Un buon ritratto non è solo una questione di tecnica e attrezzatura, ma anche il risultato di un’alchimia che viene a crearsi tra fotografo e soggetto, di un’attenta pianificazione e della capacità di cogliere l’essenza di una persona in una frazione si secondo. Se sei alle prime armi o stai cercando di migliorare le tue fotografie di ritratto, ecco alcuni spunti da mettere in pratica per raggiungere un livello superiore.
1 - Il dialogo prima dello scatto: la chiave è l'empatia.
Prima ancora di prendere in mano la fotocamera, spendi del tempo in compagnia della persona che fotograferai. Scopri i suoi interessi, di cosa si occupa, cosa le piace. Fai di tutto per creare un’atmosfera rilassata e amichevole: un soggetto a proprio agio sarà più spontaneo e renderà i tuoi ritratti più autentici.
2 - Prepara un "moodboard" e condividi le tue idee con chi stai per fotografare
Un moodboard è una raccolta di immagini, colori e stili che spiegano senza giri di parole l’atmosfera che vuoi ricreare sul “set”. Condividilo con il soggetto che stai per fotografare per dargli un’idea concreta del risultato finale. Ascolta le sue richieste, le sue necessità, e insieme definite lo stile, la location e l’abbigliamento più adatti per la riuscita delle immagini.
3 - Props: non rinunciare agli oggetti di scena
Un oggetto, anche molto semplice, può aggiungere un ulteriore livello di significato e di narrazione al ritratto: un libro, un cappello, uno strumento musicale o, in generale, del mestiere, possono dire molto sulla personalità e le passioni del soggetto. L’oggetto può servire anche a mettere a proprio agio la persona, dandole qualcosa con cui interagire durante le riprese.
4. L'ambientazione racconta il soggetto
La location non è solo uno sfondo, ma un elemento narrativo altrettanto importante. Un parco, un caffè, uno laboratorio o uno scorcio urbano possono aggiungere un ulteriore elemento narrativo nella fotografia di ritratto. Scegli un luogo che sia in linea con lo stile concordato con il “cliente” studiando la moodboard, con i vestiti e gli oggetti di scena, e che metta a proprio agio il soggetto fotografato.
5. Luce naturale, artificiale o mista: sfruttala o domala
La luce è l’elemento che scolpisce ogni ritratto. Imparare a gestirla è essenziale. La luce naturale, soprattutto subito dopo l’alba o prima del tramonto, è perfetta per iniziare: calda, morbida e avvolgente. Anche una finestra può diventare una sorgente ideale in interni. Quando la luce ambientale non basta, entra in gioco la luce artificiale: i flash offrono pieno controllo dello scatto. Permettono di utilizzare ISO bassi e “congelano” il movimento grazie alla brevissima durata del lampo. Le luci continue, invece, sono più adatte ai video e meno efficaci nel bloccare l’azione. I fotografi più esperti possono, invece, mescolare luce naturale e flash, bilanciando temperatura colore, direzione e intensità per ottenere un risultato coerente e credibile, dove le fonti diventano indistinguibili.
6. Una focale per un ritratto
Anche l’obiettivo contribuisce in modo determinante alla resa finale di un ritratto. Sebbene le focali più “caldeggiate” in questo genere fotografico siano gli 85mm e i 135mm, anche ottiche più corte possono offrire risultati interessanti. Un 50mm, ad esempio, garantisce una visione naturale e simile a quella dell’occhio umano, mentre un 35mm permette di contestualizzare meglio il soggetto all’interno della scena. Con le focali più ampie si lascia intuire l’ambiente, aggiungendo una dimensione narrativa all’immagine; con i mediotele, invece, lo sfondo si trasforma spesso in una semplice massa di forme e colori su cui il soggetto si staglia con “forza”.
7. Rispetta le regole o infrangile completamente
Una delle regole della ritrattistica classica è che gli occhi devono essere perfettamente a fuoco. Sono il punto di connessione emotiva con l’osservatore. Tuttavia, se il tuo obiettivo non è un ritratto classico ma uno scatto più audace e “fuori dagli schemi”, puoi infrangere questa regola volutamente. Anziché sull’occhio, il fuoco potrebbe cadere sulle mani per raccontare una storia di lavoro… Puoi giocare con il mosso creativo per trasmettere dinamismo, oppure sperimentare con angolazioni estreme per alterare la percezione del soggetto. Per assurdo, gli occhi potrebbero anche essere tagliati fuori dall’inquadratura. Scegli se seguire le regole per ottenere un risultato “sicuro” o di romperle per realizzare un’immagine che colpisca per la sua originalità.
8. Guida il soggetto con alcuni suggerimenti che lo valorizzino
Pochi fotografi hanno la fortuna di lavorare con modelle professioniste. Molte persone, infatti, non sanno come posare. Il tuo ruolo è quello di guidarle, suggerendo posizioni che le valorizzino. Invita il soggetto a interagire con l’ambiente, a muoversi, a non rimanere statico. Piccoli accorgimenti, come inclinare leggermente la testa o le spalle, possono fare una grande differenza.
12. Sperimentare con le "cornici naturali"
Non limitarti alla classica inquadratura a mezzo busto. Prova a riempire l’intera immagine con il volto del soggetto per un ritratto di grande impatto emotivo, oppure includi degli elementi in primo piano che lo contestualizzino. Cerca elementi naturali o architettonici da usare come cornici per aggiungere profondità e guidare l’occhio dell’osservatore.
10. Il ritratto in bianco e nero: togliere per aggiungere
Eliminare il colore può aiutare a concentrarsi su forme, texture, contrasti e, soprattutto, sull’espressione del soggetto. Il bianco e nero ha un potere evocativo e senza tempo. Prova a pensare in bianco e nero già durante lo scatto, cercando situazioni di luce e ombra che possano creare un forte impatto.
11. Quando il ritratto fotografico tende al video
Invece di un singolo scatto, pensa a realizzare una piccola serie di immagini. Questa sequenza può raccontare una storia, mostrare diverse sfaccettature della personalità del soggetto o documentare un cambiamento di umore o di espressione. Una serie di ritratti può avere una forza narrativa molto più grande di una singola immagine.
12. La postproduzione va "dosata" con cura
La postproduzione è una fase creativa fondamentale, ma deve essere al servizio della fotografia. Utilizzala per correggere piccoli difetti, per bilanciare i colori e per enfatizzare l’atmosfera che volevi creare. L’obiettivo è migliorare lo scatto, non trasformare la persona ritratta in qualcuno che non è.
13. Studia i grandi fotografi di ritratto per ispirarti
Guardare il lavoro dei Maestri della fotografia di ritratto non significa copiarli, ma capire come questi pensano le immagini. Osserva come compongono, come usano la luce, che relazione hanno con il soggetto. Qui sotto, sei letture da non farsi scappare per allenare l’occhio e la tecnica.
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