La scorsa estate il versatile Produttore cinese ha lanciato uno smartphone di fascia alta, ufficialmente non commercializzato in Italia, il 12S Ultra. Il comparto fotografico è di prim’ordine, con un sensore Sony da 50,3 megapixel (in taglia 13,1×8,9mm) e ottica principale equivalente a 23mm f/1,9. Marchiato Leica in più punti, lo smartphone dispone anche di due ulteriori moduli fotografici con sensori di dimensioni inferiori e ottiche da 13mm e 120mm rispettivamente. Il tutto è annegato in un’area circolare in evidente rilievo, a sua volta contornata da una piastra quadrata. Un design bizzarro che trova spiegazione nel prototipo svelato qualche giorno fa, il 12S Ultra Concept. Sviluppato in parallelo al modello di serie, questo “mostro” ha un sensore, sempre da 13,1×8,9mm, in bella vista al centro del modulo, ovviamente protetto da un vetro antigraffio. Il CMOS Sony ha letteralmente sfrattato gli altri moduli fotografici verso il bordo della struttura.
Il prototipo Xiaomi 12S Ultra Concept permette di fotografare con obiettivi dotati di innesto Leica M tramite un adattatore che si applica al dorso dello smartphone.
Il sensore destinato a ricevere le immagini provenienti dall’ottica esterna è un CMOS fabbricato da Sony e in taglia 13,1×8,9mm: il fattore di moltiplicazione della focale 2,73x obbligherebbe a utilizzare un 9mm per avere una focale effettiva di 24mm (angolo di campo di 84° sulla diagonale).
L’anello che protegge l’area circolare in rilievo può essere rimosso lasciando visibile una baionetta cui collegare un adattatore che a sua volta permette l’innesto di un’ottica con innesto Leica M.
I facili entusiasmi che possono nascere da una notizia del genere si scontrano, però, con considerazioni pratiche e ottiche. Quale sarebbe il corredo di un fotografo che intendesse utilizzare lo smartphone Xiaomi come corpo macchina cui collegare i propri obiettivi? Avrebbe, crediamo, comunque bisogno di una borsa, facendo svanire il sogno di una fotocamera di alta qualità davvero tascabile. E poi, cosa accadrebbe all’arrivo di una chiamata? Vi immaginate con un simile “Frankenstein” all’orecchio? Del resto, l’idea di aggiuntivi ottici, anche complessi, da fissare in qualche modo agli smartphone non è inedita, anche se in questo caso l’applicazione diretta di un’ottica esterna, che non sfrutti quella incorporata nello smartphone, sarebbe certamente all’origine di una maggiore qualità di immagine.
Il video diffuso da Xiaomi per esaltare le proprie capacità progettuali e realizzative che hanno preso forma nel prototipo 12S Ultra Concept. Molti, però, si augurano che non vengano realmente impiegati gli utensili visibili al trentesimo secondo del filmato.
E a tal proposito, non possiamo trascurare il fatto che il sensore del prototipo Xiaomi, sebbene di dimensioni “generose” in ambito smartphone, impone comunque un fattore di moltiplicazione della focale pari a 2,73x: un 35mm equivale quindi a 95mm e per avere un vero grandangolare da 24mm bisognerebbe ricorrere, tanto per fare un esempio, a un Laowa 9mm f/5,6 che da solo costa come lo smartphone 12S Ultra (per non parlare delle costosissime ottiche Leica M originali che, per l’alleanza commerciale esistente, Xiaomi mostra abbinate al suo prototipo).
Il Concept, come ammette la stessa Casa cinese, è quindi un puro esercizio di stile, anche se di alto livello.