Documentare le problematiche ambientali e sociali attraverso nature morte non è cosa comune, eppure è quel che fa il fotografo portoghese António Bernardino Coelho che, nelle sue composizioni pulite, essenziali e coloratissime, prende posizione su questioni globali.
Il fotografo (e ingegnere) portoghese António Bernardino Coelho pone l’accento sulle problematiche ambientali e sociali a livello globale, quali l’errato consumo dei beni alimentari, l’uso sfrenato della plastica, il suo cattivo smaltimento e il conseguente inquinamento, le nuove e le vecchie fonti energetiche e il loro impatto sull’ecosistema. Con la sua fotografia denuncia anche il modo sfrenato e incosciente con cui gli esseri umani esauriscono sempre più velocemente le risorse della Terra. E lo fa in modo originale, perché si serve di un genere, lo still life, comunemente adoperato per enfatizzare la bellezza, proponendo nei suoi scatti i simboli degli argomenti che denuncia. Insomma, l’idea è semplice, ma come scopriremo nell’intervista che segue è la sua applicazione “controintuitiva” a costituirne la forza vincente.
Appassionato di pittura, arrivi alla fotografia nel 2010, dopo un viaggio a Cuba. Come si è evoluta la tua passione per l’immagine, e da chi hai tratto ispirazione?
Durante gli anni del liceo ho sempre avuto gusto per le arti, il disegno e la pittura. Questa passione ha prevalso per un po’ di tempo, anche se ho finito per studiare ingegneria elettrica, branca nella quale lavoro indipendentemente dalla mia attività di fotografo. Uno dei miei artisti preferiti è il pittore e grafico ungherese Victor Vassarely, puoi riconoscere la sua influenza nei miei lavori colorati e grafici. Ancora oggi pratico la pittura a olio con la spatola, e pure l’astrattismo usando tinte acriliche, però nel 2010, durante un viaggio a Cuba – ero in luna di miele – ho iniziato ad appassionarmi alla fotografia. In una prima fase, l’idea era quella di creare degli album con i luoghi visitati, ma si è presto trasformata in qualcosa di diverso.
Ho cominciato da autodidatta con la fotografia analogica; il primo concorso fotografico che ho vinto è stato di lomografia, quella che si pratica con economiche compatte a pellicola. Successivamente ho iniziato anche la mia collezione di vecchie fotocamere biottica e medio formato. In analogico ho fotografato fino al 2014, poi ho comprato una reflex digitale Nikon e ho iniziato una nuova fase: quella della fotografia naturalistica, con un gusto per la natura morta e per l’architettura concettuale. Oggi la ricerca di nuove visioni è diventata un mio piacere quotidiano.
Parliamo della tua serie "Earth, urgent, salvation!" in cui manifesti le tue preoccupazioni per l’inquinamento ambientale. Come sei arrivato a questa rappresentazione?
Questa serie è l’evoluzione di una precedente sul tema della plastica. Oggi tonnellate di plastica galleggiano nei mari e nei fiumi, si depositano ovunque. Ci sono studi scientifici sull’accumulo delle microplastiche negli organismi viventi, nel corpo umano, persino nella placenta. Non vanno sottovalutati anche altri problemi, come il consumo delle risorse del pianeta, l’estinzione di tante specie animali, la pesca sfrenata, l’aumento della temperatura globale. I problemi ambientali si sono intensificati anche a causa della pandemia di Covid: è preoccupante il numero di mascherine gettate per terra che finiscono nei fiumi e negli oceani. Queste sono le idee portanti delle mie immagini.
Per i tuoi still life adoperi anche piatti e posate di plastica come simbolo di consumismo. Quali altri strumenti utilizzi e quali software di postproduzione adoperi?
Le fotografie sono state create quasi tutte con gli stessi elementi: per lo sfondo ho utilizzato quattro cartoncini K-line che ho dipinto per ogni fotografia. Poi ho utilizzato tre piatti e le posate dipinti in base alle immagini che stavo realizzando. Infine, ho usato una lattina di conserva, mentre i pesciolini li ho creati arrotolando le mascherine. Il trattamento delle immagini è stato fatto in Photoshop per correggere un po’ di sporcizia sugli elementi utilizzati e per dare un taglio più gradevole e simmetrico all’inquadratura.
Parlaci dello scatto "Consumption", con il quale hai vinto l’Advertising Photographer Of the Year agli International Photography Awards.
Questa è stata la prima immagine della serie e ci rimanda al problema del consumo delle risorse naturali, siano esse minerali, alimentari, naturali. Ecco perché ho usato un globo a mo’ di piccolo pianeta e ho dipinto il suo interno come se fosse un’anguria, frutto che rimanda all’idea dell’acqua, elemento estremamente importante per la sopravvivenza umana. Ogni anno, indicativamente nei mesi di luglio o agosto, abbiamo già esaurito le risorse che la Terra fornisce annualmente; da quel momento in poi il consumo è in esubero rispetto alle risorse.
Cosa ti ha ispirato per la serie "The world today"?
Qui affronto questioni attuali, dalle guerre alle nuove fonti di energia alla deforestazione e al problema del nucleare. Questa serie è simile alla precedente come allestimento grafico, ma in fin dei conti gli argomenti trattati in entrambi i progetti hanno similitudini concet-tuali, finiscono per essere lo stesso problema di natura politica ed economica tra le nazioni, quindi anche la loro rappresentazione deve mantenersi coerente.
Prossimi lavori in cantiere?
Sto iniziando nuovi progetti molto diversi dai precedenti, dedicati all’architettura e alla natura. Spero entro la fine dell’anno di averli completati.
Bio
António Bernardino Martins Coelho nasce in un piccolo villaggio nel nord del Portogallo, Recarei (Porto), dove vive tuttora. Ha 40 anni, è sposato ed è padre di due figlie. Lavora come ingegnere elettrico ed è appassionato di pittura. Nel 2010 comincia a interessarsi alla fotografia analogica e studia da autodidatta. La sua fotocamera preferita è una Zeiss Ikon Nettar degli Anni Trenta. In seguito continua le sue sperimentazioni anche con strumenti digitali. Nel 2017 ottiene la prima vittoria in un concorso inter-nazionale, al festival Xposure di Sharjah, negli Emirati Arabi Uniti. Da allora partecipa e vince molte competizioni nazionali e internazionali. Nel 2018 e nel 2020 ottiene il titolo di Portugal National Award ai Sony World Photography Awards. Nel 2021 riceve riconoscimenti alle manifestazioni WPE Awards, Budapest International Photo Awards, Tokyo International Foto Awards e Siena Creative Awards.