
Diaframma ed euro: quando uno zero-virgola ha la sua importanza
Dopo la comparativa condotta sui mediotele Sony, è la volta degli 85mm targati Nikon. La Casa giapponese ha due obiettivi a focale fissa dedicati al ritratto con questa popolarissima focale, ma a differenza di Sony, che alla versione relativamente economica con luminosità f/1,8 affianca il G Master f/1,4, Nikon sfoggia un 85mm con luminosità massima f/1,2. E da qui derivano tante conseguenze, la prima relativa al prezzo. Il Nikkor Z 85mm f/1.8 S costa, anche alla luce dell’offerta in corso, 869 euro, mentre per il Nikkor Z 85mm f/1.2 S servono ben 3.399 euro: oltre 1.200 più del “collega” professionale marchiato Sony. Il motivo è presto detto: al di là dell’inflazione, che negli anni compresi tra il lancio del G Master e quello del Nikkor ha eroso il potere d’acquisto dei nostri soldi, la differenza tra f/1,2 e f/1,4 è notevole. Tra i due valori infatti corre circa mezzo stop, e tale differenziale quando si ha a che fare con ottiche superluminose vuol dire costi elevatissimi per mantenere le prestazioni alte anche ai bordi e a tutta apertura.
La differenza di luminosità tra il massiccio Nikkor Z 85mm f/1,2 e il fratellino f/1,8 è invece di circa 1,3 stop, e da qui deriva il rapporto 4:1 tra i prezzi dei due. Chiarite le questioni economiche, passiamo alla sostanza.
Indice dei contenuti
Nikkor Z 85mm: il confronto strutturale
Anche a un primo sguardo, la differenza tra i due mediotele appare abissale. Il Nikkor f/1,2 è lungo oltre 14cm e pesa 1.160 grammi, mentre la versione f/1,8 non arriva a 10cm di lunghezza e pesa meno di mezzo chilogrammo. Il diametro del passo filtri è altrettanto eloquente: il professionale da ritratto ne accetta da 82mm, mentre il più abbordabile 85mm f/1,8 ha un passo da 67mm.

Anche l’estetica è profondamente diversa: il professionale ha un profilo a sezioni dal diametro crescente, ha l’anello di controllo a sé stante, posizionato nei pressi dell’innesto (questo anello può svolgere tre funzioni selezionabili via menu: compensazione dell’esposizione, variazione della sensibilità ISO o dei diaframmi), un pulsante L-Fn personalizzabile, una ghiera di messa a fuoco gommata di dimensioni discrete ma non eccezionali e una fascia, sempre gommata, in posizione avanzata che ha funzioni estetiche ed ergonomiche, aumentando il grip.
Il compatto 85mm f/1,8 ha invece un aspetto sostanzialmente cilindrico, appena svasato all’estremità, non ha il pulsante L-Fn né l’anello di controllo, ma le funzioni di quest’ultimo possono essere svolte dall’ampia ghiera di messa a fuoco metallica purché l’obiettivo si trovi in autofocus, altrimenti svolgerà prevedibilmente la sua funzione nativa.
I mediotele Nikkor 85mm sotto la pelle
L’85mm f/1,2 ospita nel suo schema ottico, composto da 15 lenti, ben due elementi asferici e uno a dispersione extra bassa (ED), mentre il più economico 85mm f/1,8 fa sfoggio di “sole” due lenti a dispersione extra bassa.
Nel mediotele f/1,2 è più complessa anche la struttura del diaframma, composto da 11 lamelle; quello del teleobiettivo più economico è composto da 9 lamelle. In entrambi i casi, il profilo delle lamelle è curvo per assicurare una conformazione più possibile circolare anche ai diaframmi medi.
I due teleobiettivi sono accomunati anche dalla presenza di guarnizioni di tenuta contro l’infiltrazione di polvere e umidità.







Entrambe le ottiche si affidano a motori passo-passo per attuare la messa a fuoco e hanno mostrato una buona reattività sul campo; il ronzio è lieve, ma percettibile in luoghi molto silenziosi.
In video, l’autofocus del Nikkor Z 85mm f/1,8 S ha mostrato qualche tentennamento in più rispetto al fratello maggiore.
Quest’ultimo si ferma a 85cm dal piano focale, mentre il tele più economico scende fino a 80cm, fatto da cui deriva un rapporto di riproduzione che lo vede leggermente avvantaggiato.
Schede tecniche a confronto
Nikkor Z 85mm F1.8 S | Nikkor Z 85mm F1.2 S | |
Prezzo | 869 € | 3.399 € |
F/ max | 1,8 | 1,2 |
F/ min | 16 | 16 |
Schema ottico | 12/8 | 15/10 |
Angolo di campo | 28° 30′ (19° su APS-C) | 28° 30′ (19° su APS-C) |
Min. distanza m.a.f. | 0,8m | 0,85m |
Ingr. max. | 1:8,3 | 1:9,1 |
Lamelle | 9 | 11 |
Diam. filtri | 67mm | 82mm |
Paraluce | Sì (HB-91) | Sì (HB-106) |
Dim. DxL | 75x99mm | 102,5×141,5mm |
Peso | 470g | 1.160g |


Nikkor Z 85mm f/1,8 S e 85mm f/1,2 S: la nitidezza
Le curve di resa dei due obiettivi sono pressoché sovrapponibili, quindi partono benissimo al centro, un po’ meno ai bordi, e un paio di stop di chiusura del diaframma le porta ai rispettivi livelli massimi, per poi declinare a causa della diffrazione.
Il Nikkor superluminoso, però, compie questo percorso su una “rotta” più alta: al centro è ottimo a f/1,2 ed eccellente a f/2,8 mentre l’85mm f/1,8 inizia con un “molto buono” e a f/2,8 è “solo” ottimo.
Ai bordi il mediotele professionale è ottimo a f/2,8 mentre al fratello minore attribuiamo questo giudizio a f/4.
Entrambi gli obiettivi si mantengono alla massima resa fino a f/5,6, già a f/8 si inizia a notare la diffrazione che ci fa sconsigliare i diaframmi più chiusi se non indispensabili.
Irrilevanti le aberrazioni cromatiche assiali su entrambi i mediotele.
La nitidezza al centro del Nikkor Z 85mm f/1,8 S
La nitidezza al centro del Nikkor Z 85mm f/1,2 S
La nitidezza ai bordi del Nikkor Z 85mm f/1,8 S
La nitidezza ai bordi del Nikkor Z 85mm f/1,2 S
Le aberrazioni cromatiche assiali
Come ben sa chi ci segue, le aberrazioni cromatiche assiali, a differenza di quelle laterali, non sono correggibili in post-produzione: ci fa piacere quindi che i progettisti Nikon abbiano corretto molto bene i due obiettivi sotto questo aspetto. Non si notano infatti significative frange verdi o magenta nei passaggi ad alto contrasto fuori fuoco.
Nikkor Z 85mm f/1,8 S
Nikkor Z 85mm f/1,2 S
Il controluce con i due Nikkor 85mm
Il controluce è il banco di prova al quale i due obiettivi Nikkor brillano meno (senza dare scandalo). Ma non è tanto il più economico a soffrire il sole sulla lente frontale quanto il più complesso f/1,2, il cui schema ottico evidentemente presenta maggiori difficoltà per numero di superfici e per diametro delle lenti. Nonostante il trattamento Nano Crystal Coat, presente in entrambe le ottiche, possiamo quindi assistere nei controluce più arditi alla comparsa di immagini fantasma e, nel caso del Nikkor 85mm f/1,2, a un calo di contrasto piuttosto evidente. Si noti che per “controluce ardito” non intendiamo il semplice includere la sorgente di luce nell’inquadratura, ma anche far sì che i suoi effetti si staglino su soggetto molto meno luminosi. In condizioni diverse e meno severe di queste, quasi tutti gli obiettivi moderni tengono botta, inducendo i tester meno esperti a promuovere a pieni voti l’esemplare in prova.


Il bokeh dei due Nikkor Z 85mm
I due confronti che precedono e seguono queste righe valgono più di mille parole per definire il bokeh o lo sfocato dei due obiettivi. C’è sicuramente una questione quantitativa, legata alla diversa apertura relativa dei due mediotele. Ma ce n’è anche una qualitativa: il superluminoso produce uno sfocato pastosissimo e immediato, lasciando nitido solo il piano di messa a fuoco, mentre il mediotele f/1,8 appare più descrittivo anche a f/1,8. Entrambi, comunque, mostrano “occhi di gatto” abbastanza evidenti agli angoli a tutta apertura, fenomeno che scompare diaframmando.
Un altro confronto sul bokeh
Questo è un esempio scolastico di come l’uso del diaframma sia funzionale al rapporto tra piano nitido e sfondo, consentendoci di graduare la riconoscibilità del contesto. Al di là di questa nota didattica, abbiamo disattivato qui come in altri banchi di prova lo scorrimento automatico degli ingrandimenti per permettervi di comparare le ottiche ai vari diaframmi. Se anche in questo caso ritroviamo il bokeh extra-morbido del superluminoso a f/1,2, notiamo però come ai diaframmi medi i due obiettivi siano pressoché indistinguibili. Questo è di consolazione per chi dovesse “accontentarsi” del Nikkor 85mm f/1,8 S: il suo sfocato è gradevolissimo a tutta apertura e resta tale anche ai diaframmi medi, nonostante il diaframma sia meno frazionato di quello incorporato nel modello f/1,2 (9 lamelle contro 11).

Nikkor Z 85mm f1,8 S
Nikkor Z 85mm f1,2 S
Nikkor Z 85mm f/1,8 S e Z 85mm f/1,2 S: distorsione e caduta di luce ai bordi
La distorsione è in entrambi i casi conformata a cuscinetto, ma è di entità trascurabile. Chi si dedica alla fotografia architettonica o di paesaggio urbano può correggerla in JPG tramite la fotocamera o con un click in post-produzione senza effetti negativi sulla risoluzione.
Più evidente la caduta di luce ai bordi in entrambi i mediotele. Quello più economico fa misurare circa 1,5EV di oscuramento negli angoli a f/1,8 e 0,85EV a f/2,5.
Il Nikkor 85mm f/1,2 fa leggermente peggio, con 1,7EV a tutta apertura e 1,05 a f/1,6. Ma non dimentichiamo che parte, per l’appunto, da f/1,2: tant’è che a f/1,8 l’oscuramento è inferiore a 1EV mentre a tale valore il mediotele più economico supera 1,5EV.
Distorsione a confronto
Caduta di luce ai bordi Nikkor Z 85mm f/1,8 S
Caduta di luce ai bordi Nikkor Z 85mm f/1,2 S
Nikkor Z 85mm f/1,8 S e Z 85mm f/1,2 S: il focus breathing
Il banco di prova del focus breathing ci dà l’occasione per commentare l’autofocus: entrambi i mediotele sono apparsi molto reattivi in modalità fotografica. Il loro motore lavora anche in manual focus e la sua azione è ampiamente gestibile tramite menu della fotocamera (angolo di rotazione, da 90° a 720°, e risposta, lineare o non-lineare).
In video preferiamo la risposta dell’AF del Nikkor 85mm f/1,2 perché non mostra alcuna indecisione negli stop, in particolare alle brevi distanze. Nella clip relativa al mediotele f/1,8 si può notare un “rimbalzo” quando il fuoco torna sul gimbal in primo piano.
Venendo quindi al focus breathing, il respiro è presente in entrambi. Forse appare leggermente meno evidente nella versione f/1,2 perché lo sfondo, a tutta apertura, si sfoca talmente da farci perdere i punti di riferimento.
Nikkor Z 85mm f/1,8 S
Nikkor Z 85mm f/1,2 S
Nikkor Z 85mm f/1,8 S e Z 85mm f/1,2 S: il verdetto
Il Nikkor Z 85mm f/1,2 S è un gigante della fotografia di ritratto (e non solo). Grosso e robusto, tutto sommato ha anche un’estetica gradevole… Ma è piuttosto pesante e ingombrante: non è insomma l’obiettivo da mettere nella borsa “perché non si sa mai”. È un tele per chi fa della fotografia di ritratto la propria professione. Per questi fotografi non diciamo che sia un “must”, ma di certo una scelta fortemente consigliata. Ha un bokeh a dir poco poetico, pittorico, burroso e chi più ne ha più ne metta. È diverso dal Nikkor Z 135mm f/1,8 S Plena di cui abbiamo recentemente eseguito il test. Lo sfocato che genera l’85mm f/1,2 è molto più soffice ed etereo, meno protagonista; crea una transizione tra il piano nitido e quello fuori fuoco che raramente ci è capitato di riscontrare.
E riesce in questo senza rinunciare alla nitidezza, che è molto elevata anche a tutta apertura. Gli angoli estremi sono un po’ morbidi, se vogliamo definirli così, ma già a f/2,8 la resa è eccellente a tutto campo. Soffre un po’ in controluce, di certo il suo punto più debole.
Ben controllato per caduta di luce ai bordi e distorsione, ha anche un AF rapido e preciso e un’eccellente vocazione al video.

Veniamo al Nikkor Z 85mm f/1,8 S: meccanicamente è più semplice del fratellone, ma appare altrettanto affidabile e robusto. Per nitidezza si pone su un gradino inferiore, richiedendo uno stop di chiusura in più per raggiungere l’eccellenza, ma che la raggiunga è di per sé una buona notizia.
La quantità di sfocato che genera rispetto al mediotele f/1,2 è certamente inferiore e il bokeh non è neanche altrettanto morbido a tutta apertura. Possiamo dire che per carattere lo sfocato dell’85mm f/1,8 somiglia a quello del Plena, quindi piuttosto descrittivo. D’altro canto, ai diaframmi medi e già a partire da f/2,8, è praticamente indistinguibile dal Nikkor 85mm f/1,2.
Dalla sua il Nikkor 85mm f/1,8 ha una costruzione compatta, leggera e facilmente trasportabile. Un obiettivo che si può “dimenticare” nella borsa insieme agli zoom e da tirare fuori quel giorno in cui siamo in vena di realizzare qualche ritratto speciale.
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