Milano
Dal 18 settembre al 17 novembre 2024
La Galleria 10 Corso Como presenta Gut, la più ampia mostra personale finora dedicata al lavoro della fotografa statunitense Talia Chetrit (1982, Washington DC.).
Autoritratti, scene di famiglia, nature morte e fotografia di strada: c’è un po’ di tutto negli scatti di Chetrit, che con approccio schietto e provocatorio si interroga sull’attuale validità dei “generi fotografici”.
Come titolo della sua esposizione la fotografa ha scelto il termine inglese gut, letteralmente viscere. Questo vocabolo – che si utilizza per rimandare all’idea di coraggio e sfrontatezza, o per indicare una reazione emotiva istintiva – vuole riflettere la molteplicità di temi contenuti nelle fotografie esposte, come la rappresentazione del sé, della sessualità e delle dinamiche di potere.
Gut raggruppa immagini realizzate da Chetrit nell’arco di trent’anni, dal 1994 al 2023, affiancando scatti recenti a fotografie realizzate a metà degli anni Novanta.
Talia Chetrit: sperimentazioni giovanili sulle orme di Cindy Sherman
Tra i primi lavori dell’autrice compaiono ritratti delle sue amiche d’infanzia che, nonostante la giovane età, mostrano una profonda consapevolezza e instaurano un dialogo chiaro e intenzionale con la fotocamera, mediante gesti e posture presi in prestito dalle riviste di moda, dal cinema e dalla televisione. Degna di nota una fotografia di Chetrit che raffigura un’amica mentre posa come vittima di un omicidio in quello che sembra essere un vagone della metropolitana. L’immagine è una prova delle sperimentazioni giovanili di una ragazza che, appena quindicenne, è stata in grado di citare un’opera seminale come gli Untitled Film Stills (1977-1980) di Cindy Sherman mentre esplorava la fascinazione della nostra società per la violenza e il voyeurismo insito nelle fotografie di cronaca nera.
Fotografie intime e famigliari
Il precoce interesse di Chetrit per la rappresentazione e l’autoespressione dei soggetti femminili prosegue e si consolida nei lavori successivi, come gli autoritratti in cui unisce messa in scena, esibizionismo e autoparodia, esponendo il proprio corpo seminudo per sfidare le forme tradizionali di rappresentazione della femminilità.
Importanti per l’autrice anche le relazioni famigliari: la mostra include ritratti di ciascun membro della famiglia, che smantellano gli stereotipi facendone emergere contraddizioni e incongruenze, e usano il linguaggio della moda per stimolare una riflessione su come gli osservatori leggono le immagini.
Dalle fotografie intime si passa a distaccate vedute urbane realizzate con teleobiettivi che ritraggono soggetti anonimi, per poi finire con una serie di nature morte caratterizzate da una sorta di tensione drammatica.
Il lavoro di Talia Chetrit è ricco di contraddizioni, gioca con la finzione apparendo talvolta ingannevolmente diaristico e invita a riflettere sulla natura sfaccettata delle relazioni umane e sui modi in cui i rapporti sono plasmati, omologati e perpetuati attraverso il dominio della rappresentazione.
Talia Chetrit. Gut
- A cura di Alessandro Rabottini e Anna Castelli
- Galleria 10 Corso Como, corso Como, 10 – Milano
- dal 18 settembre al 17 novembre 2024
- lun-dom 10.30-19.30
- ingresso gratuito
- 10corsocomo.com
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