All’età di 42 anni Annette Schreyer è colpita da un cancro. I suoi ritmi quotidiani sono stravolti e per quindici mesi la sua vita sembra fermarsi, sospesa in un tempo scandito dalle terapie. Non riconosce più il suo corpo, comincia a prenderne le distanze. Mentre lei dimagrisce, sua sorella gemella prende peso: è incinta. Inizia così un percorso parallelo – strano e curioso – senza precedenti nella loro vita da gemelle identiche; un percorso in cui la felicità dell’una accresce il senso di perdita dell’altra.
Mi serviva la luce è un libro edito da Postcart che racconta la storia di una guarigione e di un nuovo inizio. Nel delicato periodo di riflessione sul proprio cambiamento, Annette ha chiesto a sette fotografe di aiutarla a plasmare un nuovo sguardo su sé stessa, lasciandosi guardare con speranza e fiducia dalle autrici che insieme a lei hanno illustrato le pagine del volume.
Sette fotografe per una
Grazie al contributo di Camilla Borghese, Francesca Catastini, Stephanie Gengotti, Simona Ghizzoni, Sara Palmieri, Viola Pantano e Cristina Vatielli Annette Schreyer ha raggiunto una nuova consapevolezza della propria identità e delle possibili interpretazioni del concetto di sorellanza.
Le co-protagoniste del libro si fanno specchio di Annette e raccontano – ciascuna secondo il proprio modo di fare fotografia – del suo nuovo corpo, del mondo che la circonda, dei suoi oggetti.
Mi serviva la luce: le tematiche del libro
Annette ha esplorato temi più o meno universali – dalla malattia al delicato confronto con un’immagine non più gemella – per poi documentare la vita che prende il sopravvento.
“Parto dal mio vissuto – dichiara l’autrice – per raccontare un dramma che investe tutte le persone colpite da una malattia. L’angoscia lungo il cammino, la difficoltà di riconoscersi dopo la cura, la fatica ad abbandonare un percorso e riaprirsi alla vita. Quando sto per finire la parte più pesante delle cure, piano piano sento di potermi rivolgere nuovamente al mondo esterno. I miei capelli ancora sono una peluria, eppure so di aver ottenuto un’immensa vittoria di tappa”.
Mi serviva la luce, progetto con funzione di elaborazione nato da una precisa esigenza interiore, è un perfetto esempio di fotografia terapeutica.
A tal proposito vale la pena di sottolineare che Annette Schreyer è docente di linguaggio fotografico presso lo IED di Roma, con un’attenzione particolare al ritratto e alla fotografia usata proprio nell’ambito dell’aiuto terapeutico.
Qualcosa in più su Annette Schreyer
Nata a Ulm, in Germania, Annette Schreyer è cresciuta a Monaco di Baviera dove si è laureata in drammaturgia, letteratura inglese e storia dell’arte. Scelta la fotografia come mestiere principale, ha iniziato a occuparsi di tematiche sensibili come i disturbi alimentari e la violenza di genere. Pubblicato su importanti testate in Italia e all’estero e premiato con vari riconoscimenti internazionali, il suo lavoro è stato ampiamente esposto in Europa e negli Stati Uniti. Nel 2012 ha pubblicato il libro sui gemelli in adolescenza intitolato Same but Not – edito da Postcart – che ha ricevuto una menzione al Premio Bastianelli 2013. Nel 2021 ha vinto una borsa di lavoro della fondazione Kunstfonds Germania.
Titolo Mi serviva la luce
Fotografie e testi di Camilla Borghese, Francesca Catastini, Stephanie Gengotti, Simona Ghizzoni, Sara Palmieri, Viola Pantano, Cristina Vatielli e Annette Schreyer
Formato 16,8x22cm
Pagine 128
Prezzo 30 euro
Editore Postcart
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