Nuoro
Dal 3 marzo al 25 giugno 2023
Olivo Barbieri, uno dei maggiori artisti e fotografi italiani contemporanei, è stato invitato dalla Fondazione di Sardegna a rivolgere il suo sguardo su un aspetto inesplorato dell’isola: il patrimonio composto da numerosissimi megaliti, dolmen e menhir disseminati sull’isola secondo logiche ancora non chiare agli studiosi.
Nace così Twelve ee h s nine – Dolmen e Menhir in Sardegna, la mostra presentata dalla Fondazione di Sardegna, in collaborazione con il Museo MAN, a cura di Marco Delogu e Chiara Gatti, visitabile fino al 25 giugno 2023.
Barbieri ha realizzato il progetto intraprendendo tre viaggi nell’arco di due anni, con l’intento di decifrare una bolla spazio-temporale tra archeologia e immaginario contemporaneo. I megaliti, infatti, sono stati osservati dall’autore in funzione della loro capacità di modificare lo spazio che li circonda.
La serie inedita dell’artista conclude il suo lavoro nell’ambito della Commissione Sardegna, un progetto che sostiene il percorso di produzione di opere d’arte contemporanea attraverso la piattaforma AR/S Arte Condivisa, con lo scopo di aprire una finestra sul territorio, la storia e le stratificazioni che caratterizzano l’isola, per mezzo degli sguardi di curatrici e curatori, artisti e artiste invitati a vivere esperienze di residenza e produzione in Sardegna.
Olivo Barbieri a caccia di monumenti megalitici
Barbieri, che già negli anni ottanta aveva viaggiato lungamente in Bretagna e a Carnac, attratto da questi monumenti megalitici, dal mistero della loro genesi e della loro funzione, anche se con anni di ritardo e con un certo senso di colpa per aver atteso tanto, arriva in Sardegna per accostarsi a un patrimonio altrettanto unico, poco divulgato, addirittura per molti quasi sconosciuto.
Guidato dalla sapiente disponibilità di studiosi come l’archeologo Riccardo Cicilloni, dalle indicazioni degli abitanti del luogo, da ricercatori e da memorie locali, Barbieri in Twelve ee h s nine – Dolmen e Menhir in Sardegna restituisce una ricognizione, una mappatura sensoriale libera e non scientifica dei megaliti, ma soprattutto racconta come lo spazio intorno a questi sia cambiato. Le fotografie registrano autentiche situazioni di convivenza e compenetrazione tra passato arcaico, costruito recente e paesaggio vegetale.
Fotografare la Sardegna meno conosciuta
Olivo Barbieri, attraverso questa indagine priva di orpelli linguistici, traccia una geografia immaginaria della Sardegna profonda, silente e diversa dalla nota bellezza della costa internazionalmente famosa.
Nei suoi viaggi da Dorgali a Laconi, da Calangianus a Barrali, esplora percorsi avventurosi fra campi coltivati, pascoli e paesi alla ricerca di vestigia a volte inghiottite dalla vegetazione o dal cemento per restituirli al presente.
Qualcosa in più su Olivo Barbieri
Olivo Barbieri (Carpi – Modena, 1954) ha iniziato a esporre nel 1978. La sua ricerca si concentra inizialmente sull’illuminazione artificiale nella città europea e orientale. Dal 1989 ha viaggiato abitualmente in Oriente, soprattutto in Cina. Nel 1996, il Museum Folkwang di Essen, gli ha dedicato una retrospettiva.
Nel 2003 ha iniziato il progetto site specific_ (fotografie e film) che ha coinvolto più di 50 città nel mondo. Ha esposto nei più importanti musei, istituzioni e festival internazionali tra i quali il MoMA di San Francisco, il Sundance Film Festival, il Centre Pompidou e la Tate Modern.
Nel 1993, 1995, 1997, 2011 e 2013 ha partecipato alla Biennale di Venezia, nel 2003 a Stranger – la prima Triennale di fotografia e video all’ICP di New York – e nel 2006 alla II Biennale di Siviglia a cura di Okwui Enwezor.
Nel 2008 ha esposto TWIY al Museo Capodimonte di Napoli e nel 2011 Dolomites Project 10 al Museo MaRT di Rovereto. Le serie site specific_ (2003–2013), Parks (2006–2015), Real Words (2008–2013), Images (1978–2007), Virtual Truths (1996–2002) e Artificial Illuminations (1980–2014) riflettono su quanto la realtà sia presente nel nostro sistema di vita, e su quanto la nostra percezione sia in grado di comprenderla. Nel 2015 ha pubblicato ERSATZ LIGHTS un libro edito da Hatje Cantz e nel 2015 il Museo MAXXI di Roma ha presentato la sua terza retrospettiva, Immagini 1978-2014. Due film della serie site specific_ fanno parte della collezione del MoMA New York. Sull’opera dell’artista sono state pubblicate 50 monografie e cataloghi. Opere di Barbieri sono presenti in musei e collezioni d’arte pubbliche e private in Europa e negli Stati Uniti.
Olivo Barbieri. Twelve ee h s nine – Dolmen e Menhir in Sardegna
- A cura di Marco Delogu e Chiara Gatti
- Museo MAN, via Sebastiano Satta, 27 – Nuoro
- dal 3 marzo al 25 giugno 2023
- martedì-domenica, 10-19
- ingresso gratuito
- museoman.it