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Home MOSTRE & CONCORSI MOSTRE ARCHIVIO

Pangea Photo Festival 2022

Prorogato fino al 26 settembre 2022

Jessica Barresi di Jessica Barresi
17 Agosto 2022
in ARCHIVIO
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È in corso la seconda edizione del Pangea Photo Festival, il festival della fotografia ideato e realizzato da un gruppo di ragazzi e ragazze dell’Appennino Reggiano con lo scopo di divulgare contenuti a sfondo ambientale, sociale e umanitario attraverso la fotografia, il video e altri media contemporanei.

Cinque esposizioni all’aperto – fruibili 24 ore al giorno, sette giorni su sette – interagiscono con i suggestivi luoghi in cui sono state inserite e sono visitabili in forma gratuita fino al 18 settembre 2022.

Edizione 2ª

Periodo da 18/06/22 al 18/09/22 – Prorogato fino al 26/09

Luogo Castelnovo ne’ Monti (RE) e Casina (RE)

Genere fotografia documetaristica, tematiche ambientali, sociali e umanitarie

Prezzo mostre visita gratuita, all’aperto

Orari mostre tutti i giorni a qualsiasi ora

Sito pangeaphotofestival.it

Elenco mostre

Carolina Rapezzi – Burning Dreams

James Whitlow Delano – Drowning in Plastic

Nadia Shira Cohen – God’s Honey

Francesco Pistilli – Lives in Limbo

Linda Bournane Engelberth – Outside the binary

In mostra
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Carolina Rapezzi

“Burning Dreams”

Luogo dell’esposizione: Pineta di Monte Bagnolo, Castelnovo ne’ Monti (RE)

Nonostante la Convenzione di Basilea, stipulata nel 1992 per ridurre e prevenire il commercio di rifiuti pericolosi dai paesi sviluppati a quelli meno sviluppati, il deposito rottami di Agbogbloshie ad Accra, Ghana, è diventato una delle discariche di rifiuti elettronici a cielo aperto più grandi del mondo. Dispositivi, telefoni e computer vengono importati, principalmente dai paesi europei, come beni di seconda mano, anche se la gran parte ha una durata di vita molto breve. Gli apparati elettronici finiscono così per essere subito smantellati e bruciati a Agbogbloshie, dopo che ne sono state estratte materie prime come rame e alluminio. I lavoratori trattano i rifiuti elettronici giorno dopo giorno senza alcuna protezione o regolamentazione. La tossicità dei rifiuti colpisce fortemente le comunità locali, causando problemi respiratori, malattie polmonari e, a lungo termine, anche tumori e danni al sistema nervoso e riproduttivo. Purtroppo, la contaminazione non riguarda solo l’aria, ma anche il terreno vicino e le acque del fiume Odaw con conseguente impatto anche sulla catena alimentare. Di conseguenza l’intero ecosistema, la salute, la sicurezza, l’alimentazione e l’industria della pesca sono drammaticamente interessati dal problema dal momento che i prodotti alimentari raggiungono mercati nazionali ed internazionali.

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James Whitlow Delano

“Drowning in Plastic (Inghiottiti dalla plastica)”

Luogo dell’esposizione: Castelnovo ne’ Monti – Ginepreto (RE)

Mostra a cura di Marta Cannoni e Livia Corbò

Dopo decenni di consumo eccessivo di materiale monouso, il pianeta sta letteralmente annegando nella plastica che abbiamo buttato via. Nel 2017, il mondo aveva prodotto un totale complessivo di 8,3 miliardi di tonnellate di plastica, più di una tonnellata per ogni persona sul pianeta. La maggior parte è nelle discariche, ma altri 8 milioni di tonnellate cubiche ogni anno finiscono negli oceani. La plastica è letteralmente in ogni angolo del pianeta. Nel 2019 i ricercatori hanno scoperto microplastica nel ghiaccio artico in concentrazione maggiore che nelle acque circostanti. Lo stesso anno, gli esploratori hanno trovato plastica nella Fossa delle Marianne, il punto più profondo del pianeta. Questa serie di fotografie, raccolte in anni e in luoghi diversi, esplora la piaga dei rifiuti di plastica che, sebbene si abbatta più duramente nei paesi in via di sviluppo, non risparmia nessuno.

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Nadia Shira Cohen

“God’s Honey”

Luogo dell’esposizione: Pietra di Bismantova, Castelnovo ne’ Monti (RE)

Il progetto “God’s Honey” mescola cultura, agricoltura, politica, sostenibilità ambientale. Nella tradizione maya, gli apicoltori credono che le api meliponinae native fossero un dono del dio ah muzen cab e un collegamento con il mondo degli spiriti. Nel 2011, il governo messicano ha iniziato a offrire sussidi agli agricoltori disposti a coltivare la soia, permettendo l’ingresso nella regione della soia OGM. Gli agricoltori che hanno colto questa opportunità erano in gran parte delle comunità mennonite che potevano permettersi la quantità necessaria di terra e macchinari. A causa dei suoi effetti sulle api e il loro miele, nonché dei crescenti problemi di salute nella regione, nel 2015 la Corte Suprema ha vietato la soia OGM, ma gli agricoltori, principalmente mennoniti, continuano a coltivarla impunemente e stanno disboscando la foresta pluviale dello Yucatan ad un ritmo allarmante per fare spazio alle loro coltivazioni, mettendo in pericolo la salute di mennoniti e maya.

La mostra “God’s Honey” è esposta per la prima volta in Italia.

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Francesco Pistilli

“Lives in Limbo”

Luogo dell’esposizione: Giardini Coop, Castelnovo ne’ Monti (RE)

“Lives in Limbo” è il progetto vincitore del premio World Press Photo 2018 (3° classificato nella sezione General News), realizzato dal fotografo abruzzese Francesco Pistilli. Il reportage documenta l’inasprimento della cosiddetta rotta balcanica, che nel 2017 ha bloccato in Serbia migliaia di rifugiati in viaggio verso l’Europa. Impossibilitate a proseguire, quasi 1.200 persone hanno trascorso l’inverno in magazzini abbandonati dietro alla stazione ferroviaria di Belgrado. Senza elettricità, riscaldamento, acqua e servizi igienici, “Lives in Limbo” racconta la vita dei migranti abbandonati al freddo di un’incertezza senza fine, alle porte d’Europa.

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Linda Bournane Engelberth

“Outside the binary”

Luogo dell’esposizione: Casina (RE), Pineta

Il progetto “Outside the binary” esplora il mondo delle persone con un’identità di genere non definita, le quali si identificano in una moltitudine di identità differenti rispetto alla definizione binaria uomo-donna (non-binary, gender fluid, agender, genderqueer). L’idea che non possano esistere più di due possibili generi (uomo-donna) è una tematica controversa e contemporanea, che spesso porta alla marginalizzazione di queste persone “non identificabili”, a livello legislativo ma soprattutto a livello sociale. Lo scopo di questo lavoro è mostrare queste persone, ascoltare il loro punto di vista, dimostrare che esistono a qualsiasi latitudine, normalizzare le loro esistenze e la percezione che il mondo ha di loro.

La mostra “Outside the binary” sarà esposta per la prima volta in Italia.

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