Lo studio fotografico Darden si occupa di fotografia pubblicitaria da oltre vent’anni. Al centro dei loro servizi fotografici troviamo sempre la creatività e la passione per la tecnica fotografica e dell'illuminazione. Quest'anno Luca, Alessio e Mattia, i fondatori dello studio, sono stati scelti da EIZO come Creative Partner: ci raccontano come il colore non sia unicamente un aspetto tecnico da controllare, ma anche uno strumento di creatività.
Quale è il punto di partenza quando vi avvicinate ad un nuovo shooting fotografico?
Per prima cosa partiamo dalla commissione del cliente. Di solito riceviamo un brief sui prodotti che dobbiamo fotografare, sul target di clientela a cui si rivolgono e sui canali di comunicazione di destinazione delle immagini: pubblicità su carta stampata, portali e-Commerce, canali social. Sulla base di questi elementi iniziamo a lavorare studiando una creatività ad hoc per il cliente.
Immaginiamo che presto subentri un lavoro di squadra…
Esattamente, crediamo molto nel lavoro in team, dove ognuno di noi sulla base delle proprie abilità porta il suo contributo alla realizzazione dello shooting fotografico. L’elemento cardine è la scelta di un mood che caratterizzi le riprese. Successivamente ci mettiamo al lavoro in team sulla scelta degli schemi di illuminazione più efficaci, sulla scelta dei soggetti e del make-up più opportuno. A concludere l’intero processo ci sarà ovviamente la fase di post produzione che ha il compito di tirare le fila di tutto il lavoro svolto. Per questo servono professionisti esperti che si dedicano esclusivamente a tale lavoro.
E il colore? Che importanza assume all'interno di questo processo creativo?
Per prima cosa nella fotografia pubblicitaria il colore assume un ruolo tecnico. La corrispondenza cromatica tra i prodotti fotografati e le immagini finali consegnate al cliente deve essere massima. Per ottenere ciò oltre ad una fase attenta di bilanciamento del bianco in fase di scatto utilizziamo lo stesso modello di monitor (EIZO CG2730) sia in fase di scatto che di post produzione. Questo monitor è dotato di un sensore integrato che effettua la calibrazione in automatico ogni tot ore di attività. Un vero toccasana per dei fotografi con la testa tra le nuvole come noi!
In sostanza il colore è legato solo ad una questione di tecnica?
Assolutamente no! Anzi è un elemento fondamentale del processo creativo. Tramite il colore possiamo dare un mood differente alle immagini che vogliamo realizzare, ad esempio tramite la scelta del colore del background, oppure tramite la scelta dei colori del make-up e degli outfit.
Per i servizi in bianco e nero è importante prestare attenzione al colore?
Secondo noi sì, per avere una corretta resa di un’immagine in bianco e nero poniamo attenzione, in fase di scatto, nella scelta dei colori che inseriamo nell’immagine. Se introduciamo sul set un oggetto, un vestito o del make-up di colore bianco o nero non avremo molto margine di manovra in fase di conversione al bianco e nero dell’intera immagine in Photoshop. Per intenderci, ciò che in ripresa era bianco, difficilmente potrà diventare grigio o nero e viceversa. Ad esempio, nell’immagine di beauty con Benedetta, già in fase di scatto sapevamo che le immagini finali sarebbero state in bianco e nero e per questo abbiamo optato per un rossetto di colore verde cosi da avere, in fase di conversione, ampia libertà di movimento.
La modella Benedetta in un ritratto con look retrò. Illuminazione con flash Profoto D2, il primo posizionato in alto a destra con beauty dish, il secondo di contorno da sinistra con una parabola zoom con griglia a 20°. Grazie al rossetto verde, che ben si stacca dal colore della carnagione, è possibile portare le labbra verso dei toni molto scuri durante il processo di conversione in bianco e nero.
In questo caso abbiamo convertito l’immagine per ottenere labbra quasi nere. Un altro elemento importante da non dimenticare è il corretto bilanciamento del bianco. La scelta di convertire un’immagine in bianco e nero potrebbe farci credere che regolare il bilanciamento del bianco sia un passaggio superfluo, invece è importante. Quando convertiamo le immagini da Raw a Tiff/Psd, ci preoccupiamo sempre di verificare la corretta impostazione del bilanciamento del bianco, lo scopo è quello di ottenere colori ben separati tra loro e non alterati da dominanti. Quando passeremo a Photoshop avremo così la libertà di decidere per ogni singolo colore se farlo virare verso il bianco, il neutro o il nero.
Capita spesso che i clienti richiedano immagini in bianco e nero?
A dire il vero non proprio. Di solito per immagini di tipo advertisting o destinate ai social ufficiali di un marchio non capita spesso. Questo perché i brand vogliono che il consumatore abbia un immediato riscontro visivo tra ciò che vedono e ciò che effettivamente acquistano. In questo contesto un’immagine in bianco e nero rappresenta una sorta di “mistificazione” della realtà ed è una scelta coraggiosa per la pubblicità di un prodotto. Diverso è il discorso se le immagini devono trasmettere il pathos di un prodotto, oppure la storia di un marchio e la sua vocazione senza tempo. In questo contesto immagini realizzate in bianco e nero per la comunicazione web e social di un marchio sono più frequenti.
Potete farci un esempio di come avete scelto un colore in virtù dell’immagine che avevate in mente di realizzare?
Recentemente in occasione di un workshop di moda organizzato per la EIZO Accademy, ci siamo divertiti a ritrarre un modello ed una modella che indossavano parti di armature da Kendo (arte marziale giapponese) insieme ad abiti dallo stile urban. Il colore aveva un ruolo importante in questo shooting: per l’abbinamento degli abiti abbiamo optato per un tono su tono (indaco dell’armatura e verde oliva dei pantaloni) che ben si sposava con il mood low-key che avevamo deciso di interpretare. Volevamo però in tutti i modi evitare di realizzare un’immagine dai toni troppo “polverosi”, così abbiamo scelto di colorare i capelli del modello di rosa shocking!
Quale attrezzatura utilizzate in ripresa?
Utilizziamo prevalentemente fotocamere Fujifilm GFX 100S e GFX 50S II. Per quanto riguarda l’illuminazione abbiamo iniziato tanti anni fa con Profoto e da allora non abbiamo mai cambiato. Sul fronte software, scattiamo con CaptureOne mentre per la post produzione utilizziamo Photoshop con qualche incursione del programma 3DLutCreator.
Questa con Darden Studio rientra nel piano di interviste d’autore realizzate da FOTO Cult con il supporto di EIZO Academy. L’iniziativa voluta da EIZO – di alto valore tecnico e culturale – vede protagonisti studiosi e professionisti dell’imaging di fama internazionale. Gli incontri di EIZO Academy, che nel recente passato hanno giocoforza conosciuto un grande sviluppo online, sono volti a offrire un ambito di discussione e condivisione aperto a tutti con modalità interattiva.
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Luca Stazzoni, Alessio Rio e Mattia Voso hanno legato con armonia le loro differenti personalità fondando gli studi Tailer Darden Studios a Firenze. Realizzano servizi fotografici caratterizzati da una grande sensibilità creativa e dall’elevato impatto estetico. La loro creatività è da oltre vent’anni al servizio dei brand del lusso nel panorama internazionale.