Mentre tutte le aziende inseguono record di compattezza e leggerezza, spesso ricorrendo alle correzioni digitali per ovviare ai compromessi ottici, Sigma annuncia un obiettivo che va in tutt'altra direzione. Il nuovo 28-45mm F1.8 DG DN Art è il primo zoom full frame con questa luminosità e raggiunge il primato senza curarsi troppo di peso e ingombro.
I possessori di mirrorless full frame Sony, Panasonic, Leica o Sigma disposti a spendere 1.499 euro per uno zoom standard a escursione ridotta e a portarsi dietro 1 chilogrammo di vetri speciali, leghe metalliche e materiali compositi evoluti, leggano quanto segue.
Sigma annuncia oggi il primo zoom per fotocamere full frame con innesto Sony E o L-Mount con luminosità F1.8 (ancora una delusione, quindi, per “nikonisti” e “canonisti”). Si tratta del 28-45mm F1.8 DG DN Art e sarà disponibile dal prossimo 20 giugno.
La luce non è gratis, la qualità neanche: ecco il compromesso da accettare
Sigma non è nuova a zoom superluminosi, avendo già stupito negli anni passati con un 18-35mm F1.8 e un 50-100mm F1.8 destinati, però, alle reflex con sensore APS-C, oltre che con un 24-35mm F2 per reflex full frame.
Il Costruttore di ottiche universali non è comunque afflitto da manie di gigantismo: con la serie I Contemporary ha più volte dimostrato di saper prestare attenzione alle moderne esigenze di compattezza e leggerezza estreme, anche se – come tutti – in tali casi ha dovuto far ricorso alla correzione digitale delle aberrazioni che inevitabilmente affliggono gli schemi ottici molto compressi.
Non è il caso del nuovo nato: il 28-45mm F1.8 DG DN Art fa parte senza tentennamenti di quella serie di ottiche con cui Sigma vuole dimostrare il proprio potenziale, indirizzandosi a fotografi e videomaker professionisti o dilettanti “evoluti”.
Le promesse del nuovo Sigma 28-45mm F1.8 DG DN Art
La gamma di focali coperte dallo zoom è ristretta e va dal moderato grandangolare al classico normale, appena accorciato (tradizionalmente la focale standard per il full frame è riconosciuta nel 50mm).
La scelta di tenere a freno il rapporto tra gli estremi focali è stato dettato dall’intenzione prioritaria di produrre uno zoom con qualità pari se non superiore a quella delle ottiche fisse di luminosità simile. Sigma, durante la presentazione, ha mostrato in parallelo i test MTF dei propri 24mm F2 e 50mm F2 con quelli del nuovo zoom a 28mm e 45mm e, stando a tali grafici, il 28-45mm prevarrebbe. Inutile dire che chiederemo all’importatore italiano di fornirci dei campioni per eseguire i nostri classici test.
Sebbene Sigma abbia ottimizzato l’ottica a monte, il nuovo zoom è comunque compatibile con i vari strumenti di ottimizzazione digitale in camera e in post-produzione (per aberrazioni cromatiche laterali, distorsione e caduta di luce ai bordi).
Sotto la pelle del Sigma 28-45mm F1.8 DG DN Art
Dal punto di vista ottico, il nuovo zoom sfoggia uno schema composto da 18 lenti in 15 gruppi; 5 lenti sono di tipo SLD e 3 a superficie asferica. Sigma dichiara che i movimenti zoom, interni e quindi senza influenza sulle dimensioni dell’ottica, si basano su gruppi di lenti flottanti, assicurando una costanza di resa inedita a qualsiasi focale.
Il diaframma è composto da 11 lamelle a profilo curvo.
Strutturalmente, come accennato, lo zoom si presenta davvero massiccio. Lungo poco più di 15cm, pesa poco meno di 1000 grammi, con minime differenze su entrambi i fronti a seconda dell’innesto. Il diametro è invece lo stesso, ossia 87,8mm, con un passo filtri di 82mm.
Il corpo dell’ottica, che è resistente alle infiltrazioni di polvere e umidità, è dotato di due pulsanti personalizzabili, con funzioni che dipendono dal corpo macchina utilizzato. Il paraluce è di serie.
Tre ghiere piuttosto "flessibili" e un motore AF pronto a correre
Come tutte le più recenti realizzazioni di alta gamma, anche questo zoom è dotato di tre ghiere, quella frontale per il fuoco, la mediana per la focale e la più vicina all’innesto per i diaframmi. Quest’ultima ha click disattivabili per le riprese video e può essere posizionata su A per gestire le aperture direttamente dal corpo macchina. A proposito invece della ghiera del fuoco, la versione L-Mount permette di scegliere tra risposta lineare e non lineare e di selezionare l’arco di rotazione tra 90° e 720°.
Che si operi in fuoco manuale o automatico, il lavoro viene svolto da un motore denominato HLA (High-response Linear Actuator) che dovrebbe sostenere le raffiche più feroci dei moderni corpi macchina (soprattutto Sony), mantenendosi completamente silenzioso e sempre preciso.
Notevole la minima distanza di messa a fuoco, 30cm, che alla focale massima consente un rapporto di riproduzione rispettabile, pari a 1:4. Considerata la focale e la luminosità, oltre al formato pieno cui l’ottica è destinata, sarà in grado di generare un evidente stacco dei piani. Anche del bokeh faremo un’attenta analisi.
Come già anticipato in apertura, il nuovo Sigma 28-45mm F1.8 DG DN Art sarà disponibile con innesti Sony E e L-Mount al prezzo suggerito al pubblico di 1.499 euro.
Qui ulteriori informazioni.
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