Oggigiorno non è insolito che un fotografo punti l’obiettivo su problematiche sociali o soggetti emarginati, ma Lisetta Carmi – donna coraggiosa e anticonformista – lo faceva già sessant’anni fa, curiosando con la fotocamera al collo per le vie di Genova, d’Italia e del mondo. La Carmi vedeva nella fotografia prima uno strumento per conoscere ciò che aveva di fronte, poi un mezzo per dar voce a chi sembrava invisibile agli occhi della società.
La produzione fotografica della brillante autrice dai capelli crespi si concentra, dunque, sulla condizione umana, analizzandola sin dalle origini, dal miracolo della nascita che la Carmi ha avuto l’ardire di fotografare nel modo più diretto, riprendendo senza filtri il parto di una giovane donna.
La mostra monografica intitolata “Lisetta Carmi. Suonare forte” – esposta presso le Gallerie d’Italia di Torino – ripercorre le tappe più significative del percorso fotografico di una delle interpreti più avanguardiste della fotografia italiana, scomparsa nel 2022 all’età di 98 anni. La fotografa genovese ha documentato le difficili condizioni lavorative dei portuali suoi concittadini, uomini semi-invisibili avvolti da una nube di polvere bianca; ha viaggiato studiando la tempra delle donne di tutto il mondo; ha osservato in silenzio lo sguardo smarrito del celebre poeta Ezra Pound; ha scavalcato il pregiudizio ficcando il naso nella comunità di travestiti del ghetto di Genova e ne ha saputo cogliere l’umanità a dispetto dell’atteggiamento repressivo della società contemporanea in cui viveva.
L’esposizione raggruppa più di 150 fotografie in bianconero e a colori in otto sezioni che comprendono, oltre ai soggetti sopra elencati, il lavoro dedicato alla metropolitana di Parigi (Métropolitain, 1965) – che diventerà un volume di grandi dimensioni, realizzato in un’unica copia d’autore – e il progetto Quaderno Musicale di Annalibera, ispirato dalla musica del maestro fiorentino Luigi Dallapiccola. La musica, mezzo espressivo di cui Lisetta Carmi si è servita per anni suonando il piano prima di approdare alla fotografia, è parte integrante della mostra: è infatti possibile ascoltare i brani musicali dello stesso Dallapiccola e di Luigi Nono, nonché i rumori che quest’ultimo ha registrato in collaborazione con Giuliano Scabia per “La fabbrica Illuminata”, lavoro dedicato agli operai del complesso siderurgico di Italsider.
Sono infine disponibili alcuni video in cui la fotografa descrive il proprio lavoro in prima persona e un “corto” creato da Alice Rohrwacher assieme alla regista Tiziana Poli.
La monografica dedicata a Lisetta Carmi è la prima di una serie con cui le Gallerie d’Italia di Torino si propongono di dare spazio ai maestri della fotografia italiana. Il progetto, intitolato “La Grande Fotografia italiana”, è affidato a Roberto Koch, editore, curatore, fotografo e organizzatore di eventi culturali intorno alla fotografia.
A corredo della mostra è stato pubblicato il volume “Lisetta Carmi. Suonare forte” a cura di Giovanni Battista Martini, edito Skira, disponibile in libreria dallo scorso ottobre.
Lisetta Carmi. Suonare forte
- A cura di Giovanni Battista Martini
- Gallerie d’Italia, Piazza San Carlo, 156 (TO)
- dal 22 settembre 2022 al 12 febbraio 2023
- martedì, giovedì, venerdì, sabato e domenica, dalle 9.30-19.30; mercoledì 9.30-22.30
- intero 10 euro, ridotto 8 euro
- gallerieditalia.com