del momento. Ma non dimentichiamo nemmeno che con questa unità il Costruttore ha costruito molta della sua fortuna proprio nel recente passato. A quanti si stessero già interrogando sullo stabilizzatore integrato nel corpo macchina, ne comunichiamo purtroppo l’assenza. Per fortuna, però, lo zoom nel kit di base è stabilizzato e ha persino la zoomata motorizzata (ma l’innesto in plastica).
Quello che non manca di certo alla Fujifilm X-M5 sono i comandi dedicati alle impostazioni di scatto principali, con due ghiere mute incassate nella calotta, una delle quali cliccabile per alternare fino a tre funzioni personalizzabili, oltre al joystick sul dorso utile per gestire il punto o l’area di messa a fuoco e la navigazione tra i menu. È sprovvista del mirino elettronico, come alcune delle sue dirette rivali (si scontra con la Sony ZV-E10 II, la Nikon Z30 e le Canon Eos R50 e R100; quete ultime due hanno il mirono): questa scelta ha consentito di ridurre dimensioni, peso e prezzo, ma è un limite soprattutto nelle riprese in forte luce ambiente e in genere per chi porta occhiali da lettura.
La X-M5 guadagna il monitor articolato e touch in luogo di quello basculabile utilizzato sul modello di precedente generazione (la X-M1 del 2013). Il motivo è presto detto: questa fotocamera, oltre che ai fotografi alle prime armi è indirizzata anche ai vlogger e a chi desidera iniziare a sperimentare con la ripresa video.
Fujifilm X-M5: a confronto con alcune rivali
Su smartphone, ruota in orizzontale per facilitare la lettura della tabella.
Canon Eos R50 | Sony ZVE10 II | Nikon Z30 | Fujifilm X-M5 | |
Materiale | Policarbonato | Policarbonato | Lega di magnesio e policarbonato | Alluminio e policarbonato |
Dimensioni | 116x86x69mm | 115x67x54mm | 128x73x60mm | 112x67x38mm |
Peso | 375g | 343g | 405g | 355g |
Sensore | APS-C da 24MP | APS-C da 26MP | APS-C da 21MP | APS-C da 26MP |
IS | No | No | No | No |
ISO Std. | 100-32.000 | 100-32.000 | 100-51.2000 | 160-12.800 |
Processore | Digic X | Bionz XR | Expeed 6 | X-Processor 5 |
AF | 651 punti | 759 punti | 209 punti | 425 punti |
Monitor | 3” e 1,62MP, articolato | 3” e 1,04MP, articolato | 3” e 1,04MP, basculabile | 3” e 1,04MP, articolato |
Mirino | 2,36MP (0,59x) | N.D. | N.D. | N.D. |
Raffica | Fino a 12fps | Fino a 11fps | Fino a 11fps | Fino a 30fps |
Ripresa video | 3840×2160/30p | 3840×2160/60p | 3840×2160/30p | 6240×4160/30p |
Conn. fisiche | USB, Micro HDMI, Microfono | USB, Micro HDMI, Microfono, Cuffie | USB, Micro HDMI, Microfono | USB, Micro HDMI, Microfono, Cuffie |
Flash integrato | Sì | No | No | No |
Autonomia | 440 scatti | 610 scatti | 320 scatti | 440 scatti |
Prezzo solo corpo | 900 euro | 1.100 euro | 819 euro | 900 euro |
Fujifilm X-M5: in video, soprattutto per i Vlog
Tra le modalità di ripresa della X-M5 ne troviamo, infatti, una dedicata ai vlogger, con interfaccia grafica semplificata e alcune funzioni riservate alla ripresa video in modalità selfie. Solo per citarne alcune: modalità priorità al prodotto, miglioramento ritratto, sfondo sfocato, filmato breve verticale (con rapporto 9:16), riconoscimento del volto e degli occhi… stabilizzazione elettronica.
A queste si affianca un comparto dedicato alla registrazione dell’audio, per dirigere la sensibilità di ascolto dei tre microfoni integrati e controllare i livelli dei due canali L/R. La Fujifilm X-M5 in tal senso risulta ulteriormente impreziosita dalla presenza di ingresso e uscita per microfono e cuffie, una vera rarità su prodotti in questa classe e fascia di prezzo. Parlando di ripresa tradizionale, invece, la X-M5 concede il 6.2K/30p (200Mbps), il 4K/60 e il FullHd fino a 120 fotogrammi per secondo.
Fujifilm X-M5: per fotografi alle prime armi e non solo
Agli aspiranti fotografi e ai nostalgici delle vecchie pellicole Fujiflm è invece dedicata la ghiera per richiamare rapidamente una tra le 20 simulazioni pellicola installate nella fotocamera: la X-M5, dopo la X-T50, è la seconda mirrorless della serie X ad adottare questa soluzione. Quella della simulazione pellicola non è però l’unica ghiera presente sulla calotta della fotocamera: alla destra della slitta a contatto caldo, infatti, sono state posizionate quella dei modi e il selettore muto programmabile via menu, oltre al pulsante di scatto coassiale al selettore On/Off, al tasto REC per l’avvio delle riprese e al tasto Q d’accesso al menu rapido. Le dimensioni di quest’ultimo sono davvero ridotte e, complice anche un posizionamento non troppo fortunato nel mezzo delle due ghiere, risulta particolarmente complicato da raggiungere (chi non ha le dita affusolate è avvisato). Sopra al monitor troviamo invece il tasto AF/AE Lock, il tasto Play e il comando con doppia funzione di Cestino e modalità Drive per selezionare una delle modalità di scatto tra Singolo, Continuo, Bracketing di ISO, WB ed esposizione, HDR, Panorama e Multiesposizione. Curiosamente non figura in questo elenco l’autoscatto, attivabile invece passando dal Manu rapido Q (al netto di personalizzazioni rispetto alle impostazioni di fabbrica).
Fujifilm X-M5: piccola, ma di sostanza
Come anticipato in apertura, a questa mirrorless non mancano certo gli strumenti per accontentare anche i fotografi più navigati. Quindi, tra i formati immagine supportati, oltre al JPG e all’HEIF troviamo anche il RAW a 14 bit selezionabile con compressione senza perdita di qualità. La gestione elettronica è affidata all’X-Processor 5 di recente progettazione, che permette alla X-M5 di produrre immagini di ottima qualità, e ancora discreta al valore limite della gamma ISO standard di 12.800 ISO. Tre ulteriori livelli di sensibilità (80, 25.600 e 51.200 ISO) sono raggiungibili invece in estensione.
Passando al sistema AF, quello della X-M5 può contare sul supporto dell’AI per riconoscere soggetti umani, animali domestici, uccelli, auto e moto, treni e aerei; tuttavia, come buona parte parte delle mirrorless in commercio, la commutazione tra un soggetto e l’altro è solo manuale.
Chi desiderasse mettere alla prova il sistema AF della X-M5 nella fotografia sportiva, sappia che questa mirrorless offre anche ottime prestazioni di raffica, abbinate a un buffer di memoria discretamente ampio. La fotocamera è in grado di scattare con otturatore elettronico a 30, 20 e 10fps con crop dell’immagine 1,25x collezionando fino a 204 JPG o 23 RAW non compressi consecutivi, a 20fps e 10fps senza crop per 155 JPG e 24 RAW non compressi, oppure a 8fps con otturatore meccanico per 173 JPG e 25 RAW senza rallentamenti. Alla raffica tradizionale è abbinabile anche il Pre-Shot per mantenere in memoria fino a 30 immagini antecedenti l’affondo del pulsante di scatto.
Fujifilm X-M5: conclusioni
L’arrivo di questa X-M5 è una buona notizia per tutti quegli appassionati alle prime armi che negli ultimi tempi hanno guardato con interesse al catalogo Fujifilm senza, tuttavia, trovare un prodotto con caratteristiche adeguate alla loro preparazione e dal prezzo abbordabile. Si riaccende dunque l’interesse sulla fascia bassa del sistema X, con la speranza che possano seguire altre fotocamere, come questa, che puntando sul fattore “divertimento” senza però trascurare quel giusto mix di funzioni e comandi cari ai fotografi e ai videomaker più preparati. Decisamente elegante soprattutto “vestita” di nero, facile da usare e così piccola da non scoraggiarne l’utilizzo nelle gite fuori porta, siamo certi che la X-M5, anche in considerazione della qualità dell’immagine che è capace di offrire, riuscirà a riscuotere ampi consensi e non solo tra quelli che iniziano ora ad avvicinarsi a questo hobby.
Fujifilm X-M5: i pro e i contro
- Costruzione raffinata
- Joystick multifunzione sul dorso
- Discreta quantità di comandi diretti
- Slitta flash integrata
- Monitor touch completamente orientabile
- Connessioni complete
- Qualità di immagine in JPG
- Gamma dinamica in JPG piuttosto ampia
- Resa ottima fino a ISO 1600, ma più che discreta anche a fondo scala (JPG)
- AF continuo piuttosto reattivo e altamente personalizzabile
- Cadenza di scatto elevata
- Modalità Pre-Burst
- Buffer moderatamente ampio
- Video 6,2K
- Assenza del mirino elettronico
- Tasto Q piccolo e mal posizionato
- Autonomia non eccezionale
- Scatto ritardato fuori dal menu Drive
- HDR causa di artefatti e moiré
- Effetto rolling shutter visibile nei video in risoluzione 4K e 6,2K
- Presa filettata per il treppiedi non in asse con l'ottica
Fujifilm X-M5: la nitidezza in JPG
La X-M5 adotta il collaudato X-Trans da 26MP di risoluzione utilizzato da Fujifilm su alcune “vecchie” glorie del passato come la X-T4, la X-Pro 3 e la X-E4. Per questo motivo, almeno sul fronte della nitidezza c’è da stare tranquilli: già in JPG il potere risolvente della fotocamera è molto elevato. Per l’analisi dei RAW siamo in attesa dell’aggiornamento di Adobe Camera RAW, ma siamo certi che anche su questo fronte non ci saranno sorprese. Va sottolineata, invece, la capacità di questo CMOS con matrice colore a elevato tasso di casualità, di mantenere a bada il fenomeno del moiré (senza penalizzare la nitidezza) in corrispondenza di soggetti a trama fine e regolare. Si notino, nello specifico, la rete di recinzione in metallo e le imposte raffigurate nel dettaglio qui in alto.
Fujifilm X-M5: la resa alle alte sensibilità in JPG
Limitando l’analisi al formato JPG, la Fujifilm X-M5 mostra immagini pulite (vale a dire che il rumore non è visibile fino a tale soglia di sensibilità) almeno fino a 1600 ISO. Alle sensibilità superiori il disturbo si fa invece più evidente soprattutto nei toni medi e nelle aree più scure. Ottima invece la resa cromatica, costante almeno lungo tutta la scala ISO nominale come pure la capacità di risolvere soggetti a trama fine e regolare senza generare moiré. I valori raggiungibili in estensione, vale a dire 25.600 e 51.200 ISO, sono invece da considerarsi “di scorta”.
Fujifilm X-M5: il recupero delle alteluci in JPG
Nel riprendere questo scorcio abbiamo volutamente apportato una correzione esposimetrica di +1,3EV. La perdita di contrasto, colore e dettagli nelle alteluci appare così molto accentuata a 160 ISO (con DR100), ma diventa via via meno marcata con il crescere dell’intensità di intervento dello strumento di ottimizzazione della gamma dinamica di Fujifilm: con DR400 il recupero di colore e dettaglio è notevole. Ricordiamo che il valore intermedio DR200 è attivabile portando la sensibilità ISO almeno a 320, mentre quello massimo – il più efficace – è raggiungibile a partire da 640 ISO. In ultima analisi abbiamo scattato un’immagine anche in HDR (la riconoscete non solo dalla didascalia, ma anche dal leggero crop introdotto), per tentare di recuperare contemporaneamente anche nelle zone d’ombra. Dal punto di vista della gamma dinamica, questa funzione multiscatto si rivela piuttosto efficace, ma in presenza di soggetti in movimento o a trama fine e regolare, è causa di fastidiosi artefatti e moiré.
Fujifilm X-M5: il recupero delle ombre in JPG
In una situazione opposta, nella quale abbiamo volutamente dato priorità alle aree luminose dell’immagine, le ombre del JPG standard appaiono di conseguenza eccessivamente chiuse. Per tentarne il recupero in JPG basta attivare lo strumento Priorità Gamma D e regolarlo alla massima intensità. Il risultato appare molto equilibrato e realistico e, restando al dato qualitativo, privo di rumore significativo nelle ombre sottoposte a rischiaramento. Ottimo dunque il lavoro svolto dalla fotocamera, che fino a valori ISO intermedi privilegia la gamma dinamica, mentre alle sensibilità più alte la penalizza quel tanto che basta a tenere sotto controllo il rumore: un comportamento analogo a quello a suo tempo rilevato nella X-S20.
Fujifilm X-M5: il riconoscimento del soggetto
L’AF della Fujifilm X-M5 è in grado di riconoscere anche gli animali domestici e gli uccelli in aggiunta a soggetti umani e e mezzi a motore. Ed è proprio grazie alla collaborazione di un paio di nostri amici a quattro zampe che abbiamo potuto valutare le sue capacità di inseguimento e tracciamento. Riservandoci di approfondire il comportamento di questo AF con ottiche più adatte alla ripresa sportiva e alla caccia fotografica (Fujifilm ci ha spedito in anteprima la fotocamera con il 23mm f/2), possiamo ritenerci comunque soddisfatti dei risultati ottenuti con questa accoppiata. In alto, un paio di dettagli ricavati da altrettante immagini scattate durante una gita domenicale.
Fujifilm X-M5: la modalità Pre-Burst
La nuova Fujifilm X-M5 dispone di una funzione che sarà molto gradita ai fotografi sportivi e naturalistici. Parliamo del Pre-scatto abbinabile alla raffica tradizionale per mantenere in memoria fino a 30 immagini antecedenti l’affondo sul pulsante di scatto. In questo esempio vi mostriamo in cosa consiste: fotografare l’involo di questo piccione avrebbe richiesto una prontezza di riflessi straordinaria, invece è bastato inquadrarlo mantenendo premuto a metà corsa il pulsante di scatto, e affondare non appena l’animale ha compiuto l’azione. Scorrendo all’indietro le immagini partendo da quella effettivamente scattata dal fotografo (ossia con il pennuto già ben lontano dal posatoio), siamo stati in grado di recuperare l’attimo esatto in cui si è alzato in aria.
Fujifilm X-M5: Film Simulation
La X-M5 è la seconda fotocamera del Costruttore con una ghiera fisica riservata alla Film Simulation. In poche parole permette di rievocare lo stile immagine di vecchie pellicole analogiche del passato (tutte rigorosamente Fujifilm) con un click. In questa doppia sequenza di immagini riprese sul campo e in laboratorio vi mostriamo gli effetti di alcune di esse su colori, dominanti e saturazione. In particolare, per meglio apprezzare tutte queste “sfumature”, vi suggeriamo di concentrarvi su un singolo tassello colorato dello Spyder Checkr mentre scorrete il carosello.
Fujifilm X-M5: galleria di immagini
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