Nikon allarga la famiglia di supertele chiarendo ulteriormente la propria strategia. Ai costosissimi top di gamma, superluminosi e con moltiplicatore di focale incorporato, affianca obiettivi di pari focale, ma meno luminosi e privi del moltiplicatore (che restano ovviamente compatibili con i teleconverter separati).
Una strategia a “lunga” gittata
Così, come al 400mm f/2.8 TC VR S (15.450 euro) si è aggiunto il 400mm f/4.5 VR S (3.780 euro), al poderoso 600mm f/4 TC VR S (17.600 euro) si affianca il nuovissimo 600mm f/6.3 VR S, che costa 5.800 euro (ci perdonerete se arrotondiamo le cifre). Già a listino da tempo, infine, troviamo anche il Nikkor Z 800mm f/6.3 VR S (7.490 euro) che non ha ancora, e non sappiamo se mai lo avrà, il fratellone f/5,6 con moltiplicatore di focale incorporato.
Nikkor Z 600mm f/6.3 VR S: le caratteristiche principali
Fatta questa doverosa premessa per inquadrare il nuovo nato, passiamo all’analisi delle caratteristiche. Il teleobiettivo (che copre appena 4° 10’ sul formato pieno e 2° 40’ su quello APS-C) è indicato per caccia fotografica e sport. Spicca subito il dato del peso: appena 1.470 grammi staffa per il treppiedi inclusa (1.390g senza). Tanto per fare un paragone in casa, il Nikkor Z 600mm f/4 TC VR S, che pure è decisamente più leggero del progenitore per reflex, pesa 3.260g, ben più del doppio.
Struttura professionale
Nonostante la leggerezza, il Nikon vanta una costruzione a prova di gravosi impieghi sul campo, impreziosita da una generale resistenza a polvere e umidità. L’ergonomia è curata come sempre in questi esemplari, con cinque pulsanti personalizzabili tra L-Fn e L-Fn2 (ad esempio per il richiamo di una distanza prefissata), parzializzatore del campo di messa a fuoco e l’immancabile anello di controllo, personalizzabile anch’esso.
Il Nikkor, che in dotazione porta il paraluce e una custodia morbida in panno, è lungo 278mm, ha un diametro massimo di 106,5mm e accetta filtri con passo da 95mm.
Nitidezza strepitosa?
Nikon, per contenere le dimensioni e il peso dell’ottica, si è avvalsa come altre volte in passato di una lente di Fresnel (PF nella nomenclatura della Casa, ossia Phase Fresnel). È una soluzione che solo di recente, grazie all’evoluzione del calcolo computerizzato e allo sviluppo dei vetri, ha preso piede, non imponendo più compromessi sul fronte della qualità d’immagine. Stando ai grafici MTF pubblicati dalla stessa Nikon, la resa dovrebbe mantenersi altissima da centro a bordo anche a tutta apertura. E l’applicazione di moltiplicatori di focale dedicati non dovrebbe penalizzare sensibilmente la resa complessiva.
Lo schema ottico è composto da ben 21 lenti racchiuse in 14 gruppi, e include 2 elementi ED, 1 elemento SR, 1 elemento PF, elementi con trattamento Nano Crystal Coat e una lente anteriore con trattamento al fluoro. Il diaframma a 9 lamelle dovrebbe garantire un bokeh gradevole anche ad aperture medie, fermo restando il timbro tipico degli obiettivi dotati di elementi diffrattori (lenti di Fresnel).
Autofocus STM e stabilizzatore VR
La messa a fuoco, ovviamente interna, è affidata a un motore di tipo passo-passo (STM) che si annuncia, al solito, estremamente reattivo, silenzioso e preciso. La minima distanza di messa a fuoco è di 4 metri (alta, ma normale per tali focali) cui corrisponde un rapporto di ingrandimento pari a 1:6,6. Il parzializzatore può limitarla nel campo ∞-10m.
Immancabile lo stabilizzatore ottico di immagine VR che promette un’efficacia di 5,5 stop che arrivano a 6 stop se usato in combinazione con una mirrorless che supporta il Synchro VR, ad esempio Z8 o Z9.
Nikkor Z 600mm f/6.3 VR S: i dati tecnici principali
- Apertura massima f/6,3
- Angolo di campo su FF 4°10′
- Schema ottico 21 lenti in 14 gruppi (2 ED, 1 SR, 1 PF)
- Minima distanza di messa a fuoco 4m
- Ingrandimento massimo 1:6,6
- Diaframma 9 lamelle
- Diametro filtri 95mm
- Dimensioni (LxD) 278×106,5mm
- Peso 1.470g
- Innesti disponibili Nikon Z