Esce oggi nelle sale italiane Oppenheimer, il nuovo film di Christopher Nolan. La pellicola, che approda nel Belpaese con oltre un mese di ritardo rispetto al debutto del 21 luglio negli Stati Uniti, tratta la storia del fisico americano J. Robert Oppenheimer (1904-1967), noto per essere considerato “il padre della bomba atomica”. Una storia complessa, che il regista britannico ha ritenuto opportuno raccontare in ben tre ore di proiezione, una durata record rispetto ai precedenti titoli della sua filmografia.
Trailer di “Oppenheimer”, il film del regista Christopher Nolan in uscita in Italia oggi, 23 agosto 2023.
Ritratti di J. Robert Oppenheimer
Se si fruga un po’ nella storia della fotografia, emerge una serie di immagini datate 1958 e firmate da Philippe Halsman uno dei padri della ritrattistica del Novecento di cui abbiamo ampiamente scritto nel nostro articolo Philippe Halsman. Lampo di genio. Si tratta di alcuni ritratti di Oppenheimer, confezionati da Halsman su commissione del Saturday Evening Post. Si legge sul sito magnumphotos.com che nel libro Halsman Portraits, il fotografo racconta l’emozione provata per l’incontro vis-à-vis con uno dei fisici più influenti del suo tempo.
Philippe Halsman racconta il suo incontro con Oppenheimer
“Stavo andando all’Institute for Advanced Study di Princeton per fotografare J. Robert Oppenheimer per la serie ‘Adventures of the Mind’ del Saturday Evening Post. Quasi tremavo per l’eccitazione, non perché stavo per incontrare un uomo affascinante e controverso, ma perché mi sarei confrontato con uno dei cervelli più sviluppati del nostro tempo.
Ricordo che mi fu detto che, per leggere i Veda in originale, Oppenheimer aveva imparato il sanscrito in tre mesi. Già da giovane Oppenheimer non aveva altro interesse che per la scienza. Per questo motivo quando entrò all’università i suoi genitori, preoccupati, fecero uno sforzo particolare per trovargli un compagno di stanza estroverso e socievole, sperando che Robert potesse esserne influenzato. Al contrario, il compagno di stanza divenne sempre più studioso, abbandonò il suo interesse per il tennis e le belle ragazze e finì per diventare un professore universitario.
Ho pensato alla vita drammatica di Oppenheimer, in particolare al trionfo del Progetto Manhattan che, sotto la sua direzione, ha prodotto la bomba atomica. Pensai anche alla tragica storia in cui Oppenheimer si vide negare il nulla osta di sicurezza e gli fu vietato di lasciare gli Stati Uniti. Mi sembrava impossibile credere che Oppenheimer fosse capace di essere sleale nei confronti del suo Paese, ed ero solidale con lui. Ma come fotografare un uomo del genere? Oppenheimer ci accolse nel suo studio. Stava aprendo la posta del mattino e mi suggerì di iniziare a scattare.
Ho scattato alcune foto senza senso di lui che leggeva la posta. Volevo però un confronto tra i suoi occhi e il mio obiettivo e ho iniziato a parlare del suo processo. Alzò lo sguardo e, quando espressi la mia indignazione per il fatto che l’uomo che aveva diretto il progetto segreto Manhattan fosse diventato un sospettato, il suo volto cambiò. I suoi occhi assunsero un’espressione ferita e accusatoria, che catturai nel momento stesso in cui mi guardò. In seguito questa foto fu pubblicata su Life e successivamente sulla copertina di The Oppenheimer Case, di Philip Stern.
Philip Stern, autore di The Oppenheimer case
Stern ha descritto l’impatto della fotografia scattata da Halsman nella sua prefazione: “Sebbene non abbia mai incontrato J. Robert Oppenheimer, ho sentito, in un certo senso, la sua presenza mentre scrivevo questo libro. Per più di due anni la straordinaria fotografia della copertina mi ha fissato dalla parete della mia stanza di scrittura, e sono stato perseguitato da quegli straordinari occhi di Oppenheimer, in particolare dal dolore, dalla ferita che vi ho trovato”.
Qualcosa in più su J. Robert Oppenheimer
Il fisico americano J. Robert Oppenheimer è famoso soprattutto per essere ritenuto il “padre della bomba atomica”. Alla fine degli anni Trenta Oppenheimer pubblicò una serie di influenti articoli sull’astrofisica. Nel luglio del 1939, insieme a uno dei suoi studenti, Hartland Snyder, produsse il documento On Continued Gravitational Attraction, che prevedeva l’esistenza di quelli che oggi sono noti come buchi neri.
Il suo lavoro in qualità di direttore scientifico del progetto Manhattan, avviato nel 1942 con l’intento di anticipare la Germania nello sviluppo di bombe atomiche durante la Seconda Guerra Mondiale, condusse alla detonazione del primo ordigno il 16 luglio 1945, nel Trinity Test tenutosi ad Alamogordo, nel deserto del New Mexico.
Secondo alcune testimonianze, subito dopo l’esplosione il fisico citò le parole di un antico testo indù: “Ora sono diventato la Morte, il distruttore di mondi”. Nell’agosto dello stesso anno Little Boy e Fat Man furono sganciate nei bombardamenti atomici di Hiroshima e Nagasaki. Oppenheimer, capo del Comitato generale di consulenza della Commissione per l’energia atomica degli Stati Uniti dal 1947 al 1952, trascorse molto tempo facendo pressione perché si raggiungesse il controllo internazionale dell’energia nucleare.