Per trovarsi faccia a faccia con degli insetti giganti occorre recitare in un film di fantascienza? Non necessariamente: in alternativa alla carriera cinematografica si può optare per una passeggiata tra gli allestimenti di un’esposizione dedicata ai multi stacking di Fabio Lena, fotografo amatoriale da sempre grande appassionato di entomologia.
Fabio Lena ritrae insetti che raramente superano i 3cm di lunghezza, ed effettua ingrandimenti “mostruosi”, anche di 150 volte e oltre: a titolo di riferimento, sappiate che tanto basterebbe per offrire all’osservatore i suoi soggetti raffigurati in stampe fotografiche di 5 metri di base!
Nelle immagini di Lena, dunque, ogni piccolo e meraviglioso dettaglio diventa ben visibile in una fotografia perfettamente nitida nella totalità dei piani che la compongono. Il risultato è garantito da una paziente opera di multi stacking, che può arrivare a richiedere giorni di lavoro e qualcosa come 8000 scatti per una singola immagine finale. La tecnica di multi stacking impiegata dall’autore prevede una sorta di mappatura iniziale del soggetto, che viene idealmente suddiviso in aree paragonabili alle tessere di un mosaico. Di ciascuna tessera si realizza uno stacking, ossia una sequenza di fotografie in cui viene apportata una variazione micrometrica della messa a fuoco tra uno scatto e l’altro; la risultante pila di immagini, data in pasto a un software di fotoelaborazione, permette di ottenere una singola fotografia in cui il piano di messa a fuoco è esteso ben oltre quanto possibile con un singolo scatto.
Per realizzare le sue immagini, Lena ha messo a punto un corredo composto da una fotocamera reflex full frame Canon Eos 5DS, un obiettivo Canon macro MP-E 65mm f/2,8 1-5x, un soffietto Canon, un’ottica da microscopio Lomo3.7x e una slitta motorizzata Cognisys. Abbiamo chiesto all’autore di parlarci della sua passione e di raccontarci come gestisce il flusso di lavoro: ecco il risultato della nostra chiacchierata virtuale.
Partiamo dalle origini: sono venuti prima gli insetti o la fotografia?
Da ragazzo avevo accesso al laboratorio di entomologia del Museo di Storia Naturale di Venezia. Lì ho gettato le basi per le mie passioni, prima la natura e in seguito la fotografia. Ricordo l’emozione della prima volta in cui ho avuto l’opportunità di vedere piccoli insetti al microscopio, la scoperta dei dettagli invisibili mi lasciò sorpreso e meravigliato. Ho trascorso molto tempo a studiare seguendo i consigli di grandi entomologi, e posso dire di aver affinato, anche grazie a loro, una buona capacità di preparazione dei miei piccoli soggetti per le sessioni di ripresa fotografica.
Cheloderus childreni di 26mm fotografato per ben 5.245 pose e un dettaglio ingrandito per apprezzare la maestosità di forme e colori che caratterizzano i minuscoli soggetti di Fabio Lena.
Come funziona questa prima fase?
Prima di tutto seleziono esemplari provenienti da tutto il mondo, preferendo soggetti dai colori sgargianti e dall’aspetto insolito. Si tratta di insetti raccolti in natura, ottenuti tramite scambi fra colleghi entomologi, o acquistati su siti internet specializzati oppure in occasione di eventi pubblici come la fiera italiana EntoModena. Nella preparazione del soggetto ricerco la simmetria e la massima pulizia della superficie poiché qualsiasi piccola imperfezione, a forti ingrandimenti, diverrebbe particolarmente antiestetica. Utilizzo piccoli pennelli, spilli speciali e una vasca per lavaggio a ultrasuoni. La delicatezza richiesta è inversamente proporzionale alle dimensioni del soggetto: più l’insetto è piccolo più si rischia di danneggiarne le parti se non le si maneggia con estrema cura.
Quali sono le ottiche ideali per il genere di fotografia di cui ti occupi?
Ci sono parecchie soluzioni per assemblare un sistema ottico da macro fotografia, e certamente il risultato migliore si ottiene con l’uso di ottiche dedicate. Gli obiettivi macro tradizionali presentano, tra le altre cose, il vantaggio di consentire la regolazione dell’apertura del diaframma e ottenere una maggiore profondità di campo. Diverso è il discorso per le ottiche da microscopio, che non hanno il diaframma e offrono un piano di messa a fuoco tanto sottile da dover essere misurato in micron. Per quanto riguarda quest’ultima tipologia ritengo che gli obiettivi che meglio si adattano alla macrofotografia siano due: il Lomo 3,7x che utilizzo per i miei scatti, di vecchia produzione russa e dal costo abbordabile, e il Mitutoyo 2x, prodotto in Giappone, decisamente meno economico, ma che mi sento di classificare come top di gamma.
Catacanthus nigripes di 29mm fotografato con ottica per microscopio Lomo 3,7x. L’immagine deriva dall’unione di 2.542 scatti suddivisi in 34 gruppi.
Che tipo di illuminazione impieghi?
Preferisco lavorare in luce continua, nello specifico utilizzo delle lampade led. Questo mi permette di osservare in anticipo la formazione di ombre indesiderate, di zone sovraesposte o altre problematiche che scaturiscono dall’ampia varietà di superfici e cromie che contraddistinguono il mondo degli insetti. Quando scatto con obiettivi da microscopio, in assenza di diaframma, il tempo di posa è dettato esclusivamente dalla sensibilità ISO – che generalmente imposto a 100 – e dalla potenza della lampada impiegata. Con una luce led da 60 Watt, ad esempio, la velocità dell’otturatore può variare da 1/3sec a 1/20sec in funzione della brillantezza del soggetto ripreso.
Cetonischema speciosa jousselini di 33mm insieme a una rappresentazione esplicativa del procedimento di multi stacking, che prevede l’accostamento di diverse immagini, a loro volta realizzate con la tecnica del focus stacking.
Come risolvi il problema della ridotta profondità di campo?
Ricorro alla tecnica del fucus stacking servendomi di una slitta motorizzata assistita da una centralina. Quest’ultima calcola automaticamente il numero di scatti da eseguire in base alla distanza tra il primo piano e lo sfondo. Il punto di forza del mio processo di lavoro, però, consiste nel frammentare il soggetto in tante aree, e realizzare un focus stacking per ciascuna porzione, vale a dire una pila di immagini per ogni area. Unisco gli scatti delle singole pile servendomi di Zerene Stacker, un software dedicato che sfrutta un algoritmo capace di individuare e salvare le sole parti a fuoco della foto per unirle in una nuova immagine completamente nitida. Va precisato che l’area a fuoco di ciascuna fotografia da me caricata nel software è estremamente ridotta, e che una pila può arrivare a essere composta da oltre 150 scatti. L’unione dei tasselli del mosaico ottenuti con Zerene, invece, avviene con l’ausilio di Adobe Photoshop. Il software gestisce ciascun file come un livello indipendente dagli altri, e mi consente di accostarli generando alcune aree di sovrapposizione. Successivamente procedo cancellando eventuali linee di sutura e ottimizzando cromie, luminosità e nitidezza.
Hai mai stampato le tue fotografie nel più grande formato possibile, ossia 5 metri di base?
Ho fatto dei provini con stampanti piane professionali fino a 100x70cm per verificare l’effettiva qualità del lavoro, ma i costi di realizzazione sono decisamente proibitivi. In Corea del Sud le mie fotografie sono esposte in formato digitale presso lo Yangpyeong Insect Museum, in una mostra permanente. La stampa in grande formato avrebbe richiesto un esborso economico esorbitante, nonché uno spazio immenso, così si è optato per degli schermi touch ad alta definizione da 55 pollici, nei quali i miei lavori sono fruibili in maniera interattiva, vale a dire spostando e ingrandendo a piacimento le immagini attraverso il tocco degli schermi. Naturalmente il mio sogno è vedere, prima o poi, le megafotografie del mio progetto intitolato MICROCOSMO stampate nel formato che renderebbe giustizia all’impegno necessario alla loro realizzazione. Nell’attesa della concretizzazione dei miei desideri, dedico con tutto il cuore gli sforzi fatti e i risultati raggiunti fino a oggi al mio caro amico e compagno di scatti Luigi Mason, mancato un anno fa dopo aver dimostrato una forza positiva fuori dal comune.
- Centralina per la gestione della slitta motorizzata
- Slitta motorizzata
- Pianale professionale a sollevamento verticale
- Corpo macchina con soffietto e ottica innestati
- Luce spot led
- Lampada led piatta
- Pannello led piatto
- Insetto
- Supporto per insetti con movimento verticale
- Pannello diffusore
- Slitta per spostamenti orizzontali
- Pianale antitorsione realizzato a mano e su misura
Bio
Fabio Lena nasce a Venezia nel 1961, e si appassiona di entomologia sin da bambino. Presto scopre un interesse per la fotografia e lavora per far sì che i suoi due grandi hobby si uniscano nell’obiettivo di trasmettere, con le immagini, la meraviglia che egli stesso prova di fronte alle bellezze della natura. Lo studio dei soggetti, l’approccio meticoloso e l’approfondimento delle tecniche fotografiche lo portano a realizzare macrofotografie estremamente dettagliate e stampabili in grandissimo formato. Nel 2020 viene allestita un’area specifica per le sue immagini digitali all’interno dello Yangpyeong Insect Museum, in Corea del Sud, nella provincia del Gyeonggi.