Sony ha presentato tre nuovi obiettivi grandangolari (due fissi e uno zoom), creati specificamente per le sue mirrorless con sensore formato APS-C e con innesto E: si tratta dei Sony E 11mm f/1,8, E 15mm f/1,4 G ed E 10-20mm f/4 PZ G, obiettivi che si fanno notare per la luminosità, la straordinaria compattezza e la leggerezza e che sono pensati per risultare “agili” tanto nella fotografia quanto nel video. Il loro arrivo sul mercato potrebbe anticipare quello di una nuova mirrorless Alfa di fascia alta con sensore da 23,6×15,6mm (APS-C), attesa ormai da diverso tempo. Il Sony E 11mm f/1,8 (600 euro) è il più grandangolare dei nuovi arrivati: equivale a un 16mm su formato pieno ed è quindi particolarmente adatto per la ripresa di architettura, di paesaggio anche in condizioni di scarsa luce ambiente e per la realizzazione di videolog. Lungo appena 6,6cm e largo circa 5,8, pesa solo 181g e accetta filtri da 55mm di diametro; è costruito prevalentemente in plastica (al pari degli altri due modelli annunciati in contemporanea), ma con l’innesto in metallo, e integra un diaframma a 7 lamelle oltre a due motori lineari per la messa a fuoco automatica, annunciati come estremamente reattivi e silenziosi. Lo schema ottico prevede l’impiego di ben 12 elementi, 3 dei quali in vetro ED a bassissima dispersione; sono sigillati all’interno di un barilotto tropicalizzato che, oltre al commutatore AF/MF ospita anche il pulsante di blocco della messa a fuoco personalizzabile.
INGOMBRI AL MINIMO Passando al 15mm f/1,4 “classe G” (850 euro), che in virtù del fattore di moltiplicazione 1,5x introdotto dal sensore di taglia APS-C equivale a 22,5mm, è invece impreziosito dalla ghiera per la regolazione manuale del diaframma. In questo caso sono 13 gli elementi raccolti in 12 gruppi, due dei quali a bassa e bassissima dispersione. Anche in questo caso la messa a fuoco automatica (ma pure quella manuale, con azionamento di tipo ride-by-wire) è attuata da una coppia di motori lineari, ed è possibile a partire da 17cm (distanza cui corrisponde un rapporto di ingrandimento di 0,15x). Siamo nuovamente di fronte a un’ottica che in relazione al formato di destinazione, alla focale e alla luminosità risulta assolutamente compatta e leggera: 69,5mm di lunghezza e 66,6 di diametro per un peso complessivo di appena 219 grammi. Punta, infine, alla massima flessibilità senza rinunciare né alla compattezza (69,8 x 55mm), né al peso piuma (178g), lo zoom motorizzato 10-20mm f/4 G (850 euro); è più leggero di circa il 20% rispetto al predecessore 10-18mm e, attualmente, in fatto di ingombri non ha rivali tra gli zoom grandangolari motorizzati di pari luminosità. Abbraccia le focali 15-30mm equivalenti su formato pieno, selezionabili non solo azionando la ghiera principale sul barilotto, ma pure agendo sul cursore incastonato sul fianco dell’ottica. Il suo schema ottico è composto da 11 elementi raccolti in 8 gruppi, ancora una volta mossi da una coppia di motori lineari ad azionamento elettromagnetico. La distanza minima di messa a fuoco è, in questo caso, di 0,2m in AF (con un ingrandimento massimo di 0,14x) e tra 0,13 e 0,17m (in base alla focale selezionata) in MF, con un ingrandimento massimo che in questo caso raggiunge 0,18x.