Durante la sua prima visita al Parco Nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise, Alessandro Picchio ha fotografato un giovane cerbiatto in compagnia della sua mamma. Il risultato non è la classica ripresa naturalistica, ma un’immagine dall’impatto insolito, dovuto anche all’accentuazione dei contrasti in postproduzione. Senza preoccuparsi di riprodurre fedelmente la realtà, il fotografo ha deciso di aggiungere un tocco molto personale, quasi grafico, e lo ha fatto senza tradire i convenzionali canoni della buona composizione, dunque scegliendo in modo consapevole la posizione del soggetto e la collocazione della zona di messa a fuoco. Il tocco di unicità lo riconosciamo nella ben misurata sfocatura del piano e dello sfondo, che porta l’attenzione sui soggetti incorniciati dall’erba e dai fiorellini gialli. La tenerezza della scena contribuisce a creare un’atmosfera sognante, che solletica il lato fanciullesco degli osservatori di tutte le età.
- reflex APS-C Canon Eos 80D
- Tamron SP 150-600mm f/5-6,3 Di VC USD G2
- 1/800sec
- f/6,3
- 800
- aumento del contrasto, correzione della distorsione ottica e dell’aberrazione cromatica laterale in Adobe Camera Raw; ottimizzazione dei toni e delle curve, riduzione del rumore e aumento della nitidezza in Adobe Photoshop