Uniformità di resa, fedeltà cromatica, ampiezza del gamut, corretto bilanciamento del bianco: EIZO mette sulla scrivania il CG2400S, un monitor che, ancora una volta, punta all’eccellenza su ogni fronte. Il prezzo di 1.628 euro lo rende un investimento importante, ma più accessibile rispetto ai fratelli maggiori da 27 pollici. Eccolo alla prova dei fatti.
Questa cifra restringe la fascia di potenziali acquirenti a fotografi e videomaker di professione, esperti di arti grafiche o ad amatori evoluti; in ogni caso, a chi ha ben chiara l’importanza di un monitor preciso e affidabile nel flusso di lavoro. Per chi cerca la massima qualità EIZO in un formato più contenuto, o per chi non necessita di risoluzioni 2K o 4K, questo modello rappresenta un punto di riferimento. Analizziamo le prestazioni di questo monitor, che sfoggia un pannello IPS Wide Gamut da 24,1 pollici di diagonale con risoluzione WUXGA.








EIZO ColorEdge CG2400S: struttura e connessioni
La qualità costruttiva è quella a cui EIZO ci ha abituati. La sostanza non manca dove serve, vale a dire nella base d’appoggio girevole e sullo stelo – telescopico e inclinabile, con funzione pivot – che consentono di orientare il monitor praticamente in qualsiasi direzione. Ognuna di queste parti, sebbene rivestita in materiale plastico, ha un’anima metallica che, soprattutto con lo stelo esteso alla massima altezza, evita che si inneschino oscillazioni.
Lo schermo del ColorEdge CG2400S può essere ruotato fino a 344°, inclinato di 5° gradi verso il basso e fino a 35° verso l’alto. E grazie allo snodo previsto sullo stelo, può essere orientato in verticale (con movimento di 90 gradi in senso orario): una soluzione assai pratica, ad esempio, per la post-produzione sui ritratti o per lavorare su layout verticali. La versatilità di questo monitor è notevole, e a questo contribuisce anche un parco connessioni moderno e quasi completo: oltre alle classiche DisplayPort e HDMI, spicca la porta USB-C capace non solo di veicolare il segnale video, ma anche di fornire alimentazione fino a 70 Watt e di gestire il trasferimento dati. A completare la dotazione troviamo una porta LAN per una connessione di rete stabile via cavo e un hub con ben quattro porte USB Tipo A (USB 3.1 Gen 1 e USB 2.0) per collegare periferiche direttamente al monitor.
EIZO ColorEdge CG2400S: menu e comandi
La cornice, nella parte in basso a destra, ospita come ormai tradizione i comandi retroilluminati: di questi solo l’interruttore On/Off è un tipico pulsante, mentre tutti gli altri sono tasti a sfioramento che assumono la funzione raffigurata nel menu che compare a monitor quando vengono toccati. Si tratta di una soluzione pratica e intuitiva che facilita la navigazione. Semplici sono pure i menu, anche se per i novizi è necessaria una rapida lettura del manuale di istruzioni: il ColorEdge CG2400S dispone, infatti, anche di un prezioso sensore di calibrazione integrato che automatizza e programma la profilatura del pannello, liberando il professionista da un compito fondamentale e che richiede grande consapevolezza.
EIZO ColorEdge CG2400S: le caratteristiche del pannello LCD
Come è lecito attendersi da un prodotto di questa categoria, in laboratorio il pannello del CG2400S promette prestazioni eccezionali. La sua costruzione è basata sulla tecnologia IPS Wide Gamut, che garantisce un livello del nero molto profondo e un elevato rapporto di contrasto nativo di 1800:1. Ottima, per un pannello di tipo LCD, è anche la leggibilità laterale; il costruttore promette uniformità di colore e luminosità fino a 178° di angolo di osservazione. La retroilluminazione è stabilizzata pixel per pixel grazie alla tecnologia DUE (Digital Uniformity Equalizer). Sotto l’aspetto della gamma cromatica, EIZO dichiara una copertura superiore al 97% dello spazio colore Adobe RGB e pari al 99% del DCI-P3, più utile in ambito cinema digitale. Il tutto raggiungendo una profondità di colore, con computer e software compatibili, di 10 bit partendo da una tabella colore (LUT) a 16 bit per sfumature precise e prive di banding. La risoluzione WUXGA (1920×1200 pixel) rappresenta forse l’unico punto che potrebbe far discutere: se da un lato il formato 16:10 offre uno spazio verticale maggiore, apprezzato da grafici e fotografi per ospitare le palette degli strumenti, dall’altro alcuni videomaker potrebbero preferire risoluzioni superiori per l’editing di contenuti 2K o 4K.
Le misurazioni effettuate con AV Magazine e il nostro video test
Per l’analisi approfondita del nuovo EIZO CG2400S abbiamo collaborato, come da tradizione, con gli esperti di avmagazine.it. Proseguendo nella lettura troverete i grafici e i commenti tecnici che dimostrano le sue eccezionali prestazioni. Per scoprire ogni dettaglio, però, vi consigliamo di non perdere il video-test che abbiamo girato nella nostra redazione insieme a Emidio Frattaroli, direttore di avmagazine.it.
Le rilevazioni fotometriche dell’EIZO CG2400s sottolineano che siamo di fronte ad un pannello LCD IPS di qualità molto elevata, capace di un rapporto di contrasto nativo che sfiora il valore di 1.800:1 anche dopo la calibrazione, molto uniforme e con picco di luminanza che può salire fino a circa 440 NIT. In default viene data la precedenza all’uniformità, con picco di luminanza che scende a 380 NIT e rapporto di contrasto nativo che si ferma a circa 1.200:1.
Spazio colore sRGB


Le modalità predefinite sono estremamente precise, ad iniziare da quella sRGB, con picco di luminanza di 102 NIT, una curva del gamma che sembra disegnata, per quanto sia perfetta; la copertura del gamut è del 98% e la riproduzione dei colori è perfetta, con Delta E uv medio di 0,6 ed errore massimo al di sotto di 2. Con la calibrazione automatica, è possibile scendere ad un Delta E medio di 0,35 e Delta E massimo di 0,74, un vero record.
Spazio colore DCI-P3


Ottime notizie anche per la modalità Adobe RGB ma è soprattutto quella DCI-P3 che sorprende, probabilmente quella che sarà più utilizzata per produzioni video di qualità. In questo caso la luminanza di picco scende a 49,3 NIT (il riferimento in questo caso è di 48 NIT), copertura del gamut DCI-P3 del 98% e riproduzione dei colori ancora migliore rispetto ad sRGB: in questo caso l’errore medio è inferiore a 0,50 e quello massimo di 1.84.
Le rilevazioni in modalità HDR10


Le aspettative nella riproduzione dei segnali HDR10 sono fortemente limitate dal picco di luminanza che è ben lontano dalle necessità (1.000 NIT); eppure la qualità delle prestazioni, in termini di correttezza cromatica e precisione delle curve EOTF, sono fuori discussione. In questo caso quello che non convince pienamente è la precisione dei colori, appena indietro di saturazione e fase e da modificare con una 3D LUT.
Le rilevazioni in modalità HLG


La situazione si ribalta invece nella riproduzione dei segnali HLG, ovvero quelli HDR di tipo broadcast, dove il picco di luminanza non ha più tanta importanza e i 438 NIT di picco (dopo la calibrazione) raggiungibili dal nostro EIZO sono più che adeguati. Quello che sorprende davvero è la precisione assoluta del gamut (99,5%), della curva del gamma e qualità della riproduzione dei colori, questi ultimi con errore massimo di 1,09.
La prova del Lexar GO, il piccolo SSD che salva la memoria del tuo smartphone
Il test della Lexar Go, SSD...
Fotografia: scegliere una luce led professionale per portare il Sole sulla scrivania
Per valutare il colore delle stampe,...
Nikon Stabilized 10×25 S, l’inamovibile amico dei fotonaturalisti
Nikon Stabilized 10x25 S, il binocolo...
Intelligenza artificiale e cloud: le nuove frontiere del ritocco fotografico “agile”
Retouch4me mette l'intelligenza artificiale al servizio...
Veloce e sottile come una lama: c’è una nuova SSD che “piace” anche agli iPhone
La nuova Lexar SL500 è grande...
EIZO CG2700X: servono davvero 3000 euro per foto e video editing?
EIZO CG2700X ha i numeri che...