Bologna
Dal 12 al 15 settembre 2024
Dal 12 al 15 settembre la città di Bologna ospita la quarta edizione del festival internazionale di fotografia PhMuseum Days, presso lo Spazio Bianco di DumBO e altre sedi. Quest’anno mostre, conferenze e proiezioni saranno incentrate sul tema Closer (Più vicino, ndr), un invito a preferire allo sguardo neutrale e imparziale una visione personale, ravvicinata e intima.
Anatomy of an Oyster di Rita Puig-Serra
Il programma del festival PhMuseum Days è stato anticipato dalla mostra Anatomy of an Oyster (Anatomia di un’ostrica), personale di Rita Puig-Serra (Spagna, 1985) inaugurata a giugno (e visitabile fino al 15 settembre) al PhMuseum Lab di Bologna. Il lavoro della fotografa catalana è un viaggio nel passato che traccia una storia di coraggio e rielaborazione personale degli abusi subiti dall’artista nella propria famiglia da bambina.
Un esercizio di catarsi che permette di addentrarsi in un’esperienza dolorosa raccontata a una madre ormai assente.
I progetti in mostra al PhMuseum 2024
Trajectories di Beatriz de Souza Lima (Brasile, 1998) affronta i temi della cura e dell’interdipendenza partendo dall’osservazione dell’ospedale che la fotografa visita spesso e dell’orto botanico che incontra lungo il tragitto. Entrambi i luoghi le permettono di esplorare il modo in cui gli esseri viventi, siano essi piante o esseri umani, si sforzano di cercare stabilità e creare legami in situazioni di vulnerabilità.
Disruptions di Taysir Batniji (Palestina, 1966) consiste in una serie di screenshot realizzati dall’autrice tra il 2015 e il 2017 durante le videochiamate con la sua famiglia residente a Gaza. Si tratta di immagini rese quasi illeggibili dai pixel, ‘catturate’ nei momenti in cui vacilla la connessione, a testimonianza della capacità del conflitto di compromettere, controllare e sorvegliare le relazioni interpersonali.
The Studio di Tara Laure Claire Sood (India/Francia, 1995) è un omaggio agli studi fotografici presenti nei villaggi dell’India prima che le fotocamere diventassero di uso comune, un archivio di personaggi di provincia e rurali che offrono il volto fedele del Paese senza la feticizzazione della “alterità” rappresentata dall’occhio occidentale.
Only in Good Taste dell’artista visivo Kush Kukreja (India, 1994) si concentra sulla rappresentazione fotografiche del fiume Yamuna a Delhi, spesso univoca e spettacolarizzata, provando a riflettere criticamente sulla memoria acquisita di un fiume inquinato: un commento e un’interpretazione dell’Antropocene di cui lo Yamuna stesso è stato testimone importante.
Härmä / Hoar di Utu-Tuuli Jussila (Finlandia, 1985) raccoglie una serie di immagini da una videocamera di sicurezza installata dalla fotografa nel giardino della nonna di 94 anni che viveva da sola in campagna, approfondendo i temi dell’invecchiamento, della solitudine e della sorveglianza.
Grande padre di Camilla de Maffei (Italia, 1981) – reportage realizzato in Albania in collaborazione con il giornalista Christian Elia – esplora le conseguenze dell’ascesa e del crollo del regime comunista mettendo in luce le cicatrici lasciate nella società, esaminando architetture, gesti e simboli del passato e del presente.
The Skeptics – Relics of a Technological Goddess di David De Beyter (Francia, 1985) si addentra nelle pratiche di una comunità marginale di ufologi amatori in Spagna meditando sulla post-verità, l’obsolescenza delle credenze e la fine delle utopie, attraverso una miscela di film, fotografie e oggetti.
Octopus’s Diary documenta l’esperimento della polacca Matylda Niżegorodcew (Polonia, 2001) che vive per 48 ore la vita di altre persone, documentando l’intero processo insieme ai soggetti coinvolti e confrontando ciò che ha immaginato con la realtà.
Altre mostre in programma al PhMuseum 2024
Il Cortile della Biblioteca dell’Archiginnasio ospiterà la mostra collettiva CLOSER, un allestimento speciale per presentare quaranta fotografie di artisti e artiste internazionali selezionati tramite la open call che esplora il tema di questa edizione.
Le bacheche affissive di via dell’Abbadia curate da CHEAP ospiteranno, invece, Existential Boner di Mahalia Taje Giotto (Svizzera, 1992). L’autrice esamina le ossessioni legate al corpo, all’identità e alla sessualità attraverso la cronaca delle sue trasformazioni dopo la terapia ormonale esplorando le complessità di un viaggio alla scoperta di sé come persona trans non binaria.
Uno spazio espositivo sarà dedicato ai progetti prodotti durante FOLIO 2024 la Masterclass di PhMuseum dedicata al fotolibro, che ha coinvolto tredici artisti a livello internazionale.
PhMuseum Days 2024 è organizzato da PhMuseum. Il festival è realizzato con il sostegno del Comune di Bologna e fa parte di Bologna Estate 2024, il cartellone di attività promosso e coordinato dal Comune di Bologna e dalla Città metropolitana di Bologna – Territorio Turistico Bologna-Modena.
Tutte le informazioni sul festival sono disponibili sul sito ufficiale phmuseumdays.com.
PhMuseum Days/4ª edizione
- A cura di PhMuseum
- Spazio Bianco di DumBo e altre sedi – Bologna
- dal 12 al 15 settembre 2024
- gio 16-19, ven-dom 10-19
- phmuseumdays.com
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