Ecco la recensione completa del Voigtländer Apo-Lanthar 35mm F2 Aspherical, medio grandangolare a fuoco manuale e diaframma stop down, dotato di chip per il dialogo elettronico con la mirrorless di destinazione. Il prezzo non è popolare: 1.099 euro. Vediamone pregi e difetti sul campo, in compagnia della Nikon Z 7 II.
Voigtländer, di proprietà della giapponese Cosina dal 1999, è un marchio storico le cui radici affondano addirittura nel XVIII secolo. La sua recente produzione appare estremamente interessante perché, pur avendo imboccato la via degli obiettivi a fuoco manuale e diaframma stop-down in un’epoca dominata dagli automatismi, non rinuncia al dialogo elettronico con la fotocamera di destinazione, facilitando molto la vita al fotografo sia in ripresa, sia in fase di archiviazione. Il chip incorporato nell’ottica informa la fotocamera su distanza, focale e apertura, abilitando, tra gli altri, diversi strumenti di aiuto alla messa a fuoco manuale; inoltre, i dati EXIF completi consentono di individuare file immagine realizzati con una data ottica oppure con un dato valore di diaframma. Gli ultimi a entrare nella famiglia sono gli obiettivi destinati alle mirrorless Nikon Z. Ai link seguenti, le nostre notizie in merito ai lanci più recenti: Nokton 50mm F1 Aspherical ed Heliar 15mm F4,5 Aspherical oltre a Nokton 40mm F1,2 Aspherical e Macro Apo Ultron D35mm F2.
Voigtländer Apo-Lanthar 35mm F2 Aspherical: il vero standard?
Uno degli obiettivi recentemente aggiunti alla schiera di obiettivi con innesto Z, che attualmente conta 9 modelli, è il 35mm F2 Apo-Lanthar: si tratta quindi di un medio grandangolare che sulla diagonale del formato pieno copre circa 62°. Per molti questa focale, e non il classico 50mm, è il vero standard perché pur non esasperando la prospettiva come i grandangolari più corti, nel reportage facilita l’inserimento del soggetto principale nel contesto, dando persino qualche chance ai paesaggisti. Insomma, una focale estremamente versatile che, non a caso, è stata scelta da molti, celebri fotografi e dalla maggioranza delle Case produttrici per le proprie compatte a ottica non intercambiabile.
"Cara" Voigtländer: ecco perché.
Il Voigtländer Apo-Lanthar 35mm F2 Aspherical costa ben 1.099 euro, stando al listino del distributore italiano Fotoimport. Questo grandangolare, come del resto tutta la produzione Voigtländer, è mediamente più costosa rispetto ad altri obiettivi universali con messa a fuoco manuale e diaframma stop-down, quali ad esempio i cinesi Laowa, TTArtisan e 7Artisans (gli ultimi due in particolare hanno proposte davvero abbordabili, anche se non sempre impeccabili dal punto di vista prestazionale). Cosina, che si pronuncia con l’accento sulla o, progetta e produce in Giappone le ottiche a marchio Voigtländer. Questo, se da un lato è garanzia (o promessa) di più elevati standard qualitativi, dall’altro è causa di quotazioni superiori rispetto a prodotti provenienti da altri Paesi dell’estremo oriente.
A questa ovvia considerazione si aggiunga che molti obiettivi Voigtländer, incluso il 35mm in prova, sono dotati di chip e di contatti elettrici, dettagli che mancano nella quasi totalità della produzione dei marchi cinesi appena citati.
Tra le funzioni principali concesse dal chip, l’assistenza alla messa a fuoco tramite variazione del colore del punto centrale (da rosso a verde), tramite focus peaking, e l’ingrandimento diretto dell’area prescelta. Inoltre, l’obiettivo informa la fotocamera in merito alla propria lunghezza focale, consentendo una taratura adeguata del sistema di stabilizzazione sul sensore eventualmente presente nella mirrorless di destinazione.

La meccanica del Voigtländer Apo-Lanthar 35mm F2 Aspherical.
A noi, però, interessa la sostanza, quindi non nascondiamo che a fronte di tale corposa richiesta economica le nostre aspettative verso il grandangolare Voigtländer erano piuttosto alte. Tra le versioni disponibili del 35mm, ossia Sony E, Leica M e Nikon Z, abbiamo scelto quest’ultima perché appartenente alla neonata famiglia di ottiche “elettroniche” dedicate alle mirrorless della Casa gialla.
Il contatto con l’ottica trasmette subito la sensazione di un oggetto costruito come “una volta”: struttura interamente metallica e giustamente pesante (360 grammi), ghiera della messa a fuoco dallo scorrimento perfettamente calibrato, anello dei diaframmi con click a passi di 1/3 di stop correttamente percettibili e ben spaziati. Abbiamo apprezzato la colorazione di alcuni valori di apertura per facilitare l’uso degli indici per la profondità di campo, uno strumento grafico forse “antico” e dall’utilità ormai relativa, ma che ci piace ritrovare in un’ottica dall’aspetto (ma solo quello) vintage.
Il diaframma a 12 lamelle con profilo ondulato: vezzo o idea geniale di Voigtländer?
Scendiamo più nel dettaglio partendo proprio dal diaframma. La composizione a 12 lamelle basterebbe a renderlo tra i più complessi in circolazione, se non fosse che le lamelle stesse non sono affatto convenzionali: il loro profilo non è curvilineo, ma presenta delle anse o onde. questo fa sì che solo a determinate aperture l’apertura assuma una forma perfettamente circolare, mentre ad altre appaia come un tappo a corona. Nello specifico, a F2 (ovviamente), F2,8, F5,6 e F16 il diaframma è circolare, mentre a F4, F8 e F11 disegna una “corona”. Non si tratta di un capriccio dei progettisti giapponesi, ma di una precisa scelta che consente ai fotografi di scegliere il tipo di bokeh e l’aspetto che i punti luminosi, specialmente nei notturni, devono assumere. Le aperture tonde generano un bokeh neutro, con punti sfocati dal profilo morbido, mentre le aperture a “corona” creano un bokeh più strutturato e soprattutto stelle a 12 punte in corrispondenza delle sorgenti luminose incluse nell’inquadratura.
Il profilo ondulato delle 12 lamelle che compongono il diaframma del Voigtländer Apo Lanthar 35mm F2 Aspherical fa sì che l’apertura cambi forma a seconda del valore impostato. I diaframmi F2, F2,8, F5,6 e F16 hanno una conformazione perfettamente circolare; gli altri assumono un aspetto a corona. Tra questi, F11 è quello che ha effetti più evidenti sui punti luminosi, riprodotti come stelle a 12 raggi molto netti.
Voigtländer Apo-Lanthar 35mm F2 Aspherical: messa a fuoco e altri dettagli tecnici.
Il medio grandangolare giapponese è lungo circa 7cm e ha un diametro appena inferiore, con passo filtri da 52mm. La messa a fuoco minima è di 35cm, cui corrisponde un rapporto di ingrandimento 1:6,77. Niente “macro”, quindi, ma il sistema di messa a fuoco a lenti flottanti consente di mantenere molto alte le prestazioni anche alle brevi distanze di ripresa. La messa a fuoco, comunque, per quanto flottante non è interna, quindi il barilotto subisce un modesto allungamento regolandolo sulle distanze brevi; la parte frontale dell’ottica opportunamente non ruota, facilitando l’uso di filtri orientabili.
Voigtländer Apo-Lanthar 35mm F2 Aspherical: la nitidezza
Veniamo finalmente all’analisi delle prestazioni, iniziando come di consueto dalla nitidezza. In combinazione alla Nikon Z 7 II da 45 megapixel, il Voigtländer Apo-Lanthar 35mm F2 Aspherical appare davvero brillante. La resa al centro è ottima anche a tutta apertura e diviene eccellente già a F2,8-F4: risoluzione e contrasto sono altissimi.
Anche i bordi mostrano sempre un contrasto molto elevato (al netto della visibile caduta di luce ai bordi, che commenteremo in seguito). A differenza della zona centrale, i più pignoli preferiranno chiudere a F2,8 o F4 per ottenere prestazioni eccellenti a tutto campo. Ma stiamo parlando di sfumature: l’ottica giapponese è utilizzabile anche a tutta apertura senza scendere a compromessi eccessivi. Le aberrazioni cromatiche laterali sono irrilevanti a qualsiasi ingrandimento. Qui di seguito, due serie di dettagli prelevati al centro e al bordo superiore destro dell’immagine di riferimento. I diaframmi oltre F8 consentono di aumentare la profondità di campo, ma introducono diffrazione, quindi un percettibile, generale ammorbidimento dell’immagine.
La nitidezza al centro
La nitidezza ai bordi
Voigtländer Apo-Lanthar 35mm F2 Aspherical: aberrazioni cromatiche assiali
Le aberrazioni cromatiche assiali sono teoricamente corrette dalle ottiche definite apocromatiche, come il Voigtländer Apo-Lanthar 35mm F2 in prova: e il grandangolare non delude. Un obiettivo con mediocre correzione apocromatica avrebbe generato frange verdi e magenta nei tratti delle corde della chitarra fuori fuoco, cosa che non accade con il 35mm in prova neanche alla massima apertura.
Voigtländer Apo-Lanthar 35mm F2 Aspherical: il controluce
Se c’è un aspetto che negli ultimi anni è divenuto determinante nella scelta dell’ottica, è la resa in controluce, spesso non perfettamente compresa dai fotografi e oggetto anche di ingannevole comunicazione commerciale. Ne riparleremo presto in un articolo dedicato. Nel frattempo constatiamo che il Voigtländer Apo-Lanthar 35mm F2 Aspherical ha una tenuta assai soddisfacente anche in condizioni in cui ottiche più popolari, e non necessariamente meno costose, vanno in grave crisi. L’entità dei riflessi e il relativo abbassamento del contrasto sono bassi e facilmente annullabili schermando la lente frontale (vedi coppia di foto orizzontali). Rare le occasioni in cui le immagini fantasma si manifestano in modo parossistico, ma anche in questo caso (fortemente cercato in fase di test), è semplice evitare la comparsa di aloni cromaticamente invadenti (coppia di foto verticali).
Voigtländer Apo-Lanthar 35mm F2 Aspherical: il bokeh
Il bokeh del Voigtländer Apo-Lanthar 35mm F2 Aspherical è molto plastico e gradevole a tutta apertura e non diviene ruvido neanche a f/11. La due sequenze che seguono (pianta di Cicas) sono realizzate a F2, F5,6 e F11, e mostrano rispettivamente l’intera inquadratura e i dettagli al 100%.
Nei notturni la scelta del diaframma ha maggiori effetti, non solo ovviamente su profondità di campo e tempo di esposizione, ma anche sull’aspetto delle sorgenti di illuminazione artificiale. Se a F2 i lampioni appaiono come globi indistinti, a F11 si tramutano in coreografiche stelle a 12 punte.
Voigtländer Apo-Lanthar 35mm F2 Aspherical: distorsione e caduta di luce ai bordi
La distorsione del Voigtländer Apo-Lanthar 35mm F2 Aspherical è virtualmente nulla: è una caratteristica molto importante per chi esegue fotografia di architettura, anche se per molti i 62° coperti da questo grandangolare sono un po’ “stretti”.
La caduta di luce ai bordi del Voigtländer è forse l’unico difetto degno di nota: l’oscuramento degli angoli è molto evidente a F2, ma migliora abbastanza rapidamente e nel reportage può addirittura essere d’aiuto perché concentra l’attenzione sul soggetto, normalmente in posizione non defilata. Si noti comunque che oltre F4 non si assiste a ulteriori miglioramenti dell’uniformità di illuminazione, quindi per ottenere sfondi totalmente esenti da caduta di luce ai bordi, ad esempio nel paesaggio, è necessario agire in post-produzione.
Voigtländer Apo-Lanthar 35mm F2 Aspherical: il focus breathing
Il 35mm F2 di Voigtländer non nasce espressamente per la ripresa video, ma nessuno vieta di sfruttarne le notevoli doti di nitidezza, contrasto e gradevolezza dello sfocato al di fuori della fotografia. Di certo il focus breathing, ossia l’aumento dell’angolo di campo che si verifica alle distanze di ripresa più corte, è evidente: quindi chi è solito giocare col fuoco in video è avvisato.
Voigtländer Apo-Lanthar 35mm F2 Aspherical: il verdetto
Il primo Voigtländer a passare per la nostra redazione esce con voti altissimi, fatto che ci induce a indagare ulteriormente sul resto della produzione, anche con innesti per altre mirrorless. L’Apo-Lanthar 35mm F2 Aspherical è un grandangolare semplicemente eccellente, dotato di nitidezza esemplare, anche a tutta apertura, sebbene ottimizzato tra F2,8 e F4. La forte caduta di luce ai bordi, complice la gamma dinamica eccezionale delle moderne mirrorless, è facilmente correggibile al computer, mentre altre aberrazioni, come quelle cromatiche assiali e la distorsione (ostica quella prodotta dagli obiettivi asferici), sono corrette all’origine dai valenti ingegneri Cosina. La resistenza al controluce, tutto sommato più che soddisfacente, completa il profilo di un obiettivo che i fotografi più attenti alla qualità ottica dovrebbero tenere in considerazione, nonostante il prezzo non alla portata dei più.
Voigtländer Apo-Lanthar 35mm F2 Aspherical: Pro e Contro
- Meccanica raffinata ed esteticamente gradevole
- Nitidezza eccellente in asse, anche ai bordi ai diaframmi medi
- Aberrazioni cromatiche assiali e laterali irrilevanti
- Distorsione virtualmente nulla
- Presenza del chip per il dialogo con la fotocamera
- Diaframma a 12 lamelle a conformazione variabile
- Bokeh pittorico anche ai diaframmi medi
- Convincente resa in controluce
- Caduta di luce ai bordi a tutta apertura
- Prezzo non popolare
Scheda tecnica Voigtländer Apo-Lanthar 35mm F2 Aspherical
- Prezzo 1.099 euro
- Importatore Fotoimport
- Apertura massima f/2
- Apertura minima f/16
- Schema ottico 11 lenti in 9 gruppi
- Angolo di campo (full frame) 62,1°
- Minima distanza di messa a fuoco 0,35m
- Ingrandimento massimo 1:6,77
- Lamelle del diaframma 12
- Diametro filtri 52mm
- Paraluce in dotazione (a vite)
- Dimensioni diametro 67,6mm, lunghezza 70,4mm
- Peso 360g
- Innesti disponibili Sony E, Leica M, Nikon Z
Voigtländer Apo-Lanthar 35mm F2 Aspherical: la galleria
















Cliccando sul pulsante qui sopra è possibile scaricare la cartella (attenzione, pesa circa 345MB) contenente i RAW convertiti in JPG alla massima risoluzione (45 megapixel). Alle immagini non sono state applicate correzioni digitali relative alle aberrazioni ottiche, mentre sono stati eseguiti minimi interventi sull’esposizione.

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