Roma
Dal 24 febbraio al 1° aprile 2023
Via degli Zingari è il titolo della mostra di Tano D’Amico in programma dal 24 febbraio al 1° aprile presso Libri Necessari, libreria antiquaria che ha sede nell’omonima via di Roma.
Si tratta di una strada nel cuore dello storico rione Monti lungo la quale ci si imbatte in una lapide commemorativa del comune sterminio patito da Rom Sinti e Camminanti e dal popolo ebraico “ad opera della barbarie genocida del nazifascismo”.
Tano D’Amico si confronta da sempre con le questioni storiche, dall’antichità sino al Ventesimo secolo, nonché con la storia dell’arte e della fotografia. I suoi libri, infatti, almeno a partire da Di cosa sono fatti i ricordi (edito da Postcart nel 2011), sono concepiti come dei taccuini in cui le immagini si alternano a pagine di solo testo, di riflessione sulle metamorfosi della realtà sociale e culturale.
L’ultimo di questi taccuini, il terzo pubblicato con Mimesis Edizioni, ha per titolo Orfani del vento. L’autunno degli zingari. Il fotografo rilegge e riscrive un nucleo significativo del proprio archivio, a cui in passato aveva già dedicato due pubblicazioni: Zingari. Fotografie di Tano D’Amico (Marcello Baraghini Editore, 1988) e Il giubileo nero degli zingari (Editori Riuniti, 2000).
Tano D’Amico: le fotografie che raccontano la vita dei Rom vissuta insieme a loro
L’incontro con i Rom e dunque il primo nucleo di fotografie a loro dedicate risalgono ai primissimi anni Ottanta del secolo scorso. Ma nelle stampe fotografiche pubblicate nel libro, così come in quelle esposte in mostra (stampe sempre analogiche), accanto al suo nome Tano D’Amico ha preferito non scrivere luogo e anno dello scatto. Il risultato è un insieme di visioni e composizioni in cui, al di là degli scenari attraversati (per lo più desolati, spesso drammatici) e delle figure ritratte (soprattutto donne e bambini), l’occhio del fotografo pare accordato su una persistente nota di struggimento.
Fotografia di strada “ai margini” di Roma e del mondo
Dai suoi primi scatti fino ad oggi, Tano D’Amico ha scelto di mettere a fuoco gli attori più marginalizzati della scena sociale (disoccupati, senza-casa, malati mentali, detenuti, immigrati, donne, studenti, operai) e di raccontare con continuità le battaglie dei diversi movimenti che contestano l’ordine su cui si regge il mondo in cui viviamo.
Roma è stata ed è tutt’ora la protagonista della fotografia di strada di Tano D’Amico, che nel corso di più cinquant’anni ha raccontato soprattutto la vita di chi vive ai margini della città storica: da Tor Bella Monaca a Casalbruciato, da Magliana a San Basilio, da Primavalle a Rebibbia.
Anche lontano dalla capitale, Tano D’Amico ha seguito da vicino i passaggi più intensi e anche drammatici della nostra storia (dal colera a Napoli del 1972 all’occupazione della FIAT a Torino nel 1980 alla morte di Carlo Giuliani a Genova nel 2001) e ha continuato ad avvicinare e a mettere a fuoco un’umanità per lo più ignorata o deformata dal sistema dei media.
Nei viaggi e negli incontri fuori dall’Italia (da Francoforte a Gerusalemme, da Mogadiscio a New York), nei fotogrammi nati dal confronto diretto con gli urti della storia (l’Irlanda della guerra civile, la Grecia dei colonnelli, la Spagna franchista, il Portogallo della Rivoluzione dei garofani, la guerra in Bosnia, il conflitto in Palestina, la resistenza in Chiapas) si riconosce in maniera esemplare la sua vocazione di “fotografo di strada”.
Qualcosa in più su Tano D’Amico
Tano D’Amico nasce nel 1942 nell’isola siciliana di Filicudi, ma a sette anni si trasferisce a Milano. Frequenta la facoltà di scienze politiche alla Cattolica, ma dopo il servizio militare si trasferisce a Roma, già in pieno fermento sociale nei mesi che precedono il fatidico ’68. La partecipazione attiva ai movimenti lo conduce, quasi suo malgrado, sul difficile sentiero della fotografia: i compagni riconoscono l’originalità del suo sguardo, e il fotografo sceglie di condividere il loro impegno in giornali e riviste come Potere Operaio, Ombre Rosse, e soprattutto Lotta Continua, con cui collaborerà fino alla definitiva chiusura del quotidiano. Successivamente, le sue immagini troveranno spazio anche sull’altra storica testata della nuova sinistra italiana, il manifesto.
Oltre che sulla stampa quotidiana e periodica, ha pubblicato le proprie fotografie in numerosi libri, firmandone una trentina come autore delle immagini, ma sempre più spesso anche dei testi. Nella collana Sguardi e visioni di Mimesis Edizioni sono apparsi, a partire dal 2020, tre titoli: Fotografia e destino, Misericordia e tradimento e Orfani del vento.
L’archivio di Tano D’Amico non è stato ancora adeguatamente valorizzato dalle istituzioni culturali italiane, mentre da diversi anni figura nelle collezioni di Beinecke Library dell’università di Yale. Alla catalogazione, alla promozione e alla vendita delle sue stampe fotografiche e dei suoi libri del passato si dedicano lo studio bibliografico Arengario e s.t. foto libreria galleria.
Alla mostra, curata da Matteo Di Castro di s.t. foto libreria galleria, si accompagnano due testi di Michela Becchis e Christian Raimo. La sera dell’inaugurazione, il 24 febbraio, a partire dalle 18, Tano D’Amico firmerà copie del suo nuovo libro Orfani del vento. L’autunno degli zingari.
Tano D’Amico. Via degli Zingari
- A cura di Matteo Di Castro
- Libreria Libri Necessari, Via degli Zingari, 22/A (RM)
- dal 24 febbraio al 1° aprile 2023
- lunedì-venerdì, 9-18; sabato, 9-19
- ingresso gratuito
- librinecessari.it