Reggio Emilia
Dall’11 ottobre al 30 novembre 2025
Maurizio Galimberti ha fatto del mosaico di Polaroid la sua cifra stilistica. Il suo approccio sperimentale alla fotografia istantanea l’ha reso celebre in tutto il mondo e il suo nome è ormai sinonimo di una forma d’arte ben riconoscibile. Partendo dall’uso di una Polaroid SX-70 Galimberti ha trasformato uno strumento apparentemente semplice e popolare in un raffinato mezzo di ricerca estetica e concettuale.
La Galleria13 di Reggio Emilia dedica all’artista la mostra Maurizio Galimberti. Il Mosaico del Mondo.
Maurizio Galimberti. Il Mosaico del Mondo
Il titolo dell’esposizione ricalca quello del libro autobiografico del fotografo brianzolo, pubblicato nel 2022 dalla casa editrice Marsilio.
Il volume – di cui scrivevamo nell’anno della sua pubblicazione e di cui consigliamo vivamente la lettura – è una piacevole commistione di aneddoti di vita privata e lavorativa e riflessioni sull’arte e la fotografia che hanno accompagnato Galimberti nel suo percorso di crescita artistica.
La personale Maurizio Galimberti. Il Mosaico del mondo include opere a mosaico scattate in varie parti del mondo e decine di singole Polaroid manipolate dall’artista.
Nella sua pratica fotografica Galimberti decostruisce il soggetto e lo riassembla in una forma nuova, producendone una visione frammentata, ma molto dinamica. Che si tratti di fotografare un volto o uno degli edifici delle sue “amate” città, l’artista lavora per suggerire una nuova percezione del tempo e dello spazio, preferendo un ritratto emotivo a una semplice documentazione oggettiva.
Maurizio Galimberti: un debole per le architetture urbane
“Mi piace molto girare nelle grandi capitali e fotografarne le architetture, che sono magnifiche, soprattutto quelle che partono dal ’900, più fotogeniche rispetto alla mia fotografia”, ha dichiarato più volte Galimberti, che considera le architetture una sorta di “palestra” fotografica in cui trovare di volta in volta una nuova ispirazione e una nuova visione, spesso condizionabili da fattori come il proprio stato d’animo, o la qualità della luce disponibile.
La manipolazione della Polaroid
Galimberti interviene sulle istantanee manualmente, nel breve arco di tempo in cui l’emulsione fotografica è ancora sensibile e malleabile. Utilizza bastoncini, stuzzicadenti o altri strumenti sottili, spesso anche le dita, per incidere, spostare o deformare i pigmenti ancora vivi sotto la superficie. Questo processo, definito manipolazione a caldo, permette all’artista di modellare l’immagine come materia plastica, agendo direttamente sulla sostanza della fotografia, quasi fosse pittura fresca su una tela.
La manipolazione – che non mira alla correzione tecnica, ma alla trasfigurazione soggettiva – rende ciascuna immagine unica e irripetibile.
Maurizio Galimberti. Il Mosaico del Mondo
- Galleria13, via Roma, 34/b – Reggio Emilia
- dall’11 ottobre al 30 novembre 2025
- lun 16-19, mar-mer 10-13/16-18, gio 10-13, ven-sab 10-13/16-19.30. Domenica chiuso
- ingresso gratuito
- galleria13.com
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