Roma
Dal 9 marzo al 21 maggio 2023
Il MACRO presenta Hervé Guibert: This and More, una mostra che offre una selezione di fotografie dello scrittore, giornalista e fotografo francese Hervé Guibert (1955-1991). Se il lavoro fotografico di Guibert è prevalentemente associato al ritratto, in questo caso la mostra esplora un nucleo di opere inusuali, in cui l’artista cattura piuttosto l’assenza dell’elemento umano: le fotografie non contengono volti ma oggetti inanimati, interni e spazi domestici carichi di ricordi ed emozioni che evocano la presenza di personaggi fuori campo.
La produzione di Guibert si è mossa tra scrittura e immagine: ha pubblicato diverse opere letterarie – tra cui L’Image fantôme, pubblicato anche in Italia (L’immagine fantasma, ContrastoBooks, 2021) – ed è stato critico fotografico per Le Monde, fotografo e regista.
La sua eredità è segnata dalla prematura scomparsa a causa dell’AIDS, malattia che Guibert ha raccontato prima nel romanzo À l’ami qui ne m’a pas sauvé la vie – recentemente tradotto in italiano (All’amico che non mi ha salvato la vita, GOG edizioni, 2022) – dove compare l’agonia dell’amico filosofo Michel Foucault, e quindi nel film autobiografico La Pudeur ou l’impudeur.
Molto noto in Francia, dove la sua opera ha contribuito a sensibilizzare l’opinione pubblica sul tema dell’AIDS, Guibert ha avuto una relazione speciale con l’Italia. Appassionato del cinema di Pasolini, Fellini e Antonioni, ha soggiornato a lungo all’Isola d’Elba dove ha scritto, nel corso della vita, molti dei suoi testi. Ha inoltre vissuto a Roma, tra il 1987 e il 1989 in residenza a Villa Medici e prolungando la sua permanenza anche l’anno successivo.
Il ritratto fotografico dell’assenza
Una buona fotografia, nelle parole di Guibert, non è necessariamente quella che rende visibile una persona o un luogo, ma quella che è “fedele alla memoria della mia emozione”. Laconiche e riservate, le fotografie esposte nella mostra offrono un approccio al ritratto in cui ciò che conta è quello che manca nell’immagine: carichi di sentimenti di amore così come di aspetti traumatici, questi spazi interni invitano a immaginare le persone che li hanno vissuti e abitati. Le opere mettono a nudo gli aspetti più intimi dell’artista, mantenendo al tempo stesso la riservatezza di momenti privati, i cui protagonisti sono tenuti al sicuro, o tragicamente distanti, al di fuori dell’inquadratura.
Piuttosto che cercare un senso di verità oggettiva, la mostra mette in evidenza tutto ciò che è soggettivo e invisibile in una fotografia, in cui si stratificano ricordi, aneddoti e assenze. Emergono delle verità celate, latenti e invisibili all’occhio, eppure centrali nell’immagine.
Qualcosa in più su Hervé Guibert
Hervé Guibert (1955-1991, Parigi) è stato scrittore, fotografo e critico fotografico. Ha pubblicato il suo primo libro, La Mort propagande, a 22 anni, nel 1977. Nello stesso anno ha iniziato a curare una rubrica sulla fotografia per Le Monde e ha lavorato come critico fotografico di riferimento del giornale fino al 1985, scrivendo di artisti, scrittori e filosofi come Patrice Chéreau, Roland Barthes, Isabelle Adjani, Michel Foucault, Miquel Barceló e Sophie Calle. Tra il 1977 e la sua morte prematura nel 1991, ha scritto più di venticinque romanzi e racconti, sempre in prima persona, tra cui Suzanne et Louise (1980), L’Image fantôme (1982), Des aveugles (1985), Fou de Vincent (1989). Il suo romanzo del 1990 À l’ami qui ne m’a pas sauvé la vie gli è stato acclamato dai media e ha influito sull’atteggiamento dell’opinione pubblica francese nei confronti dell’AIDS.
Nel 1992 la televisione francese ha trasmesso postumo La Pudeur ou l’impudeur, un film che Guibert ha girato su sé stesso mentre stava perdendo la sua battaglia contro l’AIDS.
Le fotografie di Guibert sono state oggetto di una retrospettiva alla Maison Européenne de la Photographie di Parigi nel 2011 e alla Fondazione Loewe di Madrid nel 2019. Altre mostre personali recenti sono state presentate alla Callicoon Fine Arts di New York (2014 e 2019), alla Galerie Les Douches di Parigi (2018, 2020, 2021), alla Kristina Kite Gallery di Los Angeles (2018) e alla Galerie Felix Gaudlitz di Vienna (2020).
Il progetto espositivo, curato da Anthony Huberman, è realizzato in collaborazione con il CCA Wattis Institute for Contemporary Arts di San Francisco, dove è stato esposto dal 9 giugno al 30 luglio 2022, e con il KW Institute for Contemporary Art di Berlino, dove si sposterà dal 9 giugno al 20 agosto 2023.
Hervé Guibert. This and More
- A cura di Anthony Huberman
- MACRO – Museo d’Arte Contemporanea di Roma, via Nizza, 138 – Roma
- dal 9 marzo al 21 maggio 2023
- martedì-venerdì, 12-19; sabato e domenica, 10-19
- ingresso gratuito
- museomacro.it