• Chi siamo
  • Contatti
Scopri fotocult.it Leggi tutto gratis per 30 giorni
sabato, 24 Maggio, 2025
  • Login
  • Registrati
Abbonamenti
Fotocult.it
Nessun risultato
Mostra tutti i risultati
  • TECHNEWS
    • FOCUS
    • PRIMO CONTATTO
    • OFFERTE
    • DALLE AZIENDE
  • TEST
    • FOTOCAMERE
    • OBIETTIVI
    • ACCESSORI
  • GUIDA ALL’ACQUISTO
  • TECNICA
  • CURIOSITÀ
  • CULTURA
    • INTERVISTE
    • PORTFOLIO
    • EIZO TOP SHOT
  • MOSTRE
    • IN PROGRAMMA
    • MAPPA DELLE MOSTRE
    • RACCONTI D’AUTORE
    • ARCHIVIO
  • CONCORSI
    • VINCITORI
    • APPROFONDIMENTI
    • BANDI
    • BANDI SCADUTI
  • LIBRI
    • IN LIBRERIA
    • RECENSIONI
  • GALLERIA
    • PALCO
  • GREENPICS
  • La rivista
  • TECHNEWS
    • FOCUS
    • PRIMO CONTATTO
    • OFFERTE
    • DALLE AZIENDE
  • TEST
    • FOTOCAMERE
    • OBIETTIVI
    • ACCESSORI
  • GUIDA ALL’ACQUISTO
  • TECNICA
  • CURIOSITÀ
  • CULTURA
    • INTERVISTE
    • PORTFOLIO
    • EIZO TOP SHOT
  • MOSTRE
    • IN PROGRAMMA
    • MAPPA DELLE MOSTRE
    • RACCONTI D’AUTORE
    • ARCHIVIO
  • CONCORSI
    • VINCITORI
    • APPROFONDIMENTI
    • BANDI
    • BANDI SCADUTI
  • LIBRI
    • IN LIBRERIA
    • RECENSIONI
  • GALLERIA
    • PALCO
  • GREENPICS
  • La rivista
Nessun risultato
Mostra tutti i risultati
FOTO Cult
Nessun risultato
Mostra tutti i risultati
Home CULTURA INTERVISTE

Zed Nelson. Da “Gun Nation” a “A Portrait of Hackney”

Il vincitore del World Press Photo 1998 ci racconta alcuni dei progetti della sua carriera e le sue origini come fotografo.

Francesca Orsi di Francesca Orsi
10 Ottobre 2023
in INTERVISTE
Condividi su FacebookCondividi su Twitter
Dalla serie "Gun Nation", Un gruppo di casalinghe di Memphis si incontrano e confrontano le armi acquistate di recente, Memphis, Stati Uniti © Zed Nelson
Dalla serie "Gun Nation", Un gruppo di casalinghe di Memphis si incontrano e confrontano le armi acquistate di recente, Memphis, Stati Uniti © Zed Nelson

Zed Nelson inizia come fotoreporter, per poi passare alla documentazione della cultura e del consumismo americano e dell’amore spassionato per le armi da parte del popolo a stelle e strisce. L’autore torna infine a casa, a Londra, per raccontare di Hackney, il suo quartiere. In mezzo a questi tre importanti passaggi della sua carriera molti altri progetti, alcuni dei quali raccontati direttamente dalla sua testimonianza nell’intervista che segue.

Qual è la tua storia relativa alla fotografia? Come hai iniziato a fotografare?

Ho iniziato a fotografare all’età di dieci anni. Mia madre aveva una vecchia macchina fotografica Pentax da 35mm e io andavo in giro a scattare fotografie. Mentre visitavo la campagna, fotografavo le mucche nei campi con dei ritratti molto ravvicinati, concentrandomi sui loro occhi. La macchina fotografica mi ha reso più avventuroso e più attento, incoraggiandomi a guardare davvero. Questo è ancora ciò che amo della fotografia.

Dalla serie "Dustbowl Revisited", Oklahoma, Stati Uniti © Zed Nelson
Dalla serie "Dustbowl Revisited", Mellissa, 10 anni, Laverne, Oklahoma, Stati Uniti © Zed Nelson
banner lexar

Tra i tuoi tanti lavori hai speso molto tempo ad indagare l’Inghilterra, e nello specifico Londra dove lavori e vivi, e l’America. Hai osservato le crepe della società e della cultura di questi Paesi. Cosa ti ha affascinato di più fotografare?

Ho sempre viaggiato molto, per osservare e capire altre culture. All’inizio della mia carriera sono stato attratto dal fotografare aree di conflitto. Sono stato in Somalia, Afghanistan, Angola, El Salvador, Sierra Leone, Israele e Sud Sudan. Le mie immagini si concentravano sulle vittime dei conflitti, ma volevo anche capire le politiche che avevano creato queste situazioni.

La Somalia del 1992 è stata la prima situazione scioccante a cui ho assistito come giovane fotografo freelance. Una guerra civile che era degenerata in una carestia diffusa. Man mano che iniziavo a comprendere le complesse ragioni di ciò a cui assistevo, mi disturbava sempre di più la richiesta di semplificazione e sensazionalismo da parte dei media. In definitiva, cominciavo ad avere la sensazione assillante che quelle immagini potessero rafforzare uno stereotipo negativo dell’Africa nel suo complesso.

Dalla serie "Hackney – A Tale of Two Cities", Hackney, Londra © Zed Nelson
Dalla serie "Hackney – A Tale of Two Cities", Hackney, Londra © Zed Nelson
banner nikon summer promo

Così, nel corso degli anni, ho iniziato a riconsiderare il mio approccio, concentrandomi sui problemi della cultura occidentale e guardando alle questioni più vicine a noi. Questo ha portato la mia attenzione sugli Stati Uniti. Avevo visto armi fornite dagli Stati Uniti in tutti i conflitti che avevo documentato. Ho deciso quindi di occuparmi della ‘guerra’ interna americana, di cui nessuno parlava all’epoca, e del fatto che ogni anno negli Stati Uniti 30.000 persone vengono uccise con armi da fuoco. Questo progetto triennale sulla storia d’amore mortale dell’America con le armi da fuoco è diventato Gun Nation, il mio primo libro. Ho sviluppato un rapporto di amore-odio con l’America. Mi affascinava vedere cosa succede quando una cultura abbraccia il capitalismo moderno e sfrenato. Nel tempo vi ho realizzato molti progetti, ma di recente, con l’avvento di Trump, ho avuto la sensazione che non ci fosse più nulla da dire: tutto ciò che è grottesco e incredibile è stato messo a nudo. È come se non ci fossero più segreti oscuri da svelare, sono tutti già in bella mostra.

Dalla serie "Hackney – A Tale of Two Cities", Hackney, Londra © Zed Nelson
Dalla serie "Hackney – A Tale of Two Cities", Hackney, Londra © Zed Nelson

In questo periodo la mia attenzione si è spostata sempre più sul Regno Unito. Ho prodotto un libro, A portrait of Hackney, che racconta il mio quartiere natale, Hackney, dove sono cresciuto e vivo tuttora. Hackney era uno dei quartieri più poveri di Londra, ma è diventato molto trendy, l’epicentro della vita hipster londinese. Mi sono interessato maggiormente alle disuguaglianze e a come le comunità vengono modificate dalla gentrificazione. Dopo il libro, ho realizzato un documentario su un’unica strada di Hackney, The Street, girato nell’arco di quattro anni durante un periodo di intensi cambiamenti.

Dalla serie "Gun Nation", Il Sergente Michael Rallins del Memphis Police Firearms Center, con armi confiscate dalle strade e dalle case dei residenti di Memphis, Memphis, Stati Uniti © Zed Nelson
Dalla serie "Gun Nation", Mike, padre e proprietario di armi. "È mio diritto costituzionale possedere un'arma e proteggere la mia famiglia". © Zed Nelson

Gun Nation, vincitore di molti premi tra cui anche il World Press Photo, nel 1998, nella sezione Daily Life, è anche un documentario. Come è stato rendere un progetto così connotato fotograficamente con un altro medium? Cosa hai approfondito di più e cosa è cambiato?

Il film Gun Nation è stato realizzato nel 2016, diciotto anni dopo l’omonimo libro. In questi diciotto anni mezzo milione di americani sono stati uccisi da armi da fuoco negli Stati Uniti. Viaggiando attraverso gli Stati ancora provati dalle recenti sparatorie nelle scuole, per produrre il film, ho rintracciato i proprietari di armi che avevo incontrato e fotografato negli anni precedenti. Volevo capire perché, nonostante l’enorme numero di morti, negli Stati Uniti c’è una resistenza così feroce anche a leggi moderate sul controllo delle armi.

Le persone che ho ripreso e intervistato sono prevalentemente bianchi americani della classe media, che producono, vendono e acquistano armi in gran numero, alimentando l’insaziabile appetito del Paese per le armi da fuoco. Fare un film è stato fantastico perché ho potuto dialogare di più con i soggetti. Tornando con una videocamera, questa volta ho avuto un approccio più diretto e polemico con loro. Il cinema è un mezzo molto soddisfacente, che può davvero completare la fotografia e ampliare le possibilità di raccontare storie.

Dalla serie "Leisure World", Leisure World, Seal Beach, California, Stati Uniti © Zed Nelson
Dalla serie "Leisure World", Leisure World, Seal Beach, California, Stati Uniti © Zed Nelson
banner nikon video tour

Il progetto Leisure World racconta di una realtà abitativa comunitaria molto particolare, una residenza per anziani completamente autosufficiente situata in California. Ci parli di come è nato e di come è evoluto il lavoro?

Leisure World è la prima città statunitense esclusivamente per anziani. Una comunità autogestita di quattro miglia quadrate, circondata da un recinto di filo spinato, dove l’età media è di settantasette anni. Leisure World conta diciottomila residenti, cinque piscine, campi da golf, palestre e una propria stazione televisiva. C’è anche una squadra di nuoto sincronizzato, “The Aquadettes”, il cui membro più anziano ha ottantotto anni. Il 42% dei residenti di Leisure World ha più di ottant’anni e le donne superano gli uomini di due a uno (le donne vivono in media più a lungo degli uomini).
Avevo letto del luogo e volevo semplicemente visitarlo. È stata una di quelle esperienze fotografiche semplici e gioiose, in cui tutto è molto visivo e la luce invoglia a scattare. Mi affascinava, era un paradiso o un inferno? Non riesco ancora a decidere.

Non so perché, ma mi ricorda un po’ Pictures from Home di Larry Sultan. Sei d’accordo?

Sì, credo che tu abbia ragione. Lo prendo come un complimento, perché le immagini di Larry Sultan sono fantastiche e molto suggestive. Effettivamente ci sono delle somiglianze visive nei soggetti.

Dalla serie "Leisure World", Leisure World, Seal Beach, California, Stati Uniti © Zed Nelson
Dalla serie "Leisure World", Leisure World, Seal Beach, California, Stati Uniti © Zed Nelson
banner promozione primavera 2025 canon

Per il progetto Love me, che ritrae uno spaccato globale sul concetto di “bellezza” e di “giovinezza”, hai approfondito questo focus in diciassette Paesi differenti. Da questa tua ricerca hai desunto un’idea univoca e omologata di “bellezza” e “giovinezza” o ogni Paese mantiene la propria unicità?

L’intero progetto riguarda il modo in cui un ideale di bellezza occidentale molto specifico è stato esportato in tutto il mondo come un rozzo marchio universale. Questo ideale di bellezza richiede capelli biondi e lisci, occhi azzurri, corpo snello e giovinezza. Le culture di tutto il mondo sono state influenzate e ai consumatori è stato fatto il lavaggio del cervello per cercare di conformarsi a questo modello. La forza trainante è il consumismo: l’industria della bellezza è un business multimiliardario. Se si riesce a vendere l’idea di un ‘look’ da seguire rigorosamente, allora si possono vendere alle persone i prodotti e i servizi per aiutarle a raggiungere lo scopo. Ciò può significare lisciare e schiarire i capelli, ingrandire il seno, rimuovere i peli dal corpo, schiarire la pelle, ridurre le dimensioni del corpo attraverso diete e interventi chirurgici e cercare, contro ogni previsione, di mantenere un aspetto giovane.

Dalla serie "Love me", Christopher, 22 anni, Ceretta al petto, J. Sisters Salon. New York, Stati Uniti © Zed Nelson
Dalla serie "Love me", Katie, 9 anni, Vincitrice del concorso Universal Royalty, Texas, Stati Uniti © Zed Nelson
banner nikon summer promo

In cinque anni ho viaggiato in diciotto Paesi diversi. In Iran ho assistito a un boom dell’industria dei ritocchi al naso: gli iraniani vogliono nasi piccoli, in stile americano. In Cina le persone si sottopongono a interventi agli occhi per apparire più occidentali. In Africa e in Asia va di moda lo schiarimento della pelle. In Brasile, la chirurgia plastica è così popolare che il chirurgo estetico di maggior successo è famoso quanto un calciatore. I concorsi di bellezza si svolgono persino nelle carceri. In tutto il mondo le differenze culturali e l’unicità vengono cancellate. È necessario il conformismo. È una forma di globalizzazione.

Dalla serie "Love me", Fabbrica di protesi mammarie, Leicestershire, Regno Unito © Zed Nelson
Dalla serie "Love me", Fabbrica di protesi mammarie, Leicestershire, Regno Unito © Zed Nelson
banner tipa

A cosa stai lavorando attualmente?

Sto terminando un nuovo grande progetto, al quale ho lavorato negli ultimi sei anni, The Anthropocene Illusion. È stato esposto al festival Cortona On the Move quest’estate. Il progetto analizza come, mentre distruggiamo il mondo naturale che ci circonda, noi esseri umani siamo diventati padroni di un’esperienza artificiale della natura. Il progetto prevede la realizzazione di un libro e di una mostra.

Ulteriori informazioni sul lavoro di Zed Nelson sono disponibili sul suo sito zednelson.com.

banner home page fotocult
Potrebbero interessarti anche
Courtesy MABOS -©️ Archivio Mario Giacomelli
IN PROGRAMMA

Mario Giacomelli. Camera Oscura

dal 10 settembre 2023

4 Settembre 2023
Frank Horvat
INTERVISTE

Frank Horvat

Per le sue immagini Frank Horvat, ironico, poliedrico e instancabile sperimentatore, si serve di numerosi “vocabolari”. La ricerca di nuovi ...

1 Agosto 2004
“Colorado River Delta #12”, 2011.
INTERVISTE

Edward Burtynsky

“Il fatto che riesca a deliziare l’occhio e la mentre allo stesso tempo, e a piantare il seme del dubbio ...

1 Febbraio 2017
Un dettaglio del ritratto eseguito a Josef Lanzinger dal Lightcatcher Kurt Moser.
INTERVISTE

Kurt Moser, Lightcatcher

L’ambrotipia è la tecnica con cui il fotografo e cameraman altoatesino Kurt Moser crea i suoi pezzi unici. Per farlo ...

1 Febbraio 2018
Eugenio Recuenco
INTERVISTE

Eugenio Recuenco

Moda e pubblicità sono gli ambiti professionali nei quali si muove l’intemperante e provocatorio fotografo spagnolo Eugenio Recuenco, che illumina ...

1 Maggio 2018
banner tipa
Tags: Zed Nelson
Articolo precedente

Cosa conta per la giuria dei Sony World Photography Awards?

Articolo successivo

Steve McCurry. Devotion

Articolo successivo
Neonato prematuro al Fortis Hospital J 4 Aipur, India, 2008. Steve McCurry

Steve McCurry. Devotion

banner lexar
banner WhatsApp fotocult.it

Articoli recenti

Portrait-of-Sebastião-Salgado-2019.-©-Renato-Amoroso

Morto Sebastião Salgado, il fotografo che ha raccontato l’umanità

23 Maggio 2025
Vivian Maier the exhibition mostra fotografica Padova

Le mostre su Vivian Maier non sono mai troppe… O forse sì?

23 Maggio 2025
Il Lexar Professional Go è una SSD portatile disponibile fino a 2TB, perfetta per chi lavora in mobilità con una mirrorless o uno smartphone. Può essere facilmente abbinato a un hub per gestire accessori e periferiche (come vediamo in foto nei diversi setup di utilizzo) ed è compatibile ovviament anche con PC, laptop e tablet.

La prova del Lexar GO, il piccolo SSD che salva la memoria del tuo smartphone

23 Maggio 2025
Il Costruttore giapponese Ricoh ha annunciato lo sviluppo della compatta GR IV. Il prototipo sarà mostrato il 31 maggio 2025 presso gli spazi GR SPACE di Tokyo, Pechino e Shanghai.

Ricoh GR IV: il nuovo capitolo della compatta premium APS-C è quasi pronto al debutto

22 Maggio 2025
La fotografa cinese Xiaoling Li è stata incoronata Vincitrice Assoluta dei World Food Photography Awards, sponsorizzati da Bimi, e ha ricevuto un premio di 5.000 sterline per una commovente immagine che ritrae anziani vicini di casa riuniti a condividere storie mentre gustano involtini primavera del Sichuan.

World Food Photography Awards 2025: gli italiani, a tavola, sono sempre i primi

22 Maggio 2025
AFC evidenza KV_X half_street_15

Nuova Fujifilm X half: la metà che mancava alla fotografia digitale

22 Maggio 2025
Le foreste dell'orso Silvano Paiola libro fotografia naturalistica

Fotografare gli orsi selvatici nelle più suggestive foreste del mondo

21 Maggio 2025
Massimo Giorgetta vincitore assoluto ACI Pistoia Photo Contest 2025

Un “pagliaccio” in vetta al podio

20 Maggio 2025
test sigma 16-300mm DC OS evidenza

Sigma 16-300mm: lo zoom universale (anche per Canon) alla prova dei fatti

20 Maggio 2025
Women Power mostra fotografica Magnum Photos Abano Terme

Women Power: le donne di Magnum Photos, davanti e dietro l’obiettivo

19 Maggio 2025
MARE MAGNUM. Da Ferdinando Scianna a Martin Parr mostra fotografica Riccione

In spiaggia coi fotografi Magnum, da Ferdinando Scianna a Martin Parr

18 Maggio 2025
La Z5II è il modello d'accesso al mondo delle full frame di Nikon: costa 1.899 euro solo corpo.

Nikon Z5II: il verdetto finale passa per i test di laboratorio

17 Maggio 2025
World Press Photo Napalm Girl The Terror of War

Aggiornamenti su “Napalm Girl”: il World Press Photo sospende la paternità di Nick Út

16 Maggio 2025
Nuovo Voigtländer Portrait Heliar 75mm F1.8, il mediotele da ritratto che gioca con l’aberrazione sferica

Nuovo Voigtländer Portrait Heliar 75mm F1.8, il mediotele da ritratto che gioca con l’aberrazione sferica

16 Maggio 2025
foto di Gerry Caracas

Laowa 15mm F/4.5 0.5X: macro e paesaggio in un solo obiettivo

15 Maggio 2025
banner promozione primavera 2025 canon

Naviga per tag

Archivio Canon Canon EOS Canon RF Concorsi fotografici DJI Fotogiornalismo Fotografia analogica Fotografia di moda Fotografia di paesaggio Fotografia documentaria Fotografia naturalistica Fotoreportage Fujifilm Fujifilm GFX Fujifilm X Fujinon Full frame Instax L-Mount Laowa Leica Lumix Macro Macrofotografia Maestri della fotografia Medioformato Micro QuattroTerzi Mirrorless Mostre fotografia Nikkor Nikkor Z Nikon Nikon Z Offerte Panasonic Reportage Ritratto Sigma Sony Sony E Sony FE Street photography Tamron TIPA
Banner lexar
fotocult logo

Dal 2004 FOTO Cult offre un'informazione professionale e appassionata su tecnica e cultura della fotografia. Sostienici e alimenta la tua passione.

Tipa World Award logo

fotocult.it è membro TIPA dal 2017. Clicca qui per conoscere la storia e la filosofia dell’associazione.

Content Authenticity logo

fotocult.it è membro della Content Authenticity Initiative

Amazon logo

In qualità di Affiliato Amazon, FOTO Cult potrebbe ricevere una commissione sugli acquisti idonei.

Categorie

  • TECHNEWS
  • TEST
  • GUIDA ALL’ACQUISTO
  • TECNICA
  • CURIOSITÀ
  • CULTURA
  • MOSTRE
  • CONCORSI
  • LIBRI
  • GALLERIA
  • GREENPICS
  • LA RIVISTA

Recenti

Portrait-of-Sebastião-Salgado-2019.-©-Renato-Amoroso

Morto Sebastião Salgado, il fotografo che ha raccontato l’umanità

23 Maggio 2025
Vivian Maier the exhibition mostra fotografica Padova

Le mostre su Vivian Maier non sono mai troppe… O forse sì?

23 Maggio 2025
  • Cookie e Privacy Policy
  • Termini e Condizioni
  • Contatti
  • Abbonamenti e FOTO Credit
  • Acquista Crediti
  • Cart
  • Checkout
  • Chi siamo
  • Contatti
  • Cookie e Privacy Policy
  • Home
  • La rivista
  • Login Customizer
  • Mappa Mostre
  • My account
  • PALCO
  • Promozione Gold
  • Prova comparazione
  • Prova gratuita
  • Termini e Condizioni
  • test map

© 2024 copyright Fotocult s.r.l. C.F. e P. IVA n. 11984891009, Capitale sociale € 20.000,00 i.v. | Web design by Arkomedia Web Agency.

Bentornato!

Accedi al tuo account

Password dimenticata? Registrati

Crea il tuo nuovo account!

Registrati e inizia il tuo periodo di 30 giorni di prova gratuita!

Registrandoti autorizzi il trattamento dei tuoi dati personali ai sensi del DL 30 giugno 2003, n. 196 e del GDPR (Regolamento UE 2016/679). Privacy Policy.
Tutti i campi sono obblligatori Log In

Recupera password

Inserisci la tua username o la tua email per reimpostare la password

Log In
  • Login
  • Registrati
  • Carrello
  • TECHNEWS
    • FOCUS
    • PRIMO CONTATTO
    • OFFERTE
    • DALLE AZIENDE
  • TEST
    • FOTOCAMERE
    • OBIETTIVI
    • ACCESSORI
  • GUIDA ALL’ACQUISTO
  • TECNICA
  • CURIOSITÀ
  • CULTURA
    • INTERVISTE
    • PORTFOLIO
    • EIZO TOP SHOT
  • MOSTRE
    • IN PROGRAMMA
    • MAPPA DELLE MOSTRE
    • RACCONTI D’AUTORE
    • ARCHIVIO
  • CONCORSI
    • VINCITORI
    • APPROFONDIMENTI
    • BANDI
    • BANDI SCADUTI
  • LIBRI
    • IN LIBRERIA
    • RECENSIONI
  • GALLERIA
    • PALCO
  • GREENPICS
  • La rivista
Abbonamenti
  • Chi siamo
  • Contatti
Pop-up canale whatsapp FOTO Cult
LOGO_FOTOCult_black.png
Ricevi
ogni settimana
una selezione
degli articoli
più importanti pubblicati
su FOTOCult.it
Ricevi ogni settimana
una selezione degli articoli
più importanti
pubblicati su FOTOCult.it

Iscriviti alla nostra newsletter!

*campo obbligatorio
Importante! Sei sicuro di voler usare 1 credito per leggere questo articolo?
Articoli rimanenti da sbloccare : 0
Importante! Sei sicuro di voler eliminare questa sottoscrizione?