Lissone (MB)
Dall’11 febbraio al 30 aprile 2023
La pratica più rappresentativa dell’opera fotografica di Maurizio Galimberti (Como, 1956) è quella della scomposizione e non è raro che l’autore scelga di trattare secondo il proprio modus operandi iconiche fotografie scattate da altri fotografi per generarne una nuova visione. È il caso del ciclo ispirato alla storia del Novecento, che si fa mostra – per la prima volta in versione integrale – a partire dall’11 febbraio al Museo d’Arte Contemporanea di Lissone (MB). Saranno esposte sessanta opere di grande formato costituite da istantanee fotografiche che ripropongono alcune immagini significative degli ultimi decenni fotografate da Galimberti da diverse prospettive.
L’Instant Artist opera con l’intento di amplificare la forza di immagini simboliche dell’attualità, del cinema, dello spettacolo e della storia, in un percorso che include lo sbarco sulla luna, Anna Magnani in Roma città aperta, Jimi Hendrix con la sua chitarra, la battaglia di Iwo Jima, la bomba atomica su Hiroshima, l’ingresso dell’Armata Rossa a Berlino nel 1945, l’assassinio di John Fitzgerald Kennedy, la crisi del Medio Oriente e il terrorismo degli anni ‘70, Mani Pulite, l’attentato alle Torri Gemelle.
2020, Mosaico Fujifilm Instax, 105×112 cm
La celebre fotografia che immortala i Marines mentre piantano la bandiera degli Stati Uniti sul monte Suribachi il 23 febbraio del 1945, divenuta iconica nella storia del fotogiornalismo, nasconde una storia particolare. Si tratta infatti della seconda bandiera alzata nello stesso giorno: questa, più grande, sostituiva la prima, documentata dal fotoreporter Lowery, il quale a causa del conseguente attacco giapponese aveva perso la macchina fotografica.
E ancora, la celebre foto della bambina vietnamita bruciata dal Napalm, Che Guevara con il suo sigaro, Martin Luther King, Papa Giovanni Paolo II, Aldo Moro, Giovanni Falcone e Paolo Borsellino, Michail Gorbačëv e Boris Eltsin, Nelson Mandela, fino ad arrivare alla pandemia di Covid-19. L’itinerario espositivo si chiude con la toccante rilettura della tragedia di Marcinelle, quando nella calda giornata estiva dell’8 agosto 1956, poco fuori dalla città belga si consumò uno degli incidenti minerari più gravi della storia: 262 i morti, tra cui 136 immigrati italiani.
2021, Mosaico Fujifilm Instax, 91×77 cm, LUCHI Collection
Il casus belli della Guerra Iran-Iraq, combattuta dal 1980 al 1988, fu l’invasione a sorpresa irachena dell’Iran, che portò ad una lunga e logorante guerra di posizione per entrambi i Paesi. L’ordine venne parzialmente ristabilito il 20 agosto 1988, quando ormai l’equilibrio di Iran e Iraq era irrimediabilmente sconvolto, portando ad un nuovo scontro nel 1990 tra Iraq e Kuwait.
2021, Mosaico Fujifilm Instax, 91×77 cm, LUCHI Collection
La foto di uomo che sfida un corteo di carri armati rese famoso Stuart Franklin. Ad oggi, la protesta che permise di conoscere la repressione del governo cinese in tema di diritti umani e libertà d’espressione viene considerata un evento fondamentale del XX secolo. All’epoca anche solo esportare le fotografie dal Paese fu un’azione molto pericolosa; il rullino di Franklin, per superare i controlli, venne nascosto in una bustina di tè.
Qualcosa in più su Maurizio Galimberti
Maurizio Galimberti nasce a Como nel 1956, vive e lavora a Milano. Si accosta al mondo della fotografia analogica con l’utilizzo di una fotocamera ad obiettivo rotante Widelux per poi focalizzare nel 1983 il suo impegno, in maniera radicale e definitiva, sulla Polaroid. Nel 1991 inizia la collaborazione con Polaroid Italia della quale diventa testimonial ufficiale realizzando il volume Polaroid Pro Art (1995), divenuto vero oggetto di culto per gli appassionati di pellicola Polaroid di tipo integrale. Nel 1992 ottiene il prestigioso “Gran Prix Kodak Pubblicità Italia”. Per Kodak Italia realizza nel 2000 una mostra itinerante della serie I Maestri. Continua la sua ricerca con Polaroid e reinventa la tecnica del “Mosaico Fotografico” che inizialmente adatta ai ritratti.
Il primo esperimento risale al 1989 quando ritrae suo figlio Giorgio. Seguiranno i ritratti di Michele Trussardi, Carla Fracci e Mimmo Rotella dai quali è evidente il richiamo al fotodinamismo dei Bragaglia e la ricerca del ritmo e del movimento.
2020, Mosaico Fujifilm Instax, 91×112 cm, LUCHI Collection
Aveva solo ventotto anni Tony Gentile quando, una sera del 1992, scattò la fotografia che segnò la sua carriera: inviato da un giornale locale in qualità di reporter ad un convegno a cui erano presenti i due giudici, l’occhio del fotografo colse, quasi per una fortuita casualità, uno scambio tra i due, seguito da una genuina risata tra due amici. Fu solo dopo le due stragi di quell’anno, Capaci e via D’Amelio, che la fotografia diventò virale e iconica.
Numerosi divengono i ritratti eseguiti nel mondo del cinema, dell’arte e della cultura. La popolarità e il successo con cui vengono accolte queste rappresentazioni di volti lo portano a partecipare come ritrattista ufficiale al Festival del Cinema di Venezia.
Il “Mosaico” diviene ben presto la tecnica per ritrarre non solo volti, ma anche paesaggi, architetture e città. Tra il 1997 e il 1999 realizza due importanti lavori per le città di Parigi e Lisbona, da qui comincia la riflessione sull’importanza di saper raccontare la storia, la musica, il vissuto di un luogo attraverso le immagini. Nel 2003 dedicherà il suo lavoro alla realizzazione del volume Viaggio in Italia, a cura di Denis Curti, un racconto di alcuni luoghi del nostro paese attraverso le singole Polaroid. Nel 2006, durante il suo primo viaggio a New York, comincia la sua ricerca sulla luce, sull’energia ispirata da questa nuova città che per l’artista diviene la rappresentazione ideale del mondo contemporaneo.
2021, Mosaico Fujifilm Instax, 84×63 cm, LUCHI Collection
Il 19 agosto 1991 il colpo di stato a Mosca portò alla definitiva dissoluzione del partito comunista e dell’URSS. Boris Eltsin subentrò al presidente Gorbachev alla guida del Cremlino.
2021, Mosaico Fujifilm Instax, 84×84 cm, LUCHI Collection
La fotografa Dana Gluckstein ritrae personaggi iconici, come in questo caso, in cui celebra l’incontro tra Nelson Mandela e Muhammad Ali, entrambi impegnati contro le discriminazioni razziali. Il primo attraverso il suo impegno politico, il secondo per le coraggiose scelte che prese, come quella di rinunciare alla chiamata alle armi da parte del governo degli Stati Uniti.
A New York dedicherà un ulteriore lavoro del 2010 realizzando un importante corpus di Polaroid Singole e di Mosaici, alternando storie di particolari, immagini di intimità umane a scatti che si prestano allo studio, eseguito con rigore matematico, delle diverse armonie compositive: espresse nelle imponenti immagini dei grattacieli, del cielo, della luce, delle strade di New York, seguiranno i lavori monografici su altre città come Berlino, Venezia e Napoli. Parallelamente, cresce l’apprezzamento per la sua ricerca, per le particolari tecniche da lui sviluppate, suscitando l’interesse di interlocutori provenienti da diversi ambiti.
Grazie a queste collaborazioni nascono nuovi progetti artistici e creativi anche in collaborazione con grandi aziende italiane. Nel 2013 presenta a Venezia il progetto Paesaggio Italia / Italyscapes, a cura di Benedetta Donato, la prima mostra antologica dedicata alla ricerca dell’autore sul paesaggio da cui è stata tratta l’omonima pubblicazione edita da Marsilio Editori. La mostra, prodotta da Giart, è divenuta progetto itinerante, esposto in varie sedi istituzionali italiane e infine a New York. In occasione di EXPO 2015, ha presentato la pubblicazione Milano by Maurizio Galimberti (MBP Gruppo Editoriale) e la mostra Metamorfosi. La città che sale.
Nel 2017 partecipa alla 57ª Biennale Arte di Venezia (Padiglione Venezia, a cura del Prof. Stefano Zecchi). Le sue opere fanno parte di prestigiose collezioni di fotografia.
2021, Mosaico Fujifilm Instax, 91×147 cm, LUCHI Collection
Wuhan, 2020: la cittadina cinese è l’epicentro della diffusione mondiale del virus Covid-19. Iniziano le massicce operazioni di disinfezione per le strade, con mezzi pesanti che spruzzano disinfettante chimico per arginare la diffusione del contagio.
2021, Mosaico Fujifilm Instax, 91×91 cm, LUCHI Collection
Durante la guerra in Iraq, la mattina del 12 novembre 2003, vi furono degli attentati verso la città iraniana di Nassiriya nei confronti delle forze armate italiane, che registrarono 19 morti e 25 feriti. Il primo degli attentati fu l’esplosione di un camion cisterna carico di esplosivo, che si trovava davanti alla base italiana dei Carabinieri. Gli attacchi continuarono fino al 2006.
2020, Mosaico Fujifilm Instax, 63×56 cm, LUCHI Collection
Papa Giovanni Paolo II fu il primo papa non italiano dalla prima metà del ‘500, nonché primo pontefice polacco della storia. Eletto papa nel 1978, venne beatificato dal suo successore papa Benedetto XVI, evento estremamente raro nella storia della chiesa. Era infatti da oltre mille anni che un papa non beatificava il proprio immediato predecessore. Fin dagli albori del suo pontificato, Giovanni Paolo II ebbe un’azione politica attiva.
Maurizio Galimberti. Istanti di storia
- A cura di Denis Curti e Francesca Guerisoli
- MAC Museo d’Arte Contemporanea, viale Elisa Ancona 6, Lissone (MB)
- dall’11 febbraio al 30 aprile 2023
- mercoledì e venerdì, 10-13; giovedì, 16-19; sabato e domenica 10-12 e 15-19
- ingresso gratuito
- museolissone.it