Il 16 gennaio 1956 Ralph Gibson, con la testa appena rasata, entrava nella Marina degli Stati Uniti. Quel giorno, il giorno del suo diciassettesimo compleanno, gli fu comunicato che sarebbe stato mandato alla scuola di fotografia di Pensacola, in Florida.
Il giovane Gibson prese la faccenda sul serio, studiò con dedizione e nel 1959 uscì dal servizio con un’ottima conoscenza dell’aspetto tecnico del mezzo. Da lì ebbe inizio una carriera fotografica lunga più di sessant’anni, in parte ripercorribile sfogliando le 552 pagine del libro Ralph Gibson. Photographs 1960-2024 (Taschen, 21 marzo 2025).
Si parte dagli studi nella San Francisco dei primi anni ’60, intrisa dell’anticonvenzionale poesia beat. Erano i tempi in cui Gibson alloggiava in un albergo per quattro dollari a settimana, rimpiazzava una fotocamera che non sentiva nelle sue corde con una Leica 35mm e si vedeva offerto un lavoro come assistente di Dorothea Lange, che naturalmente accettò.
Nei vari capitoli di Ralph Gibson. Photographs 1960-2024 si susseguono gli spostamenti del fotografo di città in città e, contestualmente, le sue fasi di maturazione artistica. Inizialmente attratto dall’idea della fotografia commerciale e di moda, Gibson si orientò in seconda battuta verso il reportage, per poi scegliere un approccio più introspettivo, fortemente connotato da una componente onirica e surreale.
Ralph Gibson: The Somnambulist
Sulla traccia di quest’ultimo percorso nacque The Somnambulist, rivoluzionario libro di Gibson, edito nel 1970 dalla casa editrice che il fotografo stesso si trovò a fondare – la Lustrum Press – e accolto con grande entusiasmo dal pubblico. L’anno dopo fu la stessa Lustrum Press, lo ricordiamo, a pubblicare lo scandaloso Tulsa di Larry Clark, oggi considerato uno dei libri di riferimento nella storia della fotografia, le cui vecchie edizioni sono reperibili online a prezzi a dir poco stellari.
Gli scatti di The Somnambulist portano la più riconoscibile firma di Gibson, con tagli spietati, punti di ripresa coraggiosi, suggestivi giochi di ombre, porte, finestre e scene che sembrano frammenti isolati di uno storytelling che l’osservatore è costretto a inventare di sana pianta.
Si tratta di fotografie che si avvicinano al cinema, come fossero frame prelevati nel bel mezzo della pellicola di un film. Di fronte alle immagini di The Somnambulist ci piace pensare che Gibson, figlio di uno degli assistenti di Alfred Hitchcock, abbia attinto alle proprie esperienze di infanzia, ai tempi in cui seguiva suo padre sul posto di lavoro, tra gli studi di Hollywood.
Con il progetto successivo, Déjà-vu, si fanno evidenti altri elementi ricorrenti della pratica fotografica di Gibson, come le linee diagonali e le assonanze visive tra coppie di immagini teoricamente scollegate, ma che si fanno eco a vicenda per la presenza di forme e texture simili.
In un articolo del 19 marzo 2023 pubblicavamo un paragrafo dedicato alla Visual Overtone Theory di Ralph Gibson, che riportiamo di seguito.
La Visual Overtone Theory di Ralph Gibson
“Se si ascolta un accordo le tre note che lo compongono produrranno un armonico (overtone) che non sarebbe possibile suonare direttamente. Allo stesso modo, se si affiancano due immagini con una proporzione simile lasciando uno spazio tra di esse e le si guarda a una certa distanza si genera ciò che io chiamo visual overtone”. Con queste parole l’autore intende dire che la combinazione di certi elementi visivi, secondo specifici criteri, genera delle alterazioni nella percezione che conducono il nostro occhio e il nostro cervello a creare delle relazioni tra i suddetti elementi.
Il libro dedicato alla produzione del fotografo prosegue con tre capitoli dedicati al corpo femminile e alla celebrazione di due Paesi che Gibson ha ritenuto colmi di bellezza: la Francia e l’Italia.
È a questo punto del volume che ci si trova davanti alle prime immagini a colori di un autore che ha sempre accolto di buon grado il cambiamento e l’innovazione.
Sebbene tocchino gli argomenti più disparati, i capitoli successivi confermano la propensione di Gibson allo scatto ravvicinato, alla ricerca di un dettaglio sul quale puntare i riflettori.
Con questo modus operandi l’autore ha continuato a praticare fotografia in giro per il mondo, passando per l’Egitto, il Giappone, il Brasile e la Corea. Il suo “battesimo digitale” risale al 2012, anno in cui ha definitivamente smesso di scattare a pellicola.
Con più di quaranta monografie pubblicate, Gibson ha sempre ritenuto il libro fotografico lo strumento d’espressione più idoneo alle sue esigenze creative.
L’autore californiano ha esposto il suo lavoro in più di duecentocinquanta mostre personali e le sue fotografie sono presenti in oltre duecento collezioni museali in tutto il mondo.
Gibson è stato insignito di premi come la Leica Medal of Excellence, il Lucie Award e il Silver Plume; nel 2019 è stato inserito nella International Photography Hall of Fame e nel 2021 nella Leica Hall of Fame. Nel 2023 ha ricevuto la Medaglia d’Oro del Centenario dalla Royal Photographic Society of Great Britain ed è stato nominato Honorary Fellow della società.
Con una sostanziosa scorpacciata di ritratti, nudi, nature morte e immagini surreali, Ralph Gibson. Photographs 1960-2024 rappresenta la raccolta più completa sull’opera del fotografo attualmente disponibile, un volume che celebra un artista dimostratosi capace di spaziare tra svariati generi fotografici e di rivoluzionare la natura e il prestigio del libro fotografico.
Titolo Ralph Gibson. Photographs 1960–2024
Fotografie di Ralph Gibson
Formato 21x28cm
Pagine 552
Lingua inglese, tedesco e francese
Prezzo 60 euro
Editore Taschen
Data di pubblicazione 21 marzo 2025
Copertina rigida
ISBN 978-3754402689
Titolo The Somnambulist
Fotografie di Ralph Gibson
Formato 21x28cm
Pagine 46
Lingua inglese
Prezzo 107,36 euro
Editore Lustrum Press
Copertina flessibile
ISBN978-0912810096
Titolo Tulsa
Fotografie di Larry Clark
Formato –
Pagine 260
Lingua inglese
Prezzo 562,99 euro
Editore Lustrum Press
Data di pubblicazione 1° gennaio 1971
Copertina rigida
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