La Z fc mette sul piatto, a un prezzo ragionevole, una qualità di immagine ottima, un autofocus efficace e una facilità d’uso non comune. Si tratta di una mirrorless APS-C d’impostazione classica, con ghiere di controllo dedicate sulla calotta ispirate alle reflex analogiche Nikon del passato.
Nikon Z fc: prezzo e opzioni d'acquisto
La Nikon Z fc è la seconda mirrorless con sensore APS-C – in ordine di apparizione – di Nikon: la Casa giapponese, prima d’ora, si era già cimentata in questo ambito con la Z 50, anche questa con sensore da 20MP, fino a fermare provvisoriamente le macchine con l’annuncio della Vlogger camera Nikon Z30. La Z fc nasce intorno allo stesso innesto ottiche Z delle sorelle a formato pieno, elemento che non permette un’eccessiva miniaturizzazione del corpo macchina, mentre l’impiego di un sensore di taglia ridotta consente un discreto risparmio all’acquisto: al netto di sconti o promozioni (la Z fc è una delle mirrorless acquistabili con sconto alla cassa fino all’11 aprile) 1.249 euro euro in kit con lo zoom Z DX 16-50mm f/3,5-6,3 VR e una scheda di memoria SD da 64GB, contro i 1.099 euro della versione solo corpo. A 1.369 euro è disponibile il kit con il Nikkor Z 28mm f/2,8 SE e la SD, mentre costa 160 euro il pacchetto “vlogger”: è un kit che comprende un microfono direzionale Røde con protezione anti vento, e il mini treppiede con telecomando Nikon ML-L7.
Nikon Z fc: l'ergonomia
La Z fc è basata su un telaio di lega di magnesio – con inserti in alluminio – che la rende piuttosto leggera, quasi un peso piuma rispetto alle vecchie analogiche alle quali è ispirata (e più in particolare alla FM2 dei primi anni ‘80). L’assemblaggio è curato al punto da garantire una buona tenuta a polvere e umidità, pur non consentendo la cosiddetta tropicalizzazione. Nonostante le dimensioni moderatamente contenute, la Z fc non rinuncia all’ergonomia, se non altro per la presenza di tutti i comandi fisici necessari per un controllo capillare dell’esposizione (non ultima la ghiera fisica per la compensazione manuale dell’esposizione). Ancora più determinante per limitare i contorsionismi in situazioni di ripresa particolari è la presenza del monitor sul dorso completamente orientabile. Molto pratici anche il menu rapido – con voci pienamente personalizzabili – che si avvia con il pulsante “i”, e quello tradizionale, ancora fedele alla logica delle prime reflex digitali e non dispersivo nonostante con il passare degli anni si sia “appesantito” di funzioni. La Z fc, allo stesso modo in cui permette di passare da foto a video, consente di impostare uno dei modi di ripresa PASM: i due selettori sono integrati al di sotto delle prominenti ghiere per la selezione del tempo di scatto e della sensibilità ISO. Quest’ultima consente la regolazione anche a passi di 1/3EV lungo tutto la scala della sensibilità (100-51.200 ISO, estendibile a 102.400 e 204.800 in posizione H1 e H2), ma non permette di attivare l’Auto ISO, che va quindi impostato dal menu classico (o assegnato a un pulsante personalizzabile). Ai novizi la Z fc riserva la modalità di funzionamento Automatica, oltre una discreta raccolta di effetti che però, a nostro avviso, creano un po’ di confusione essendo tutti sotto la voce Picture Control, assieme agli stili immagine molto spesso usati anch
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