Torino
Dal 16 ottobre 2024 al 2 febbraio 2025
La mostra Tina Modotti. L’opera arriva a Torino, nelle sale di CAMERA – Centro Italiano per la Fotografia. I nostri lettori più affezionati ricorderanno che l’esposizione è già stata oggetto di un articolo pubblicato su fotocult.it il 21 settembre 2023 e di una puntata di FOTO Cult ON AIR in cui il curatore, Riccardo Costantini, raccontava nel dettaglio la prima tappa, presentata presso Palazzo Roverella di Rovigo.
Tina Modotti. L’opera comprende trecento immagini che documentano la breve quanto straordinaria attività di una delle più grandi fotografe del XX secolo: Assunta Adelaide Luigia Saltarini Modotti, detta Tina. Nata a Udine nel 1896 e migrata con la famiglia prima in Austria e poi in America, Modotti approdò a Hollywood poco più che ventenne, recitò in alcuni film muti e si appassionò di fotografia, complice l’incontro con il fotografo Edward Weston.
Dalle nature morte alla fotografia documentaria
Con il fotografo americano Edward Weston, Modotti raggiunse il Messico e affinò tecnica e stile, realizzando fotografie immediate e libere da virtuosismi, senza rinunciare alla sperimentazione. Dopo un iniziale interesse per le nature morte, la fotografa orientò il proprio interesse verso l’essere umano e la documentazione antropologica e sociale. Propensa alle cause dei più deboli e mossa da un’impellente necessità di azione, nel 1927 Modotti aderì al partito comunista messicano.
Tina Modotti: una vita intensa
Attrice, modella, attivista, autrice di saggi, pittrice e fotografa, la vita di Tina Modotti è stata scandita da continui cambiamenti fino alla morte nel 1942 in Messico, luogo al quale la sua vita e la sua produzione sono indissolubilmente legate. La mostra si concentra sull’intensità della produzione della fotografa piuttosto che sulla sua biografia ricca di eventi vissuti a cavallo tra due guerre, in otto Paesi, parlando cinque lingue differenti, intessendo relazioni con personaggi come Diego Rivera, Frida Kahlo, Dorothea Lange e Roubaix de l’Abrie Richey (Robo), pittore e poeta divenuto suo marito.
La vasta produzione fotografica di Tina Modotti
Le fotografie esposte a Torino provengono da ricerche e prestiti da ben trentadue archivi in giro per il mondo (da Honolulu a San Francisco, da Città del Messico a Mosca, da Udine a Canberra) e raccontano la poliedricità, le peculiarità artistiche, l’indole curiosa, partecipe e libera di Modotti, che nel corso di una breve ma intensa carriera è riuscita a catturare in ritratti di vita quotidiana l’intensità e i contrasti dei mondi che ha attraversato, raccontando l’ingiustizia, il lavoro, l’attivismo politico, la povertà, le contraddizioni del progresso e del passaggio alla modernità.
Qualcosa in più su Tina Modotti
Tina Modotti (Udine, 1896 – Città del Messico, 1942), cresciuta in una famiglia operaia e politicamente impegnata, trascorse l’infanzia tra l’Italia e l’Austria. Il suo primo contatto con la fotografia avvenne in giovane età, a Udine, frequentando lo studio dello zio Pietro Modotti. Nel 1913, si trasferì a San Francisco per raggiungere il padre e la sorella, emigrati negli Stati Uniti alcuni anni prima e lavorò come sarta e modista, per poi avvicinarsi al mondo artistico e teatrale, partecipando agli spettacoli realizzati nei teatri di Little Italy. Conobbe e sposò il pittore e poeta Roubaix de l’Abrie Richey e si trasferì a Los Angeles, iniziando una breve carriera come attrice cinematografica a Hollywood.
Dopo la morte prematura del marito, nel 1922, Modotti si avvicinò definitivamente alla fotografia grazie all’influenza del celebre fotografo Edward Weston: con lui iniziò una relazione e si trasferì in Messico nel 1923, dove si dedicò alla documentazione della vita del popolo messicano. Il suo lavoro si distinse per lo sguardo sensibile e appassionato, conquistò l’ammirazione della comunità artistica del tempo e le valse amicizie con artisti e intellettuali protagonisti del Rinascimento messicano, come Diego Rivera e Frida Kahlo. Contemporaneamente Modotti si dedicò alla causa politica, iscrivendosi al partito comunista e partecipando a diverse iniziative sociali.
La fotografa ebbe una relazione con l’attivista cubano Julio Antonio Mella, finita tragicamente con la sua uccisione nel 1929. Ritenuta complice dell’omicidio, messa al bando del partito comunista e accusata di complotto contro il Presidente messicano, Modotti fu espulsa dal Paese nel 1930. Nei mesi precedenti, temendo l’esilio, aveva organizzato la sua unica mostra personale presso la Biblioteca dell’UNAM, a Città del Messico, inaugurata il 3 dicembre del 1929.
Durante gli anni Trenta, Modotti visse tra Berlino, Mosca e Parigi, dove continuò a dedicarsi all’attivismo politico al fianco del militante comunista Vittorio Vidali. Partecipò alla guerra civile spagnola come membro del Soccorso Rosso, organizzando centri di trasfusione per i combattenti antifascisti. Dopo la caduta della Repubblica spagnola nel 1939, Modotti si rifugiò in Francia e successivamente tornò in Messico, dove morì per un malore improvviso, la notte tra il 5 e il 6 gennaio 1942.
Tina Modotti. L’opera raccoglie materiali inediti, video, riviste, documenti, ritagli di quotidiani, ritratti dell’artista e fotografie che ricostruiscono la prima e unica esposizione che Tina Modotti realizzò nel 1929. La mostra include anche un percorso di opere visivo-tattili accompagnate da audiodescrizioni che approfondiscono lo stile e la storia. La selezione comprende sia alcune delle immagini più note, sia alcuni scatti meno conosciuti del lavoro dell’autrice.
L’esposizione è promossa da Fondazione Cassa di Risparmio di Padova e Rovigo e realizzata in collaborazione con Cinemazero ed è accompagnata da un catalogo edito da Dario Cimorelli Editore.
Qui sopra la puntata di FOTO Cult ON AIR dedicata alla prima tappa dell’esposizione Tina Modotti. L’opera. Il curatore, Riccardo Costantini, racconta la mostra.
Tina Modotti. L’opera
- A cura di Riccardo Costantini
- CAMERA – Centro Italiano per la Fotografia, via delle Rosine, 18 – Torino
- dal 16 ottobre 2024 al 2 febbraio 2025
- lun-dom 11-19, gio 11-21
- intero 12 euro, ridotto 8 euro
- camera.to
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