Rispetto al modello precedente, la Canon Eos R6 Mark II sale da 20 a 24MP di risoluzione, raddoppia la velocità di raffica e abilita la ripresa video in 4K/60 senza crop del sensore e nessun limite di tempo. Sale purtroppo anche il prezzo, ora a 2.989 euro. Restano invariati, invece, peso e ingombro del corpo macchina.
Indice dei contenuti

La nuova Eos R6 Mark II è una delle mirroless di Canon con la vocazione più spiccatamente sportiva in circolazione. Adotta un sensore da 24MP di risoluzione non retroilluimato né stacked: tuttavia assicura prestazioni non trascurabili sul fronte della ripresa dinamica. Date le sue caratteristiche questa mirrorless si posiziona in una fascia di mercato tra le più competitive e affollate, vale a dire quella dove figurano i modelli di fascia medio/alta indirizzati agli appassionati e ai professionisti. Costa 2.989 euro solo corpo, ossia qualche centinaia di euro in più rispetto ai modelli della concorrenza che individuiamo nelle Sony A7 IV (2.800 euro), Z6 Mark II (2.299 euro), Lumix S5 Mark II (2.499 euro) oltre la stessa R6 del 2020 (oggi 2.300 euro, 2.599 euro al lancio).
Canon Eos R6 Vs. Eos R6 Mark II: le differenze
Il corpo della R6 Mark II è stato solo leggermente modificato rispetto alla Eos R6. Le dimensioni e il peso delle due fotocamere restano infatti pressoché identiche. La Eos R6 Mark II è dotata di 14 pulsanti fisici, quattro ghiere e un joystick multivia (di forma convessa anziché concava), oltre chiaramente ai comandi a sfioramento visualizzati nel monitor touchscreen e alla ghiera personalizzabile integrata nelle ottiche Canon RF. Le differenze con la Eos R6 sono da ricercare principalmente sulla calotta: il comando di accensione passa alla destra del mirino, lasciando campo libero sulla sinistra all’interruttore per alternare le due modalità di ripresa foto/video. La funzione “Lock” dal canto suo è stata integrata nella posizione centrale del comando di accensione: impedisce la modifica accidentale delle impostazioni disattivando i comandi e il touch screen. Anche la slitta a contatto caldo si aggiorna con i pin necessari per far dialogare la fotocamera con alcuni accessori originali aggiuntivi, inclusi microfoni digitali oltre l’adattatore XLR Tascam per la gestione mirata e professionale dell’audio. Secondo i dati tecnici ufficiali, sulla Canon os R6 Mark II i seguenti accessori non possono essere montati direttamente sull’attacco a slitta multifunzione.
• Speedlite EL-1 / 600EX II-RT / 600EX RT / 580EX II
• Trasmettitore Speedlite ST-E3-RT (Ver. 2) / ST-E3-RT
• Cavo di connessione per il flash OC-E3
Per usare questi accessori è necessario l’adattatore AD-E1, venduto come optional. In realtà Canon indica questi dispositivi come non compatibili perché l’accoppiamento diretto non garantisce l’impermeabilità, una delle caratteristiche della Eos R6 Mark II; il dialogo elettronico tra fotocamera e lampeggiatori, invece, non è in discussione.

Canon Eos R6 Mark II: i sistemi di mira e le connessioni
La Canon Eos R6 II ha lo stesso monitor touchscreen da 1,62MP e 3 pollici di diagonale della Eos R6 e un mirino elettronico da 3,68MP per 0,76x di ingrandimento con modalità di refresh selezionabile a 60 o 120fps; come sulla Eos R3 può essere però attivato anche in modalità Simulazione Mirino Ottico, mostrando in Live View un’immagine con gamma dinamica più ampia rispetto alla visualizzazione classica. La fotocamera utilizza due slot per schede SD UHS-II, dispone di una porta USB-C, ingressi separati per microfono e cuffie, oltre una presa per un telecomando a filo. C’è anche una porta HDMI, ma utilizza il connettore tipo Micro non troppo apprezzato dai videomaker che sono soliti registrare su un supporto di memoria esterno. L’autonomia di 760 scatti in modalità di risparmio energetico (dato CIPA) è maggiore di circa 250 inneschi rispetto a quella offerta dalla Eos R6 a parità di impostazioni: val bene specificare che entrambe le fotocamere utilizzano il medesimo accumulatore LP-E6NH.




Canon Eos R6 Mark II: il sensore, l'elettronica e le caratteristiche tecniche principali
La novità principale di questa fotocamera è senza dubbio il nuovo sensore CMOS da 24,2MP di risoluzione progettato e prodotto da Canon; eguaglia per risoluzione l’unità installata sull’ammiraglia Canon Eos R3 anche se, rispetto a questo, non è né retroilluminato, tantomeno stacked. Eppure, grazie anche al supporto dell’elettronica e nonostante l’incremento di risoluzione rispetto al CMOS da 20MP della Eos R6, Canon su questo modello è riuscita a portare su un livello superiore le prestazioni di raffica (adeguatamente supportate da un buffer di memoria discretamente ampio) e le capacità di ripresa video alle risoluzioni maggiori. La fotocamera scatta lungo una scala di sensibilità nativa compresa tra 100 e 102.400 ISO, estendibile a 50-204.800.
Canon Eos R6 Mark II: la modalità RAW Burst Mode
Un’altra nuova modalità di ripresa fotografica introdotta sulla Eos R6 Mark II è quella dello Scatto Continuo in RAW, una funzione che abilita la ripresa a raffica fino a 30 fotogrammi per secondo solo con otturatore elettronico attivo. L’intera sequenza realizzata viene salvata in un singolo file sfogliabile (quindi eliminabile con un solo passaggio) le cui dimensioni variano in base al numero di fotogrammi collezionati. Passando in rassegna le immagini e selezionata quella migliore, il fotografo potrà quindi decidere se esportarla in formato RAW, salvarla direttamente in JPG o preferirne l’esportazione in HEIF. Il tutto può essere eseguito anche al computer, tramite il software originale Canon Digital Photo Professional.





Canon Eos R6 Mark II: l'autofocus
La Canon Eos R6 Mark II è in grado di rilevare persone, animali (cani, gatti, cavalli, insetti), bici, auto, moto, treni, aerei, droni… anche commutando in automatico tra i vari soggetti; un plus non sempre presente su modelli anche nella stessa fascia di prezzo e che alleggerisce il fotografo del compito di selezionare manualmente il tipo di “forma nota” all’AI della fotocamera. Il riconoscimento e il tracking del soggetto, sulla Eos R6 Mark II, sono sempre attivabili indipendentemente dalla modalità di funzionamento AF selezionata (a punto singolo, area ristretta o estesa etc…). Se il soggetto nell’inquadratura è al di fuori dell’area o del punto di rilevazione attivo viene comunque prontamente segnalato dalla fotocamera; sarà il fotografo a decidere se spostare la messa a fuoco su di esso (per farlo rapidamente occorre personalizzare uno dei tasti della fotocamera) o mantenere l’attenzione dell’AF sul punto o sull’area di rilevazione precedentemente selezionato. Chiaramente oltre ai soggetti e ai loro volti, la fotocamera è in grado di riconoscere e dare priorità anche agli occhi, scegliendo autonomamente tra quello destro o a quello sinistro o privilegiando quello impostato dal fotografo.
Canon Eos R6 Mark II: lo scatto a raffica e il buffer di memoria
La Canon Eos R6 Mark II raggiunge i 12fps con otturatore meccanico, velocità che mantiene per oltre 1000 scatti in JPEG o C-RAW, oppure 110 RAW. In modalità RAW Burst Mode la fotocamera colleziona 30fps a 8 bit (con 0,3 o 0,5 secondi di preregistrazione opzionale alla pressione parziale del pulsante di scatto) per al massimo 191 fotogrammi consecutivi. La frequenza di scatto più elevata, pari a 40fps, viene mantenuta invece per 190 JPG e fino a 75 RAW o 140 C-RAW (con lettura fino a 12bit e otturatore elettronico attivo). Sono velocità tipiche delle fotocamere dalla spiccata vocazione sportiva, peraltro supportate da un buffer di memoria sufficientemente ampio. Solo in termini di rolling shutter, la Canon Eos R6 Mark II paga il fatto di non avere un sensore stacked, facendo registrare un tempo modesto in termini di scansione del CMOS, pari a 18ms. Tanto per fare un esempio restando in casa Canon, quello della Eos R3 è pari a 10ms. All’atto pratico ciò si traduce nel rischio di vedere deformati i soggetti in rapido movimento relativo.
Canon Eos R6 Mark II: le specifiche video
La precedente Canon Eos R6 registra video in risoluzione 4K/60p applicando un leggero crop dell’immagine pari a 1,07x e fino a un massimo di 30 minuti di registrazione continua per singola clip. Due limiti non più presenti su questa nuova versione aggiornata: Canon infatti afferma che con la nuova Canon Eos R6 Mark II è possibile registrare in 4K/60p fino a 40 minuti utilizzando l’intera larghezza del sensore e per circa 50 minuti in modalità APS-C, mentre non specifica limiti di tempo alle risoluzioni pari o inferiori al 4K/30p. Anche le prestazioni ad alti frame rate in Full-HD crescono da 120 a 180fps e fino a 60 minuti continuativi prima che la fotocamera inizi a surriscaldarsi. La Canon Eos R6 Mark II supporta anche il flusso video ProRes RAW verso un registratore esterno compatibile; ciò include il 6K RAW utilizzando l’intera larghezza del sensore o il 3,7K RAW sfruttando un ritaglio Super35. La Eos R6 Mark II offre opzioni avanzate per il controllo della messa a fuoco e dell’esposizione durante le riprese video; oltre al focus peaking per il controllo della messa a fuoco, i videomaker potranno scegliere come alternativa allo Zebra Pattern il nuovo indice di Falsi Colori: entrambi gli strumenti servono per tenere sotto controllo i fuori gamma verso le alteluci (Zebra) o in entrambe le ”direzioni”.
Canon Eos R6 Mark II: il verdetto di fotocult.it
Per un prezzo non proprio popolare ci si può portare a casa un coltellino svizzero tra i più versatili in circolazione. La Canon Eos R6 Mark II è una mirrorless che fa sentire a proprio agio il fotografo qualsiasi sia il genere di ripresa praticato, anche se buona parte del merito è da attribuire al rinnovato sistema AF, così affidabile, veloce e preciso da perdonare anche certe esitazioni da parte del fotografo. È adeguatamente supportato da una capacità di raffica e da un buffer di memoria insolitamente ampi, fatto che rende questa fotocamera uno strumento particolarmente adatto per la fotografia sportiva e naturalistica, anche grazie al corpo robusto e tropicalizzato. Comandi finemente personalizzabili ed ergonomia inappuntabile giocano invece a favore di chi predilige la fotografia di strada, quella di paesaggio o il ritratto. A nostro avviso, quindi, la nuova Canon Eos R6 Mark II è uno dei modelli più interessanti in circolazione e tra i più convincenti lanciati da Canon negli ultimi anni.
Canon Eos R6 Mark II: prove pratiche
Canon Eos R6 Mark II: confronto JPG/RAW e risoluzione


Il divario tra i JPG (con profilo colore Standard) e i RAW scattati con la Canon Eos R6 Mark II è moderatamente marcato sia in termini di colore, sia in fatto di risoluzione. Più nello specifico, in quest’ultimo ambito il file compresso resta parecchio indietro rispetto a quello grezzo soprattutto in termini di resa dei dettagli a trama finissima nelle zone a basso contrasto. Lo si noti, osservando i due ingrandimenti al 100%, sul selciato alle spalle del lampione. Laddove in RAW è ancora ben visibile la matrice disegnata dai sampietrini, in JPG si perde gran parte della “leggibilità”.

Il grafico mostra in percentuale la risoluzione massima teorica raggiunta dalla fotocamera al centro e ai bordi del fotogramma a ISO 100. Da sottolineare che la misurazione al centro è quella che riflette al meglio le capacità di una fotocamera, poiché ai bordi, tendenzialmente, la resa delle ottiche – anche quelle in fascia altissima – è inferiore. Da 100 e fino a 800 ISO la Canon Eos R6 Mark II sfonda quota 100% nel massimo teorico della risoluzione, mentre a ISO 6400 è in grado di risolvere fino a 1973 coppie di linee per millimetro, che rappresentano circa il 99% del massimo teorico. La resa dei dettagli fini tende ad affievolirsi dopo tale soglia, quindi a partire da 6400 ISO.
Canon Eos R6 Mark II: gamma dinamica ombre



Al solito gli strumenti di ottimizzazione del JPG in camera di Canon non brillano per efficacia. E lo si noti confrontando i due JPG scattati rispettivamente con e senza lo strumento di ottimizzazione della gamma dinamica attivo (ALO). Per chi volesse ottenere il massimo della leggibilità sia nelle zone in ombra, sia nelle alteluci, consigliamo quindi come al solito di scattare in RAW e di effettuare un’accurata postproduzione al PC. Da questo punto di vista il giudizio sui file grezzi confezionati dalla Canon Eos R6 Mark II non può che essere positivo, giacché anche in presenza di aree molto scure (e che dunque richiedono un recupero molto energico) la comparsa del rumore soprattutto nella sua componente di crominanza è pressoché nulla.
Canon Eos R6 Mark II: gamma dinamica alteluci



Anche sul fronte delle alteluci i margini di recupero offerti dal RAW sono decisamente più ampi rispetto a quelli ottenibili scattando in JPG con D+2 attivo. Pur mostrando, infatti, una moderata capacità nel riportare in gamma le luci alteluci, questo sistema è ben lontano dal pareggiare per intensità il recupero ottenibile sviluppando un file RAW al computer: ve lo mostriamo in questi esempi, dove affianchiamo al file JPG scattato a ISO 100, quello con D+2 attivo (la fotocamera inalza d’ufficio la sensibilità a 200 ISO) e uno dei due RAW abbinati accuratamente sviluppato in Adobe Camera Raw.
Canon Eos R6 Mark II: HDR


Per equilibrare il contrasto di una scena senza passare da un meticoloso sviluppo del file RAW è possibile ricorrere anche alla modalità multiscatto HDR, che qui vedete attivata al massimo dell’intensità. Buono l’effetto del recupero su ombre e alteluci, come pure il timbro dell’immagine fedele al naturale e non eccessivamente tendente al “pittorico”. Molto marcato, tuttavia, è il crop operato dalla fotocamera per assicurare un perfetto allineamento dei file necessari al confezionamento dell’HDR quando si scatta a mano libera. Per evitarlo, occorre disattivare l’allineamento automatico e utilizzare un treppiedi.
Canon Eos R6 Mark II: le prestazioni alle alte sensibilità ISO
























Fino a 3200 ISO in JPG e a 6400 ISO scattando i RAW, i file immagine confezionati dalla Canon Eos R6 Mark II possono essere considerati ottimi. Complice anche la densità del sensore che, pur crescendo di 4MP rispetto al modello precedente, resta ben lontano dal record dei 61MP fatti segnare da Sony con le due ultime Alfa 7R. Anche i 12.800 ISO accuratamente sviluppati in post produzione possono essere tenuti in considerazione se le condizioni di luce non permettono di lavorare alle sensibilità inferiori, mentre la soglia limite della gamma di sensibilità standard, ossia 102.400, è da considerarsi a tutti gli effetti inutilizzabile. In una delle due serie di ingrandimenti si noti pure il moiré, fenomeno ben visibile in entrambi i formati e nelle due componenti di colore e struttura, proprio fino a 12.800 ISO, laddove la Canon Eos R6 Mark II è ancora in grado di conservare qualche dettaglio anche nelle zone di estinzione della risoluzione.
Nel grafico, ottenuto grazie a test di laboratorio, mostriamo il comportamento della Canon Eos R6 Mark II in termini di comparsa del rumore a varie sensibilità ISO (rappresentate nel grafico dalle linee colorate) in funzione della luminosità dell’immagine target, che è indicata dalla densità dei cerchi posizionati sulla circonferenza della ragnatela. Quelli più scuri, che rappresentano le aree in ombra di un’immagine, si trovano nella parte superiore del diagramma mentre i più chiari (ossia le alteluci) occupano la parte bassa del diagramma. Maggiore è l’area circoscritta dalle linee colorate, maggiore è il rumore. Si osservi, giusto per fare un esempio, l’area delimitata dal segmento verde (12.800 ISO): lo scostamento rispetto al centro della ragnatela è maggiore nella parte alta e questo sta a significare che, a tale sensibilità, la comparsa di rumore sarà maggiormente evidente nelle aree più scure della scena ripresa. VN1 (visual noise) indica il rumore percepito osservando un’immagine a monitor da 96ppi di risoluzione da 50cm di distanza e ingrandita al 100%.

La riproduzione del colore è mostrata in questo grafico in due modi. In alto si confronta un colore di riferimento (la metà destra di ogni tassello) con quello riprodotto dalla fotocamera (rappresentato della metà sinistra). Nella parte inferiore, invece, è riportata una tabella che indica lo scostamento cromatico tra il target di riferimento e la riproduzione cromatica della fotocamera. I marcatori in rosso indicano forti deviazioni di colore, quelli in verde chiaro una deviazione evidente e in verde scuro sono invece evidenziate le deviazioni di entità moderata. Con 10 forti deviazioni di colore alla minima sensibilità ISO della gamma standard, la resa cromatica della Canon Eos R6 Mark II è da considerarsi buona.
Canon Eos R6 Mark II: autofocus caso 1















Uno dei test dell’autofocus condotti con la Canon Eos R6 Mark II è il classico inseguimento di un’automobile – in questo caso in scala – lanciata a velocità sostenuta in rettilineo. Per realizzare questa sequenza abbiamo impostato la mirrorless per scattare con otturatore meccanico a 12fps e regolato l’autofocus per riconoscere, agganciare e inseguire in automatico uno dei soggetti presenti nel database della fotocamera. Il modellino radiocomandato, lanciato alla velocità di 80km/h in rettilineo, viene prontamente riconosciuto dall’AF della fotocamera e agganciato all’istante. Ma non è tutto, perché come mostrato in questa sequenza, viene mantenuto anche perfettamente a fuoco per tutta la durata della raffica.
Canon Eos R6 Mark II: autofocus caso 2






Uno dei 4 casi preimpostati della Canon Eos R6 Mark II prevede che l’AF agganci all’istante qualsiasi cosa entri all’improvviso nell’inquadratura. A sbucare da dietro una duna di sabbia, anche in questa occasione è un modellino radiocomandato, soggetto che la Eos R6 Mark II è in grado di riconoscere giacché per forme identico a un’automobile. L’AF della R6 Mark II anche in questo caso non ha mostrato incertezze, agganciando repentinamente il modellino e mantenendolo perfettamente a fuoco per tutti gli scatti successivi.
Canon Eos R6 Mark II: autofocus caso 3















Alla massima velocità di scatto la Canon Eos R6 Mark II assicura fino a 40 scatti al secondo per circa 200 JPG consecutivi. Per raggiungere questa velocità, tuttavia, “chiede” di rinunciare all’otturatore meccanico in favore di quello elettronico. Senza troppi giri di parole, anche in questo caso il funzionamento dell’autofocus è da considerarsi ineccepibile. Quello su cui vale la pena soffermarsi, invece, è la comparsa del del rolling shutter, fenomeno che si manifesta quando, con otturatore elettronico, i soggetti si muovono in modo relativamente veloce rispetto al sensore. Se la velocità di accensione e spegnimento delle singole file di pixel che riempiono il sensore non è sufficientemente veloce (e lo è solo su poche e costosissime ammiraglie), può capitare – come in questo caso – che i soggetti immortalati appaiano distorti. Si noti, nello specifico, la forma ovale delle due ruote del modellino radiocomandato.
Canon Eos R6 Mark II: lo stabilizzatore IS
Il sistema di stabilizzazione integrato alla base del CMOS della Canon Eos R6 Mark II offre fino a 8EV di tolleranza dichiarata rispetto al tempo di sicurezza teorico, ma solo se abbinato a ottiche originali dotate di IS (correzione su 5 assi). Il dato è ottimistico, o quantomeno lo è se ci si aspetta di ottenere sempre il 100% degli scatti perfettamente nitidi a tale soglia. Dalle prove condotte in redazione coinvolgendo diversi redattori, invece, è emerso che per essere certi di non incappare nel mosso occorre “limitarsi” a scendere fino a circa 5EV al di sotto del tempo minimo di sicurezza imposto dalla focale. Un valore comunque tutt’altro che scarso. Nel caso qui mostrato, la libreria è stata fotografata con l’obiettivo RF 135mm f/1,8L IS USM. Considerando come tempo di sicurezza 1/250 di secondo, abbiamo ottenuto il 100% di scatti nitidi a 1/10 di secondo.
Canon Eos R6 Mark II: esempi pratici
Canon Eos R6 Mark II: pro e contro
- Ergonomia eccellente
- Comandi e ghiere finemente personalizzabili
- Monitor tattile e orientabile
- EVF con simulazione mirino ottico
- Velocità di raffica elevata e buffer di memoria ampio
- AF veloce, preciso e altamente personalizzabile
- Riconoscimento del soggetto Automatico
- RAW Burst Mode
- Ottima tenuta agli alti ISO nonostante l’incremento di risoluzione
- Buona autonomia
- Slitta multifunzione non integralmente compatibile con alcuni flash
- Strumenti di ottimizzazione della gamma dinamica in JPG poco efficaci
- Rolling Shutter evidente con otturatore elettronico
- Prezzo elevato rispetto alla concorrenza
Canon Eos R6 Mark II: la scheda tecnica
- Prezzo 2.989 euro solo corpo Importatore Canon Italia; Strada Padana Superiore 2/B. Cernusco S/N (MI) internet canon.it
- Tipo mirrorless full frame di taglia media
- Materiale lega di magnesio con inserti in policarbonato e alluminio
- Dimensioni (LxAxP) e peso 138,4×98,4×88,4mm; 670g con batteria e scheda
- Innesto obiettivi Canon RF
- Flash incorporato no
- Supporto di memoria doppio slot per schede di memoria di tipo SD (UHS-II)
- Alimentazione accumulatore al litio LP-E6NH con autonomia fino a 760 scatti
- Connessioni USB tipo C 3.2, HDMI tipo C, microfono, cuffie, telecomando, Wi-Fi, Bluetooth
- Sensore CMOS a formato pieno da 24,2 megapixel, stabilizzato (fino a 8EV) e con sistema di pulizia automatica
- Processore Digic X
- Gamma ISO 100-102.400 (espandibile a 50-204.800, ISO Auto)
- Video fino al 4K/60p
- Monitor Clear View LCD da 3” e 1,62 megapixel, touch e completamente articolato
- Mirino OLED da 0,5″ e 3,69MP, copertura 100%, ingrandimento effettivo 0,76x, eyepoint 23mm
- Messa a fuoco AF ibrido, articolato su 4897 punti selezionabili singolarmente o su 1053 aree. Rilevamento di viso, occhi, corpo (umano o animale), riconoscimento e tracking di auto, moto, cicli, treni, aerei, droni; area singola o singola di precisione, zona, totale; fuoco manuale assistito
- Esposimetro sensore immagine (384 zone) con misurazione valutativa, collegata ai punti AF, ponderata al centro, spot
- Modi di esposizione manuale, programmata, automatica, a priorità dei tempi, a priorità dei diaframmi, 3 registri personalizzabili
- Modi di scatto singolo o continuo fino a 12fps (otturatore meccanico); 40fps (otturatore elettronico)
- Tempi di esposizione da 15 minuti a 1/8000sec (1/16000sec elettronico); posa B; autoscatto programmabile
- Sincro flash 1/250sec con prima tendina elettronica
- Extra Raw Burst Mode, HDR, Modalità Scena, Filtri Creativi, Dual Pixel RAW, Correzione automatica dei difetti dell’ottica, Ottimizzazione automatica della luce, funzione anti flicker, Esposizione multipla, Bracketing messa a fuoco, Simulazione mirino ottico.

Ottiche Cine: Samyang V-AF, la recensione
Il test completo dei Samyang V-AF, nuovi obiettivi autofocus con innesto Sony FE, tutti con dimensioni 72,2x72,1mm e peso di ...

Nikkor Z 17-28mm f/2.8 – il test integrale
La recensione completa dello zoom supergrandangolare Nikkor 17-28mm f/2.8.

Test integrale Sony FE 50mm F1.4 GM
In prova il nuovo standard Sony della famiglia G Master. Il 50mm f/1,4 costa 1.700 euro: il test di fotocult.it ...

Test Voigtländer Apo-Lanthar 35mm F2 Aspherical per Nikon Z
La prova integrale del Voigtländer Apo-Lanthar 35mm F2 Aspherical: tante luci e qualche piccola "ombra". Ecco il test realizzato con ...

Test Sony FE 20-70mm f/4 G
Sony lancia lo zoom standard più grandangolare di sempre per le proprie mirrorless Alfa full frame: il SEL2070G, per gli ...