Il titolo parla chiaro: il saggio di Jo Lawson-Tancred non è incentrato sulla fotografia.
Ciononostante, la fotografia è tutt’altro che esclusa dall’argomento trattato, vale a dire il rapporto tra “Intelligenza artificiale e mercato dell’arte”.
La giornalista – esperta d’arte con una formazione nel machine learning – condensa in cento pagine informazioni e stimolanti spunti di riflessione partendo dal presupposto che l’inarrestabile espansione dell’IA sta abbattendo le mura di cinta del mondo dell’arte, finora notoriamente orgoglioso e restio ad accogliere le novità tecnologiche.
Mentre le reazioni a questo cambiamento epocale spaziano dallo scetticismo all’entusiasmo, l’intelligenza artificiale si fa strada nei campi dell’attribuzione, della valutazione e della vendita di opere d’arte, proponendosi come assistente capace di potenziare le abilità umane e favorire trasparenza di dati e prezzi e obiettività in un mondo che dalla notte dei tempi risulta opaco, istintivo e poco regolamentato.
Attraverso le testimonianze di professionisti del settore Lawson-Tancred spiega come le tecnologie emergenti si rivelino strumenti preziosi nelle mani di galleristi, curatori, artisti che vogliono promuovere i loro lavori attraverso esperienze immersive capaci di emozionare l’osservatore. L’ascesa dell’arte prodotta con l’IA e la comparsa di una nuova categoria di collezionisti interessati ai mercati online e agli NFT (Non-Fungible Tokens) sono alcuni dei temi di grande attualità affrontati dall’autrice, che non manca di trattare le implicazioni etiche e le sfide legislative poste dall’intelligenza artificiale in merito ai diritti degli artisti, spesso preoccupati per l’utilizzo delle loro opere come modello di addestramento e per l’applicazione del loro stile a opere interamente generate dall’intelligenza artificiale.
A tal proposito riteniamo interessante riportare – parafrasandone una parte – una riflessione dell’economista esperto del mercato dell’arte Magnus Resch citata da Lawson-Tancred nel libro. Secondo Resch nessun artista dovrebbe sentirsi minacciato dall’intelligenza artificiale, perché a decretare il successo di un artista non sono le opere. Ciò che è davvero rilevante, secondo Resch, è il giro giusto, quello che consente a un artista di entrare nelle giuste gallerie. “Se mi metto a fare una fotocopia di un’immagine di Andreas Gursky”, afferma, “lui vende la sua fotografia per 6 milioni di dollari e io al massimo la regalo. E perché? Perché Andreas Gursky è rappresentato da Gagosian, mentre la copia fatta dall’intelligenza artificiale non lo è”.
Ragionando sulla possibilità che l’intelligenza artificiale possa stimolare e coinvolgere nuove generazioni di artisti, mecenati e collezionisti convinti che allo stato attuale il mondo dell’arte sia poco inclusivo, Jo Lawson-Tancred invita a riflettere su un presente – e su un futuro – in continua evoluzione, in cui l’interazione tra arte e tecnologia non solo è inevitabile, ma forse addirittura auspicabile.
Qualcosa in più su Jo Lawson-Tancred
Jo Lawson-Tancred è una giornalista esperta del rapporto tra arte, tecnologia e mercato. Dopo gli studi al Courtauld Institute a Londra, è stata ricercatrice al Vasari Research Center for Art and Technology, dove si è occupata di machine learning. Ha scritto per il Guardian, il Financial Times e Apollo, e ricopre il ruolo di European News Reporter presso Artnet News.

Titolo Intelligenza artificiale e mercato dell’arte
Testi di Jo Lawson-Tancred
Formato 15x21cm
Pagine 100
Illustrazioni –
Prezzo 15 euro
Lingua italiano
Editore Johan & Levi
Data di pubblicazione marzo 2025
Copertina flessibile
ISBN 9788860103864
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