L'erede della sportivissima G9, la Lumix G9II, è la prima QuattroTerzi di Panasonic con AF ibrido. Arriva sul mercato con un sensore da 25MP stabilizzato fino a 8EV e un corpo macchina fedele in tutto e per tutto alla recentissima full frame Lumix S5II.
Panasonic porta il suo rinnovato sistema AF con contrasto di fase anche nel segmento delle Micro QuattroTerzi dove è impegnata insieme a OM System (Olympus) nella produzione di fotocamere con sensore da 21,6mm di diagonale. La G9II protagonista di questa prova è la prima mirrorless con AF ibrido a far parte della famiglia Lumix G; nel solco della tradizione il resto delle caratteristiche, in particolar modo le spiccate capacità di raffica che la piazzano tra le prime scelte per praticare la fotografia sportiva o la caccia fotografica. Disponibile in versione solo corpo a un prezzo di 1.900 euro, può essere acquistata anche per 2.100 euro abbinata al Lumix G 12-60mm f/3,5-5,6 (equivalente a 24-120mm) o a 2.500 euro scegliendo il kit con il più raffinato pari focale targato Leica di luminosità f/2,8-4.
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Panasonic Lumix G9II: cosa cambia rispetto alla G9
La più grande novità introdotta sulla Lumix G9II è chiaramente il sistema AF a rilevazione del contrasto di fase, soluzione che assicura una migliore capacità di individuazione e tracciamento del soggetto rispetto al precedente modello con AF a contrasto basato sulla tecnologia DFD per l’analisi dello sfocato: si passa inoltre da 225 a 779 punti di rilevazione. Anche il sensore sale da 20 a 25MP (come sulla GH6) e lo stabilizzatore guadagna 1,5EV di tolleranza sul mosso soggettivo assicurando ora fino a 8EV di compensazione. Il corpo macchina è condiviso con quello delle full frame S5II e S5II X, quindi abbandona il monitor LCD di servizio sulla calotta e la torretta posta alla sinistra del mirino elettronico utile per gestire con un unico comando i modi di scatto e la raffica. Sul lato opposto, invece, campeggia una nuova rotella “muta” per modificare uno o più parametri di ripresa principali e anche il joystick sul dorso passa da 4 a 8 direzioni di movimento (ci si può spostare, dunque, anche in diagonale). Di pari passo alle implementazioni hardware, la G9II viene ottimizzata anche lato software, con l’aggiunta, tra tante, della modalità Transizione Fuoco, che permette di simulare l’effetto di un follow focus predeterminando tre distanze di messa a fuoco richiamabili durante la ripresa video alternando nella pressione i pulsanti WB, ISO e Compensazione dell’esposizione presenti sulla calotta in prossimità del comando di scatto. Invariato per risoluzione e ingrandimento il mirino elettronico, mentre cresce appena la densità del monitor sul dorso, nuovamente incernierato su un lato per essere ribaltato in qualsivoglia direzione.
Panasonic Lumix G9II: le specifiche a confronto con alcune rivali
Su smartphone, ruota in orizzontale per facilitare la lettura della tabella.
Panasonic Lumix G9 | Panasonic Lumix G9II | OM-System OM-1 | |
Materiale | Magnesio, policarbonato e alluminio | Magnesio, policarbonato e alluminio | Magnesio, policarbonato e alluminio |
Dimensioni | 136,9×97,3×91,6mm | 138x88x98mm | 134,8×72,7×91,6mm |
Peso | 658g | 658g | 511g |
Sensore | QuattroTerzi da 20MP | QuattroTerzi da da 25MP | QuattroTerzi da 20MP, BSI Stacked |
IS | Sì, 6,5EV | Sì, fino a 8EV | Sì, fino a 8 EV |
ISO Std. | 200-25.600 | 100-25.600 | 100-25.600 |
Processore | Venus Engine | L2 | True Pic X |
Monitor | 3″ e 1,04MP, articolato | 3” e 1,62MP, basculabile | 3” e 1,6MP, articolato |
Mirino | 3,68MP; ingrandimento 0,83x | 3,68MP; ingrandimento 0,8x | 5,76MP; ingrandimento 0,82x |
Raffica | Fino a 20fps con AF-C | Fino a 75fps (60fps con AFC) | Fino a 120fps (50fps in AFC) |
Ripresa video | 4K/30p | 5,8K/60p | 4K/60p |
Conn. fisiche | USB, HDMI, Microfono, Cuffie, Presa PC | USB, HDMI, Microfono, Cuffie | USB, Micro HDMI, Microfono, Cuffie |
Flash integrato | No | No | No |
Autonomia | fino a 890 scatti con risparmio energetico | fino a 1350 scatti con risparmio energetico | fino a 1100 scatti con risparmio energetico |
Prezzo solo corpo | 1.200 euro | 1.900 euro | 2.199 euro |
Panasonic Lumix G9II: l'ergonomia della nuova mirrorless Micro QuattroTerzi
Curiosamente, pur essendo stata completamente stravolta dal punto di vista strutturale, la Lumix G9II pesa esattamente quanto il modello di precedente generazione, vale a dire 658g. Riguardo le “impressioni di guida”, invece, non possiamo che confermare quanto già espresso in occasione del test della Lumix S5IIX, essendo le due fotocamere identiche in tutto e per tutto eccezion fatta per la flangia d’innesto, il sensore e la ventola di raffreddamento, qui assente. Ancorché non miniaturizzata, dunque, la Panasonic G9II risulta un azzeccato mix di compattezza, leggerezza e manovrabilità. Peccato che stavolta, però, Panasonic non abbia specificato il grado di resistenza agli agenti atmosferici esterni della fotocamera, ricordando che la tropicalizzazione del corpo macchina fu uno dei punti principali sui quali si basò la campagna di comunicazione della G9, nel 2017.
Il numero di comandi diretti per la gestione della ripresa è insolitamente ampio e vede tra i più apprezzati il joystick AF a 8 direzioni, il commutatore fisico per alternare la messa a fuoco singola con quella continua o manuale, la ghiera girevole coassiale al multivia sul dorso e anche quella per la selezione diretta delle modalità di scatto, compreso lo scatto ritardato e il MultiShot Hi-Res. Anche i pulsanti dedicati alla regolazione del bilanciamento del bianco, degli ISO e la compensazione dell’esposizione campeggiano in bella mostra sulla calotta e risultano facilmente identificabili al tatto, poiché dislocati in prossimità del pulsante di scatto. Sparisce, invece, la presa PC per comandare i flash da studio tramite cavo. L’interfaccia grafica della fotocamera è ben studiata, ma la traduzione in italiano di alcune voci nel menu lascia a desiderare. Comune a molti altri modelli Lumix passati per le nostre mani è anche una certa lentezza in avvio, mentre la velocità generale di sistema è più che buona. Ottimo anche il supporto fornito dalla guida rapida (attivabile con il tasto DISP) che in poche righe chiarisce qualsiasi dubbio di funzionamento riguardo la funzione selezionata.
Panasonic Lumix G9II: i sistemi di mira e le connessioni
Il mirino elettronico della Panasonic Lumix G9II sfrutta lo stesso pannello OLED da 3,68MP, ma l’oculare offre un ingrandimento leggermente inferiore a quello della G9: 0,8x contro 0,83. Cresce da 1,04 a 1,84 milioni di pixel, invece, la risoluzione del monitor da 3″ di diagonale, che è completamente orientabile e full touch. Tra le connessioni, la Lumix G9II affianca alla USB tipo C Power Delivery (utile anche per la ricarica e il funzionamento della fotocamera come webcam) la porta HDMI di taglia grande, l’ingresso per il comando a filo, quello per il microfono e anche l’uscita cuffie. Le connessioni Over The Air, Wi-Fi e Bluetooth, possono essere altresì sfruttate per far dialogare la fotocamera con lo smartphone tramite app. La Lumix G9II concede fino a 390 scatti con una ricarica indipendentemente dal dispositivo di mira attivo durante le riprese, ma l’autonomia cresce fino a oltre mille inneschi attivando la modalità di risparmio energetico; l’accumulatore è ospitato nel fondello mentre le schede di memoria (due, di tipo SD ed entrambe compatibili con UHS-II) sono sul fianco destro della fotocamera protette da uno sportellino in plastica dura privo di grip antiscivolo.
Panasonic Lumix G9II: il sensore, l'elettronica e le caratteristiche tecniche principali
Il rinnovato sensore Live MOS da 25MP della Lumix G9II consente di scattare lungo una scala delle sensibilità compresa tra 100 e 25.600 ISO, con possibilità di estensione verso il basso fino a 50 ISO. Sul fronte video non è disponibile la modalità Dual Base ISO come sui modelli più evoluti, ma in V-Log/V-Gamut è attiva la funzione Dynamic Range Boost che, in sintesi, effettua e sfrutta due letture della scena applicando diversi livelli di guadagno così da preservare la leggibilità delle alteluci e attenuare il rumore nelle zone in ombra. Al RAW può essere chiaramente associato il JPG, che è peraltro scalabile su due livelli di qualità. Tra gli strumenti di ottimizzazione dell’immagine a 8 bit sono inclusi quelli per la compensazione automatica della vignettatura e della diffrazione e un novero di filtri ed effetti con i quali personalizzare lo scatto già in camera. Non manca la possibilità di effettuare scatti in bracketing lasciando variare in automatico alla mirrorless esposizione, messa a fuoco, bilanciamento del bianco o apertura del diaframma. Il menu rapido è personalizzabile distintamente in fotografia e in video, mentre le funzioni attivate o disattivate in una modalità mantengono il loro stato anche una volta passati all’altra. Questa logica di funzionamento potrebbe portare così a un “corto circuito” che vi spieghiamo con un esempio: se in modalità video attiviamo la visualizzazione dei livelli del microfono dal Menu Q e, terminato di girare la nostra clip, torniamo in modalità fotografica, non solo continuiamo a visualizzarli inutilmente, ma non possiamo nemmeno disattivarli rapidamente trovandoci di fronte a un Menu Q con funzioni utili alla ripresa fotografica. Per far sparire i livelli audio bisognerà dunque passare per il menu classico, oppure tornare temporaneamente in modalità video per accedere al menu rapido Q con funzioni personalizzate per la ripresa in movimento.
Panasonic Lumix G9II: l'autofocus in fotografia
Appena introdotto sulle full frame, ecco che l’AF ibrido con contrasto di fase arriva anche su una mirrorless del sistema Micro QuattroTerzi: quello della G9II è strutturato su 779 punti a copertura quasi totale del fotogramma. Riconosce come forme auto e moto (ma non treni e aerei) e soggetti umani e animali. Resta inteso che qualsiasi soggetto reso protagonista dal fotografo nell’inquadratura verrà comunque identificato e tracciato grazie alla tradizionale modalità di Tracking. Tornando ai soggetti “familiari” alla fotocamera, la G9II può essere regolata per rilevare una persona e, man mano che questa si avvicina al fotografo, tracciarne prima il capo e poi gli occhi (per gli animali, si passa direttamente da corpo a occhi). In alternativa si può selezionare direttamente il riconoscimento diretto di viso e occhi. Curiosamente, rispetto alle S5II/II X, l’AF della G9II non può essere regolato per commutare automaticamente tra soggetto umano o animale. Dal canto suo però, la Micro QuattroTerzi traccia correttamente auto e moto, opzione non prevista sulle due full frame. Crediamo che con un futuro aggiornamento firmware il costruttore possa uniformare il comportamento dei due sistemi AF, livellandolo ovviamente verso l’alto. Dal punto di vista meramente pratico, concludiamo questo paragrafo aggiungendo che l‘intero comparto autofocus della Lumix G9II, nonché la commutazione in manuale della messa a fuoco, può essere gestito direttamente dal selettore integrato in prossimità del joystick AF, facilitando notevolmente la personalizzazione delle impostazioni di ripresa.
Panasonic Lumix G9II: lo scatto a raffica e il buffer di memoria
Nel rispetto della tradizione che vede la serie “G9” spiccare per capacità di collezionare scatti a raffica, anche la G9II si presenta al pubblico di professionisti e aspiranti tali con doti “velocistiche” fuori dal comune. La fotocamera colleziona fino a 14fps con otturatore meccanico attivo (10fps abilitando anche la messa a fuoco continua), e raggiunge i 60fps con otturatore elettronico e inseguimento del soggetto. Alla massima cadenza di scatto di 75fps si accede, invece, disattivando la messa a fuoco continua. Non meno importante rispetto alle capacità di collezionare fotogrammi in rapida sequenza è il dato che interessa il buffer di memoria: tra 160 e 200 i file collezionabili senza rallentamenti indipendentemente dal formato immagine scelto, vale a dire RAW o JPG. Insieme al buffer di memoria aumenta pure l’intervallo di acquisizione della modalità Pre-Burst, che passa dai 0,4sec della G9 a 1,5 secondi.
Panasonic Lumix G9II: Multishot Hi-Res
Il nuovo Live Mos della Lumix G9II può essere utilizzato anche per confezionare immagini in risoluzione di 50MP (che si traducono in stampe 70x52cm a 300dpi) o 100MP (stampabili fino a 98x74cm a 300dpi), sempre con rapporto d’aspetto 4:3.
In questo caso il sensore registra otto fotografie in rapidissima sequenza effettuando traslazioni micrometriche in quattro direzioni, catturando informazioni più dettagliate sul colore e raddoppiando o quadruplicando la risoluzione nativa. Lo stabilizzatore posto alla base del Live Mos della Lumix G9II amplia ulteriormente la versatilità della fotocamera portando da 6,5 a 8EV dichiarati (utilizzando il Lumix G 12-60mm) il guadagno teorico sui tempi di sicurezza imposti dalla focale utilizzata.
Panasonic Lumix G9II: le specifiche video
Benché non spetti a lei recitare il ruolo da ammiraglia all’interno della famiglia G di Lumix, la G9II offre prestazioni video molto vicine a quelle della specialistica GH6. Troviamo dunque la ripresa fino al 5,7K/60p 4:2:0 a 10 bit sfruttando l’intera larghezza del sensore, oppure il formato Cinema 4K e 4K fino a 60p con campionamento colore 4:2:2 a 10 bit. Collegando poi una SSD alla fotocamera si accede al 5,7K/30p in formato 17:9 con codifica Apple ProRes 422 HQ e alla risoluzione Cinema 4K/60p, sempre in 17:9. Come anche sulla recente Lumix S5 inoltre il formato Apple ProRes HQ può essere registrato anche sulla scheda di memoria scendendo con la risoluzione al Full HD/60p. I 240fps e i 120fps (velocità utili per realizzare filmati in slow motion) sono invece disponibili in modalità S&Q rispettivamente in qualità Full HD e in 4K. Passando al controllo colore e di gamma dinamica, la Lumix G9II include il profilo flat V-Log, oltre a offrire la possibilità di mostrare già in ripresa l’effetto di una LUT precaricata. Altre opzioni di scelta del profilo includono il Cinelike D2 e V2 e il Like 709. I limiti di tempo per le registrazioni senza interruzione sono dettati dall’assenza della ventola di raffreddamento (presente invece sulla GH6), motivo per il quale alla massima qualità video disponibile se le temperature superano i 40° è possibile che la fotocamera vada in protezione dal surriscaldamento – interrompendo la ripresa – dopo circa 3 minuti (salgono a 15, invece, a 23°).
Panasonic Lumix G9II: il verdetto di fotocult.it
A differenza del modello di precedente generazione, realizzato soprattutto per accontentare fotografi sportivi e naturalisti, questa nuova Lumix G9II si muove anche e soprattutto in direzione video. Il restyling del corpo macchina operato dal Costruttore è stato notevole, ma forse superfluo per un modello che trovammo inattaccabile – sotto questo punto di vista – già nel 2017. Anzi, a dirla tutta non avremmo sacrificato il monitor LCD di servizio sulla calotta per sdoppiare una ghiera. Su tutti gli altri fronti il passo in avanti fatto segnare da questa G9II è a dir poco netto; ci riferiamo in particolare alla stabilizzazione (anche elettronica in video) e all’intero comparto AF. L’aumento di densità del sensore inoltre non ha inciso oltremodo sulla qualità fotografica alle sensibilità più elevate, che nel complesso giudichiamo soddisfacente sapendo di avere tra le mani una QuattroTerzi con uno dei valori di pixel pitch più bassi in circolazione (per ottenerlo su una full frame servirebbero quasi 100MP). Il comparto video è, poi, a dir poco straripante e siamo sicuri richiederà un certo periodo di apprendistato anche ai videomaker più esperti. Passando al prezzo di listino, quello della Lumix G9II non è basso in assoluto e soprattutto se non siamo interessati al video le alternative più a buon mercato, anche con sensore di dimensioni maggiori, non mancano. Se invece siamo soliti affiancare alla ripresa fotografica anche quella in movimento e riconosciamo il valore aggiunto del comparto video in una mirrorless, allora questa Lumix G9II diventa un modello da acquistare al volo.
Panasonic Lumix G9II: prove pratiche
Panasonic Lumix G9II: JPG/RAW a confronto, la risoluzione
Il divario tra RAW e JPG è abbastanza evidente sulla Lumix G9II, soprattuto in termini di microcontrasto. La resa generale non è mai bassa in assoluto, ma il formato grezzo è da preferire a quello compresso se vogliamo ottenere il massimo da questo sensore. I due dettagli sono tratti dal JPG standard e dal corrispondente RAW aperto in ACR e sviluppato togliendo nitidezza per poi aggiungere maschera di contrasto in Photoshop (Fattore 150, Raggio 1, Soglia 0). Le differenze di resa tra i formati sono da ricercare, in questo scatto, nella texture del muro e nel filato che copre la sella.
Panasonic Lumix G9II: il MultiShot Hi-Res
A confronto altri dettagli presi rispettivamente da uno scatto realizzato a 25MP e interpolato per quadruplicarne la risoluzione e un JPG realizzato in modalità MultiShot Hi-Res (100MP): il divario in termini di resa a favore di quest’ultimo non è eclatante, sebbene l’opzione “multiscatto” resti un alleato prezioso in tutte quelle occasioni in cui desideriamo aumentare le dimensioni del file immagine.
Panasonic Lumix G9II: la gamma dinamica ombre in JPG
Panasonic Lumix G9II: la gamma dinamica ombre in RAW
L’esposizione di questa scena ad alto contrasto è stata volutamente calcolata sulle alteluci: inevitabile che il JPG senza ottimizzazione della gamma dinamica appaia con ombre tappate. Attivare l’iDinamico al massimo della sua efficacia (Alto) è abbastanza risolutivo nel caso in cui volessimo ridare equilibrio alla scena senza ricorrere al RAW. Quest’ultimo formato, tuttavia, resta ancora una volta il candidato numero uno per ottenere immagini di migliore qualità anche in termini di gamma dinamica. L’insorgenza di disturbo nelle aree interessate è da considerarsi fisiologica per un sensore QuattroTerzi così denso.
Panasonic Lumix G9II: la gamma dinamica alteluci in JPG
Un secondo banco di prova stavolta mirato a rilevare l’efficacia dell’iDinamico e del RAW associato al JPG Standard nel recupero quasi esclusivo delle alteluci. Il risultato è coerente con quanto rilevato nel precedente banco di prova. L’ottimizzazione del JPEG in camera non è risolutiva ma tangibile. Il RAW resta invece il formato irrinunciabile per assicurarsi i più ampi margini di recupero consentiti dal sensore della G9II.
Panasonic Lumix G9II: la gamma dinamica mista
Difficilmente uno strumento di ottimizzazione del JPG in camera è efficace contemporaneamente su ombre e alteluci. L’iDinamico della G9II è una delle poche eccezioni. Lo vediamo in questo banco di prova, dove rispetto al JPG standard, quello con iDinamico Alto attivo, oltre a recuperare le bruciature in alcuni punti del folto cespuglio, ha rischiarato piuttosto energicamente anche lo sfondo. A chiudere il terzetto mostriamo per completezza un RAW sviluppato in ACR con rientro totale delle alteluci e rischiaramento delle ombre.
Panasonic Lumix G9II: le prestazioni alle alte sensibilità ISO
La gamma standard di sensibilità ISO della G9II va da 100 a 25.600, con possibilità di espanderla verso il basso di un ulteriore EV, quindi fino a 50 ISO. I dettagli vedono affiancate alcune sensibilità comprese tra la soglia minima e la massima sia in JPG, sia in RAW. Si noti la buona resa in JPG almeno fino a 1600 ISO e in RAW fino a 3200. Non sono valori limite eccezionali, ma dobbiamo tenere conto che 25MP stipati su una superficie circa 4 volte inferiore al full frame lavorano – a parità degli altri fattori – come circa 100MP posti all’interno di un CMOS 24x36mm.
Panasonic Lumix G9II: lo stabilizzatore
Il sensore stabilizzato della Lumix G9II promette fino a 8EV di tolleranza scattando con l’ottica stabilizzata H-ES12060 utilizzata a 60mm e fino a 7,5EV con la maggior parte delle altre ottiche OIS più recenti di Panasonic. Un dato che giudichiamo verosimile giacché scattando a 1/6sec a 200mm di focale (5EV sotto il tempo minimo) si riescono ancora a ottenere 5 fotogrammi su 5 perfettamente nitidi e, scendendo di ulteriori due stop, conservare almeno due fotogrammi su cinque perfettamente utilizzabili.
Panasonic Lumix G9II: autofocus e riconoscimento del soggetto
Nonostante l’ibridazione del sensore, la Lumix G9II non ha mostrato particolari capacità nella fotografia ad alto tasso di dinamismo se impiegata con otturatore meccanico attivo alla cadenza di scatto minima selezionabile con AF-C e Live View attivi di 10fps. Ma la situazione ha preso tutt’altra piega attivando l’otturatore elettronico e selezionando le cadenze di scatto più elevate di 20 e 60fps. Anche con soggetti particolarmente difficili da tenere agganciati e soprattutto non presenti nel “database”, la fotocamera si è dimostrata un’alleata affidabile per la fotografia ad alto tasso di dinamismo; in grado di collezionare centinaia di scatti in rapida successione senza particolari errori di messa a fuoco. Nella serie che vi mostriamo in alto il drone appare sempre perfettamente nitido ma, di tanto in tanto, la messa a fuoco passa dalle eliche anteriori a quelle posteriori e viceversa. Si tratta di piccoli errori di posizionamento che riteniamo accettabili su un soggetto così piccolo all’interno del fotogramma e che, soprattutto, si muove non solo rapidamente ma con una traiettoria a dir poco irregolare. In basso mostriamo invece tre scatti che ritraggono soggetti noti all’AI e in presenza dei quali l’AF della fotocamera lavora nel migliore dei modi.
Panasonic Lumix G9II: la galleria di immagini
Panasonic Lumix G9II: i pro e i contro
- Costruzione raffinata e resistente
- Eccellente ergonomia
- Comandi finemente personalizzabili
- Sistemi di mira di buona qualità
- Joystick AF dedicato
- Connessioni fisiche complete
- Autofocus articolato e altamente configurabile
- Massima cadenza di scatto elevata
- Buon buffer di memoria
- Stabilizzatore integrato realmente efficace
- Ottima gamma dinamica data la densità del sensore
- Prestazioni in AF continuo con otturatore elettronico attivo
- Comparto video ottimamente strutturato
- Autonomia limitata senza risparmio energetico attivo
- AF poco reattivo e impreciso con otturatore meccanico attivo
- Il monitor articolato anziché basculabile complica l'utilizzo di alcuni rig
- Posizione dello scatto ritardato sulla ghiera dei modi troppo lontana dallo scatto singolo
- Impossibile attivare/disattivare funzioni fotografiche da menu Q "Video" e viceversa
Panasonic Lumix G9II: la scheda tecnica
- Prezzo 1900 euro solo corpo Importatore Panasonic Italia, Viale dell’Innovazione, 3, 20125 Milano MI internet panasonic.it
- Tipo mirrorless QuattroTerzi di taglia media
- Materiale lega di magnesio, alluminio e policarbonato
- Dimensioni (LxAxP) e peso 102×134,3×90,1mm; 658g con batteria e scheda
- Innesto obiettivi Micro QuattroTerzi
- Flash incorporato no
- Supporto di memoria doppio slot per schede di memoria di tipo SD (UHS-II)
- Alimentazione accumulatore al litio con autonomia fino a 370 scatti senza risparmio energetico attivo
- Connessioni USB tipo C, HDMI Standard, microfono, cuffie, comando a filo, Wi-Fi, Bluetooth
- Sensore QuattroTerzi da 25 megapixel, stabilizzato fino a 8EV
- Processore L2
- Gamma ISO 100-25.600 (espandibile a 50-25.600, ISO Auto)
- Video fino al 5,7K/60p
- Monitor LCD da 3” e 1,84 megapixel, touch e completamente articolato
- Mirino OLED da 3,68MP, copertura 100%, ingrandimento effettivo 0,8x, eye-point 21mm
- Messa a fuoco AF con rilevamento di fase e del contrasto con rilevamento del soggetto, attivabile in tracking, punto o area singola; fuoco manuale assistito; sensibilità fino a -4EV
- Esposimetro sistema di rilevamento multi-pattern a 1.728 zone con misurazione valutativa, ponderata al centro, spot (collegabile al punto AF)
- Modi di esposizione manuale, programmata, a priorità dei tempi, a priorità dei diaframmi, iAUTO, S&Q, Video, C1, C2, C3
- Modi di scatto singolo o continuo fino a 75fps, 60fps con AF-C e AE attivi
- Tempi di esposizione da 60sec a 1/8000sec (1/32000sec elettronico); posa B; autoscatto programmabile
- Sincro flash 1/250sec con prima tendina elettronica
- Extra Modalità MultiShot Hi-Res, Visualizzatore stato IS, Modalità di scatto silenziosa e notturna, Compensazione della caduta di luce ai bordi e della diffrazione, Profili colore, Time-Laps