In America, si sa, la questione delle armi, la quantità massiccia di veri arsenali nelle mani di privati cittadini, è una tematica caldissima, se non incandescente. I numeri parlano chiaro: 393 milioni di armi per 328 milioni di abitanti a stelle e strisce. Per molti l’acquisto di un’arma risuona in quelle che sono le tradizioni e i valori nazionali, insieme alle tanto amate e inneggiate “Libertà” e “Famiglia”. Il bizzarro secondo emendamento della Costituzione Americana è l’impalcatura che sostiene il tutto, che garantisce il diritto di possederne illimitatamente e che ovviamente, per tale motivo, rende l’accessibilità ad esse una questione talmente facile da renderla a portata di bambino.
Esistono mondi commerciali in America, nemmeno poi tanto paralleli, in cui gli amanti del genere si riforniscono con occhi scintillanti, passeggiando tra un Bazooka e un Kalashnikov, e sognando una Walther PPK alla Robert De Niro in Taxi Driver.
The Ameriguns: la genesi
Per un commissionato del National Geographic, nel 2018, Gabriele Galimberti, fotografo dal curriculum internazionale, si trovava in America e la casualità lo portò ad imbattersi proprio in questi mondi e nei loro avventori. Dalla sua voce il racconto delle origini del progetto che ne conseguì, The Ameriguns, e della prima foto scattata.
Gabriele Galimberti: The Ameriguns e il World Press Photo 2021
The Ameriguns è il ritratto di un’America tanto paradossale quanto inquietante, che l’ha portato nel 2021 a vincere il World Press Photo nella sezione Portrait Stories e molti altri premi.
©Gabriele Galimberti per tutte le immagini dell’articolo
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Luci, ombre, strati e flash: street photography tra Alex Webb e Martin Parr
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