Roger Ballen è un esploratore del lato oscuro della condizione umana. Ha conseguito una laurea in psicologia, poi un dottorato di ricerca in geologia, dopodiché ha trovato uno stravagante modo di far confluire i due sentieri nella sua conturbante pratica artistica divenendo un vero e proprio geologo dell’inconscio.
Di solito definisce i suoi lavori “psicodrammi esistenziali”, perché smuovono il subconscio e indagano temi come la follia, l’alterità, il rapporto tra caos e ordine, tra essere umano e animale, tra vita e morte.
Le opere visionarie di Ballen esplorano le zone più buie e profonde dell’animo umano, motivo per cui l’universo Ballenesque va a braccetto con l’immaginario infernale di Dante Alighieri, costellato di visioni inattese, sconcertanti, spaventose o stupefacenti.
Roger Ballen: un nuovo Inferno
Sulla base di questa affinità nasce Inferno una nuova edizione dell’Inferno di Dante, edita da Postcart. Si tratta in assoluto della prima versione integrale dell’opera con un apparato visivo interamente fotografico, firmato Roger Ballen.
Il volume è curato dal critico d’arte Didi Bozzini, padre dell’intuizione che ha avviato il progetto di accostamento tra l’opera di Ballen e quella del Sommo Poeta.
“L’Inferno di Ballen – ha spiegato Bozzini – è quello del disorientamento, quello che si può provare in un dedalo di cunicoli nel fondo di una miniera, oppure dentro un cervello umano, fatto di interminabili circuiti nei quali si depositano le immagini di una vita. È chiaro che per lui non si tratta di un aldilà, ma della condizione esistenziale di quel ‘povero, confuso, esasperato animale mondano’ che è l’uomo”.
Lo stesso Ballen sostiene che l’Inferno non è un luogo di fantasia al di fuori di noi, ma una realtà psicologica che già abitiamo.
Sollecitato a confrontarsi con l’opera del poeta, Roger Ballen ha selezionato settantasei fotografie tratte dalla serie The Theatre of Apparitions, realizzata in collaborazione con la sua direttrice artistica Marguerite Rossouw.
Le immagini sono frutto di un processo creativo intuitivo e stratificato e nascono dalla stretta analogia tra il subconscio e il sottosuolo. Ballen mette in scena un “teatro delle apparizioni” in cui, come nell’Inferno dantesco, ogni immagine è al tempo stesso figura e simbolo, presenza e allegoria.
Ispirato dalle incisioni in una prigione abbandonata, Ballen ha utilizzato – per la realizzazione di The Theatre of Apparitions – vernice spray, resine, pennelli e strumenti affilati su superfici di vetro per creare immagini primitive, da cui emergono figure smembrate e forme spettrali. Le opere richiamano i dipinti delle caverne preistoriche e spesso le forme sono frutto di un processo spontaneo innescato dalla semplice interazione tra i materiali scelti.
Qualcosa in più su Roger Ballen
Considerato uno dei fotografi contemporanei più influenti, Roger Ballen ha pubblicato oltre venticinque libri e le sue opere fanno parte delle collezioni dei principali musei internazionali. In oltre cinquant’anni di ricerca, ha sviluppato un linguaggio visivo unico che intreccia fotografia, cinema, disegno e installazione. Ballen ha costruito un’opera che interroga le profondità della psiche e ha segnato in modo indelebile la scena artistica internazionale. Con Postcart ha pubblicato Spiriti e spazi (2025, in coedizione con Thames & Hudson).
Il libro Inferno sarà presentato il 18 novembre ore 18 alle Gallerie d’Italia di Torino, all’interno del programma #Overview, alla presenza di Roger Ballen e del curatore del volume Didi Bozzini. La serata vedrà anche la première esclusiva in Italia del cortometraggio Inferno, realizzato da Wanderwelle e Ballen, che amplia ulteriormente l’universo visivo e concettuale dell’opera.
Titolo Inferno
Autori Dante Alighieri, Roger Ballen
Foto di Roger Ballen
Formato 21,5×28 cm
Pagine 332
Prezzo 60 euro
Lingua italiano
Editore Postcart
Data pubblicazione novembre 2025
ISBN 9788831363716
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