• Chi siamo
  • Contatti
Scopri fotocult.it Leggi tutto gratis per 30 giorni
giovedì, 12 Giugno, 2025
  • Login
  • Registrati
Abbonamenti
Fotocult.it
Nessun risultato
Mostra tutti i risultati
  • TECHNEWS
    • FOCUS
    • PRIMO CONTATTO
    • OFFERTE
    • DALLE AZIENDE
  • TEST
    • FOTOCAMERE
    • OBIETTIVI
    • ACCESSORI
  • GUIDA ALL’ACQUISTO
  • TECNICA
  • CURIOSITÀ
  • CULTURA
    • INTERVISTE
    • PORTFOLIO
    • EIZO TOP SHOT
  • MOSTRE
    • IN PROGRAMMA
    • MAPPA DELLE MOSTRE
    • RACCONTI D’AUTORE
    • ARCHIVIO
  • CONCORSI
    • VINCITORI
    • APPROFONDIMENTI
    • BANDI
    • BANDI SCADUTI
  • LIBRI
    • IN LIBRERIA
    • RECENSIONI
  • GALLERIA
    • PALCO
  • GREENPICS
  • La rivista
  • TECHNEWS
    • FOCUS
    • PRIMO CONTATTO
    • OFFERTE
    • DALLE AZIENDE
  • TEST
    • FOTOCAMERE
    • OBIETTIVI
    • ACCESSORI
  • GUIDA ALL’ACQUISTO
  • TECNICA
  • CURIOSITÀ
  • CULTURA
    • INTERVISTE
    • PORTFOLIO
    • EIZO TOP SHOT
  • MOSTRE
    • IN PROGRAMMA
    • MAPPA DELLE MOSTRE
    • RACCONTI D’AUTORE
    • ARCHIVIO
  • CONCORSI
    • VINCITORI
    • APPROFONDIMENTI
    • BANDI
    • BANDI SCADUTI
  • LIBRI
    • IN LIBRERIA
    • RECENSIONI
  • GALLERIA
    • PALCO
  • GREENPICS
  • La rivista
Nessun risultato
Mostra tutti i risultati
FOTO Cult
Nessun risultato
Mostra tutti i risultati
Home MOSTRE & CONCORSI MOSTRE FOTOGRAFICHE ARCHIVIO

Lina Pallotta. Volevo vedermi negli occhi

La mostra fotografica scaturita dal progetto “Porpora”, storia di un’amicizia e simbolo della lotta sull’identità di genere.

Francesca Orsi di Francesca Orsi
29 Maggio 2023
in ARCHIVIO, INTERVISTE
Condividi su FacebookCondividi su Twitter
Porpora, NYC, 1994 © Lina Pallotta
Porpora, NYC, 1994 © Lina Pallotta

Dagli anni Novanta Lina Pallotta documenta la quotidianità di Porpora Marcasciano, attivista del movimento LGBTQ+ e presidente del Movimento Identità Trans, ma soprattutto l’intimità del loro rapporto d’amicizia. La macchina fotografica di Lina è sempre stata presente e, anzi, come dice Porpora “è parte integrante della nostra interazione affettiva”, una presenza silente che è riuscita a rappresentare, al di fuori di ogni pregiudizio e cliché, l’estetica del mondo trans e omosessuale, semplicemente persone nella loro complessità di vita e sentimenti.

Il progetto Porpora, da cui è stata tratta la mostra Lina Pallotta: volevo vedermi negli occhi, è sicuramente la cronistoria affettuosa e delicata di un’amicizia che nel tempo si è consolidata, ma è anche un manifesto collettivo delle lotte sull’identità di genere ancora in atto in tutto il mondo. L’esposizione sarà visitabile fino al 15 ottobre 2023 al Centro Pecci di Prato. Di seguito la nostra intervista alla fotografa.

Come nasce l’amicizia con Porpora?

Ci siamo conosciute all’Università a Napoli, alla fine del 1976. Da lì l’amicizia è cresciuta e si è solidificata, creando un legame di continuità nel tempo, nonostante poi la distanza e i vari trasferimenti di ognuna delle due.

Roberta, Lucrezia e Porpora, Roma, 1990. © Lina Pallotta
Roberta, Lucrezia e Porpora, Roma, 1990. © Lina Pallotta
banner nikon summer promo

E quando hai deciso di iniziare a fotografare la sua/vostra quotidianità?

Non c’è un momento in cui ho deciso di iniziare, il processo di annullamento della distanza tra me e il mio soggetto e tra me e la storia che voglio raccontare, nella creazione di un unicum tra la mia vita e il progetto, fa semplicemente parte del mio intendere la fotografia, soprattutto agli inizi. L’idea era quella di fotografare la vita nel suo scorrere, nel suo divenire, non necessariamente secondo una dimensione diaristica. Nel caso di Porpora questa vicinanza era motivata anche dalla nostra profonda amicizia, forse anche per questo Porpora è per me il modello progettuale di riferimento per tutti i lavori che sono seguiti.

Porpora può essere inteso come la matrice del tuo fare fotografico e del tuo pensiero creativo, focalizzato spesso nel dare voce alle vite che si trovano ai margini della società?

Sì, assolutamente. In generale, il mio pensiero fotografico è nato inizialmente dalla consapevolezza che spesso le immagini prodotte nel mondo penalizzavano chi si trovava in una situazione di marginalità e svantaggio – dalle operaie del confine messicano a Porpora – restituendone una rappresentazione stereotipata e mancante di una visione complessiva. La figura di Porpora per me incarna uno spazio, non solo di marginalità, ma soprattutto di resistenza, ricca di dignità e di impegno. Con il tempo ho iniziato ad avere su questo progetto una coscienza molto chiara, arricchendolo anche di un elemento di maggiore ricerca concettuale.

Porpora, San Bartolomeo in Galdo, 2018. © Lina Pallotta

Porpora è quindi, oltre che un tuo lavoro molto intimo e personale sulla vostra amicizia, anche una ricerca sull’estetica anticonvenzionale di quella che oggi è la comunità LGBTQ+…

Negli anni ’90 la rappresentazione del mondo LGBTQ+ difficilmente includeva la complessità della vita e del sentire delle persone che ne facevano parte, l’estetica che lo rappresentava era più legata alla strada e ai club. Per questo motivo il mio modo di raccontare Porpora, le persone e i legami che la circondano, era coscientemente differente e mi rendevo anche conto che con il passare del tempo questo tipo di rappresentazione avrebbe avuto spazio in un discorso più ampio e complesso.

Qual è la prima foto che hai scattato a Porpora, tra le immagini scelte per il progetto?

È del 1990, a Roma, a casa sua. È una foto che va a raccontare il quotidiano come quotidiana è l’azione di scolare la pasta. Come tutto il progetto vuole raccontare il fluire delle cose nella quotidianità di una vita, quella di Porpora, ma anche della mia.

Porpora, Roma, 1990. © Lina Pallotta
Porpora, Roma, 1990. © Lina Pallotta
banner nikon video tour

Quanto c’è di Nan Goldin in Porpora? Non tanto per la resa intimista della narrazione quanto più per il valore sociale, politico e culturale di The Ballad of Sexual Dependency, che portava agli occhi del pubblico, indirettamente, la questione dell’AIDS e della morte per AIDS…

È impossibile pensare che io non fossi cosciente della poetica di Nan Goldin, alla fine siamo tutti il prodotto di qualcosa, ma se proprio devo pensare a delle figure che mi hanno influenzata, sicuramente, direi Larry Clark, forse per il bianco e nero, forse per il suo modo di approcciare il momento fotografico, più istintuale e impulsivo, come il mio.

L’estetica di Porpora è connotata da un bianco e nero nebuloso, una grana quasi materica, immagini che non vogliono cristallizzare il momento, ma anzi rappresentarne il movimento…

È un’estetica che non definisce in maniera iconica o precostituita, vuole trasmettere lo scorrere della vita, la dimensione di transizione costante, la complessità e la stratificazione del tempo e soprattutto della vita di Porpora e indirettamente anche della mia.

Porpora e Marcella, Bologna, 1999. © Lina Pallotta
Porpora e Marcella, Bologna, 1999. © Lina Pallotta

Nel testo introduttivo del libro Porpora scrive: “Lina è un riflettore dei tempi”. Anche il tuo lavoro su di lei è un riflettore dei tempi?

Non so se la definirei una riflessione dei tempi, ma sicuramente è un riverbero. Il fatto stesso che sia un lavoro che nasce in un tempo molto lontano fa in mondo che nella sua interpretazione venga incluso il tempo passato come traccia di lettura.

Negli anni, ritrai spesso il corpo di Porpora ed è come se su di esso si proiettasse il cambiamento mentale e di pensiero della società riguardante la transessualità e l’identità di genere…

In effetti non è mai stata mia intenzione sollevare questo aspetto, coscientemente, e non lo è nemmeno adesso. Io non vedo questo lavoro come un commentario sul passare del tempo, ma una rappresentazione, con un respiro lento e lungo, su una figura, solitamente stereotipata dalla società, che, invece, nel vivere la sua vita, si manifesta secondo una ricca serie di sfumature e sentimenti, eludendo così una sua rappresentazione monotematica.

Porpora, Bologna, 2015. © Lina Pallotta
Porpora, Bologna, 2015. © Lina Pallotta

Il corpo di Porpora che tu ritrai è un corpo politico?

Sicuramente. La mia intenzione era quella di dare una lettura altra rispetto al corpo rappresentato dai mass media, affrontandolo invece come rappresentazione politica. Alcune persone sono politiche senza parlare e il corpo ne è la rappresentazione. Porpora è così. Il corpo funge da interfaccia con la società e per questo è necessariamente politico: è la prima cosa che le persone vedono, giudicano o accettano.

Lanuvio, 1996. © Lina Pallotta
Porpora, San Bartolomeo in Galdo, 2018. © Lina Pallotta
banner nikon video tour

Porpora si anima di diverse modalità di narrazione: ritratti, documentazioni di interni delle case, delle manifestazioni svoltesi per le vie delle città, di dettagli di vita quotidiana, ma anche di paesaggi cittadini che sembrano interpretare più un sentimento che ambientazioni reali…

Sono tutti paesaggi emblematici di situazioni vissute insieme a Porpora, fotografie scattate mentre ero con lei, che appartengono al nostro vissuto. Forse per questo sono cariche di simbolismo. Inoltre la nostra amicizia è un rapporto che abbiamo coltivato a distanza, io in una città e lei in un’altra. La rappresentazione dei paesaggi che mutano simboleggia anche il nostro girovagare per il mondo, trovando sempre però il tempo e lo spazio per incontrarci in città diverse e in paesaggi diversi. Quei paesaggi sono, inoltre, delle pause che aggiungono comprensione al personaggio di Porpora, al suo essere sfaccettata e mutevole.

Roma, 1996. © Lina Pallotta
Roma, 1996. © Lina Pallotta
banner nikon summer promo

La mostra in esposizione al Centro Pecci di Prato si intitola Lina Pallotta: volevo vedermi negli occhi. Sei tu il soggetto di quel “volevo vedermi negli occhi”?

Assolutamente sì. Attraverso le immagini che raccontano Porpora riesco a vedermi negli occhi, sottolineando l’importanza e la profondità del nostro legame. Quello che volevo mettere in evidenza è che in questo progetto non esiste il processo di oggettivazione del soggetto e fotografare Porpora è stato come fotografare parte della mia vita. “Volevo vedermi negli occhi” rappresenta una mia partecipazione alle sue scelte di vita, che sono anche le mie, magari in campi diversi e in modalità diverse, ma il titolo mette in luce propriamente la mia totale adesione alle sue lotte e alla sua vita.

Allestimento mostra Lina Pallotta: volevo vedermi negli occhi, Centro Pecci, Prato
Allestimento mostra Lina Pallotta: volevo vedermi negli occhi, Centro Pecci, Prato
Allestimento mostra Lina Pallotta: volevo vedermi negli occhi, Centro Pecci, Prato
Allestimento mostra Lina Pallotta: volevo vedermi negli occhi, Centro Pecci, Prato
Allestimento mostra Lina Pallotta: volevo vedermi negli occhi, Centro Pecci, Prato
Allestimento mostra Lina Pallotta: volevo vedermi negli occhi, Centro Pecci, Prato

L’allestimento della mostra è molto immersivo, con fotografie a grandezza quasi naturale al centro della sala e più minute, invece, sulle pareti. Un allestimento che segue, forse, quell’immersività che nel tuo lavoro scioglie i confini tra la fotografia e la vita vissuta da te e Porpora, tra la rappresentazione della vita e il suo fluire…

Sì, certo. Il mio intento, con i miei lavori, è quello di portare dentro le mie storie lo spettatore e così abbiamo fatto anche con la progettazione dell’allestimento della mostra, insieme al curatore, Michele Bertolino, e l’architetto, Giuseppe Ricupero. Quello che abbiamo deciso di esporre dentro lo spazio è quello che prima abbiamo definito “corpo politico”. Era necessario esporlo come tale. Inoltre, se il processo di Porpora è anche il mio processo e un processo collettivo, perché la comunità lo sostiene, i corpi esposti, in mezzo alle sale del Centro Pecci, sono appositamente e simbolicamente autosostenenti. Mentre alle pareti ci sono immagini piccole che seguono una narrativa lineare e più in linea con una dimensione temporale, più legati a situazioni contingenti e specifiche.

Allestimento mostra Lina Pallotta: volevo vedermi negli occhi, Centro Pecci, Prato
Allestimento mostra Lina Pallotta: volevo vedermi negli occhi, Centro Pecci, Prato
Allestimento mostra Lina Pallotta: volevo vedermi negli occhi, Centro Pecci, Prato
Allestimento mostra Lina Pallotta: volevo vedermi negli occhi, Centro Pecci, Prato
banner nikon summer promo

Ulteriori informazioni sul lavoro di Lina Pallotta e sulla sua mostra al Centro Pecci di Prato sono disponibili sul sito ufficiale della fotografa e sul sito centropecci.it.

banner home page fotocult
Potrebbero interessarti anche
Giovane Fotografia Italiana
ARCHIVIO

Giovane Fotografia Italiana #10: i nuovi talenti fotografici

dal 28 aprile all’11 giugno 2023

10 Maggio 2023
Frank Horvat
INTERVISTE

Frank Horvat

Per le sue immagini Frank Horvat, ironico, poliedrico e instancabile sperimentatore, si serve di numerosi “vocabolari”. La ricerca di nuovi ...

1 Agosto 2004
“Colorado River Delta #12”, 2011.
INTERVISTE

Edward Burtynsky

“Il fatto che riesca a deliziare l’occhio e la mentre allo stesso tempo, e a piantare il seme del dubbio ...

1 Febbraio 2017
Un dettaglio del ritratto eseguito a Josef Lanzinger dal Lightcatcher Kurt Moser.
INTERVISTE

Kurt Moser, Lightcatcher

L’ambrotipia è la tecnica con cui il fotografo e cameraman altoatesino Kurt Moser crea i suoi pezzi unici. Per farlo ...

1 Febbraio 2018
Eugenio Recuenco
INTERVISTE

Eugenio Recuenco

Moda e pubblicità sono gli ambiti professionali nei quali si muove l’intemperante e provocatorio fotografo spagnolo Eugenio Recuenco, che illumina ...

1 Maggio 2018
banner nikon summer promo
Articolo precedente

RAW Experiences of the Nikon Z 9 – Amy Shore

Articolo successivo

Andreas Gursky. Visual Spaces of Today

Articolo successivo
Andreas Gursky. Visual Spaces of Today

Andreas Gursky. Visual Spaces of Today

banner nikon video tour
banner WhatsApp fotocult.it

Articoli recenti

Un moderno oblò sul passato: ecco la nuova Fujifilm X-E5

12 Giugno 2025
Fujifilm XF 23mm F2.8 evid

Fujifilm XF 23mm F2.8 R WR: l’obiettivo perfetto per la street photography è poco più spesso di un tappo

12 Giugno 2025
Vincitori World Report Award |Documenting Humanity 2025

Umani disumani: ecco i vincitori del World Report Award 2025

11 Giugno 2025
NIKON_Z 8 evidenza

Nikon Z8: un nuovo firmware facilita il pixel shift e introduce il limitatore di campo virtuale

11 Giugno 2025
YASHICA FX-D evidenza

Nuove Yashica FX-D 100 e FX-D 300: la nostalgia corre su Kickstarter

11 Giugno 2025
Sony World Photography Awards 2025 mostra Milano Museo Diocesano

I vincitori dei Sony World Photography Awards 2025 in mostra a Milano

11 Giugno 2025
Ralph Gibson. Photographs 1960-2024

Ralph Gibson: viaggio tra le enigmatiche fotografie di un sonnambulo

10 Giugno 2025
Kenro Izu mostra fotografica i luoghi dell'anima

Kenro Izu: attrezzature e tecniche di stampa antiche nei più remoti luoghi sacri del mondo

9 Giugno 2025
Fujifilm GFX100RF: ci era piaciuta su strada, ma ora è tempo di numeri

Fujifilm GFX100RF: ci era piaciuta su strada, ma ora è tempo di numeri

8 Giugno 2025
Laowa 8-15mm

Laowa presenta due nuovi zoom fisheye 8-15mm: uno è per fotografi, l’altro per cineasti

7 Giugno 2025
Mario Giacomelli mostra fotografica Roma Palazzo delle Esposizioni

Mario Giacomelli: il fotografo che parlava con le arti visive

7 Giugno 2025
Norman Parkinson mostra fotografica Torino

Fotografia di moda fuori dagli studi: la rivoluzione di Norman Parkinson

6 Giugno 2025
Tre gadget tecnologici AgfaPhoto per un’estate a misura di bambino

Tre gadget tecnologici AgfaPhoto per un’estate a misura di bambino

6 Giugno 2025
Nikon Comedy Wildlife Awards 2025

Quando la Natura strappa un sorriso: un assaggio dei Nikon Comedy Wildlife Awards 2025

5 Giugno 2025
sigma aizu prime serie apre

Sigma illumina il cinema: arriva la nuova serie Aizu Prime Line con apertura T1.3 su tutta la gamma

4 Giugno 2025
banner nikon video tour

Naviga per tag

Archivio Canon Canon EOS Canon RF Concorsi fotografia Concorsi fotografici DJI Fotogiornalismo Fotografia analogica Fotografia di moda Fotografia di paesaggio Fotografia documentaria Fotografia naturalistica Fotoreportage Fujifilm Fujifilm GFX Fujifilm X Fujinon Full frame Instax L-Mount Laowa Leica Lumix Macro Macrofotografia Maestri della fotografia Medioformato Micro QuattroTerzi Mirrorless Mostre fotografia Nikkor Nikkor Z Nikon Nikon Z Offerte Panasonic Reportage Ritratto Sigma Sony Sony E Sony FE Street photography Tamron
Banner nikon summer promo
fotocult logo

Dal 2004 FOTO Cult offre un'informazione professionale e appassionata su tecnica e cultura della fotografia. Sostienici e alimenta la tua passione.

Tipa World Award logo

fotocult.it è membro TIPA dal 2017. Clicca qui per conoscere la storia e la filosofia dell’associazione.

Content Authenticity logo

fotocult.it è membro della Content Authenticity Initiative

Amazon logo

In qualità di Affiliato Amazon, FOTO Cult potrebbe ricevere una commissione sugli acquisti idonei.

Categorie

  • TECHNEWS
  • TEST
  • GUIDA ALL’ACQUISTO
  • TECNICA
  • CURIOSITÀ
  • CULTURA
  • MOSTRE
  • CONCORSI
  • LIBRI
  • GALLERIA
  • GREENPICS
  • LA RIVISTA

Recenti

Un moderno oblò sul passato: ecco la nuova Fujifilm X-E5

12 Giugno 2025
Fujifilm XF 23mm F2.8 evid

Fujifilm XF 23mm F2.8 R WR: l’obiettivo perfetto per la street photography è poco più spesso di un tappo

12 Giugno 2025
  • Cookie e Privacy Policy
  • Termini e Condizioni
  • Contatti
  • Abbonamenti e FOTO Credit
  • Acquista Crediti
  • Cart
  • Checkout
  • Chi siamo
  • Contatti
  • Cookie e Privacy Policy
  • Home
  • La rivista
  • Login Customizer
  • Mappa Mostre
  • My account
  • PALCO
  • Promozione Gold
  • Prova comparazione
  • Prova gratuita
  • Termini e Condizioni
  • test map

© 2024 copyright Fotocult s.r.l. C.F. e P. IVA n. 11984891009, Capitale sociale € 20.000,00 i.v. | Web design by Arkomedia Web Agency.

Bentornato!

Accedi al tuo account

Password dimenticata? Registrati

Crea il tuo nuovo account!

Registrati e inizia il tuo periodo di 30 giorni di prova gratuita!

Registrandoti autorizzi il trattamento dei tuoi dati personali ai sensi del DL 30 giugno 2003, n. 196 e del GDPR (Regolamento UE 2016/679). Privacy Policy.
Tutti i campi sono obblligatori Log In

Recupera password

Inserisci la tua username o la tua email per reimpostare la password

Log In
  • Login
  • Registrati
  • Carrello
  • TECHNEWS
    • FOCUS
    • PRIMO CONTATTO
    • OFFERTE
    • DALLE AZIENDE
  • TEST
    • FOTOCAMERE
    • OBIETTIVI
    • ACCESSORI
  • GUIDA ALL’ACQUISTO
  • TECNICA
  • CURIOSITÀ
  • CULTURA
    • INTERVISTE
    • PORTFOLIO
    • EIZO TOP SHOT
  • MOSTRE
    • IN PROGRAMMA
    • MAPPA DELLE MOSTRE
    • RACCONTI D’AUTORE
    • ARCHIVIO
  • CONCORSI
    • VINCITORI
    • APPROFONDIMENTI
    • BANDI
    • BANDI SCADUTI
  • LIBRI
    • IN LIBRERIA
    • RECENSIONI
  • GALLERIA
    • PALCO
  • GREENPICS
  • La rivista
Abbonamenti
  • Chi siamo
  • Contatti
Pop-up canale whatsapp FOTO Cult
LOGO_FOTOCult_black.png
Ricevi
ogni settimana
una selezione
degli articoli
più importanti pubblicati
su FOTOCult.it
Ricevi ogni settimana
una selezione degli articoli
più importanti
pubblicati su FOTOCult.it

Iscriviti alla nostra newsletter!

*campo obbligatorio
Importante! Sei sicuro di voler usare 1 credito per leggere questo articolo?
Articoli rimanenti da sbloccare : 0
Importante! Sei sicuro di voler eliminare questa sottoscrizione?