Sono i ritratti il pezzo forte del volume dato alle stampe dal fotografo romano Guido Gazzilli. Volti e gesti che riflettono un rapporto senza filtri tra l’obiettivo e le persone, come sempre succede quando chi scatta cerca negli altri un riflesso di sé stesso.
Mentre a Venezia apriva la grande retrospettiva di Paolo Pellegrin il suo ex assistente Guido Gazzilli dava alle stampe il proprio libro monografico intitolato Home is Home (All Alone). Un volume in bianco e nero pubblicato in Germania ma che è tutto made in Italy. Infatti contiene testi del giornalista Stefano Ciavatta e del poeta Gabriele Tinti, che già nel 2020 aveva collaborato con Roger Ballen e nel 2016 con l’artista Andres Serrano. La veste grafica invece è firmata da Fiorenza Pinna, curatrice di mostre ed editor di libri fotografici.
Le foto di Gazzilli sono ruvide, sgranate e molto contrastate senza però risultare troppo estetizzanti. Uno stile che va a braccetto con il gusto con cui sono state assemblate e sequenziate: più una raccolta di scatti sparsi, come si suol dire, o una collazione di appunti annotati in tempi e situazioni distanti tra loro e impregnati, è lecito pensare, di differenti stati d’animo. Così come diversi tra loro sono i fotografi che Gazzilli sembra citare. Sfogliando il libro l’occhio si sofferma – oltre che su un chiaro omaggio a Henri Cartier-Bresson (vedi FOTO Cult – Giugno 2020) – su volti e ambienti che avrebbero potuto essere stati inquadrati da Robert Frank, Juergen Teller, Lisette Model, Anders Peterson, Ellen Von Unwerth, James Whitlow Delano, Susan Meiselas. Ma non è il citazionismo la filosofia che sottende la pubblicazione del quarantenne capitolino, bensì quello spirito rapsodico che a conti fatti sta alla base dell’idea tradizionale del mestiere di fotografo. Una condizione di perenne spostamento del corpo, dell’obiettivo, dei fuochi d’interesse.
Dal reportage alla fotografia di moda, passando per la street photography
Da sempre il fotografo viaggia attraverso i continenti e per le strade della propria città, impegnato in un’esplorazione del territorio, della cultura, della società contemporanea, della storia remota e in via di svolgimento. Mentre lo fa il suo obiettivo registra quante più situazioni possibili, comprese quelle che non rientrano nel suo progetto in corso (la creazione dell’archivio personale). Anche i suoi interessi cambiano, talvolta sulla spinta di un committente e talaltra per semplice evoluzione personale. Così passa dal reportage di viaggio alla moda, dalla street photography al ritratto in studio e così via. Gazzilli incarna questa idea di fotografo, a quanto sembra di capire dalle pagine di Home Is Home e da una rapida occhiata alla sua carriera. Concerti, nature morte, architettura urbana, paesaggio, animali e ritratti di amici, celebrità e perfetti sconosciuti.
Il talento versatile di Guido Gazzilli
Questa la miscela del libro di Gazzilli, che dimostra di avere un talento versatile e una particolare propensione per il ritratto, che pratica senza frapporre filtri tra sé e i suoi soggetti per realizzare immagini che si adattano perfettamente sia a una fanzine stampata in Risograph sia alle pagine patinate di una rivista di moda. Non per puro caso è rappresentato dall’agenzia Contrasto, un’istituzione che non ha bisogno di introduzioni, e i suoi scatti e servizi editoriali sono stati pubblicati da testate quali Der Spiegel, Internazionale, New York Times, Guardian, GQ, Rolling Stone, Vanity Fair, L’Uomo Vogue. Inoltre, sono vari i marchi di streetwear e le case dell’alta sartoria con cui ha collaborato: Adidas, Nike, Fred Perry, Fendi, Valentino, Gucci. Per cui ha tutte le carte in regola per diventare un fotografo italiano di consolidata fama mondiale e il libro che ha appena pubblicato lo rende chiaro più di qualsiasi lettera di presentazione.
Home is Home (All Alone)
Titolo Home is Home (All Alone)
Formato 16,5×24,6cm
Pagine 184
Lingua inglese
Prezzo 44 euro
Editore kehrerverlag.com